Forgotten Realms: Heroes of Faerûn Recensione, Wizards of the Coast coglie nel segno

Un manuale che dà nuova vita ai Forgotten Realms.

Nicolò Rovai
Lettura da 10 minuti

Con Forgotten Realms: Heroes of Faerûn, Wizards of the Coast propone la prima metà di un progetto editoriale senza precedenti per la 5ª Edizione di Dungeons & Dragons, ma dal sapore familiare: un manuale interamente dedicato ai giocatori, che non solo arricchisce la creazione dei personaggi, ma restituisce ai Forgotten Realms la loro identità culturale e narrativa. Dopo anni di pubblicazioni che avevano ridotto la lore a un ruolo marginale, questo volume riporta il Faerûn al centro dell’esperienza di gioco.

Dal “Lean Core” alla ricchezza di dettagli

Il Player’s Handbook e la Dungeon Master’s Guide del 2024 avevano scelto un approccio minimalista, lasciando ampi spazi vuoti da riempire. Heroes of Faerûn ci fa finalmente capire questa scelta editoriale: le varie specie che camminano sulle terre del Faerûn tornano a essere definite da culture e storie precise. Gli Aasimar sono rarissimi e vivono come outsider, I Dragonborn provengono in gran parte dal mondo di Abeir e dall’ex regno di Tymanther, ma discendono anticamente da Asgorath; i Nani vivono in clan e si dividono principalmente in nani dello scudo (bellicosi e diffidenti) e nani dorati (pacifici e dediti al commercio).

Gli Elfi includono solari, lunari, silvani e drow, ognuno con una cultura distinta e legami antichi con Evermeet. Gli Gnomi possono essere rocciosi (inventori e sociali), delle foreste (schivi e protetti dalla natura) o delle profondità (forgiati dall’oscurità dell’Underdark). I Goliath discendono dai giganti e vivono in enclavi remoti, spesso come esploratori; Gli Halfling si dividono in lightfoot nomadi e strongheart stanziali, adattandosi alle culture circostanti. Gli Umani sono la specie dominante e più diffusa, con decine di culture nate da migrazioni, guerre e influenze extraplanari. Gli Orchi, popolo nomade guidato da Gruumsh, hanno una storia di conflitti ma anche di diplomazia, come nel regno di Many-Arrows. I Tiefling, legati a poteri infernali, sono rari ma presenti ovunque; negli ultimi anni molti si sono spostati da Elturel a Baldur’s Gate dopo eventi infernali.

Non si tratta di vincoli rigidi, ma di cornici che offrono spunti narrativi e rendono l’ambientazione vibrante e riconoscibile. Con questo manuale viene espansa la storia dei Forgotten Realms, ripartendo da dove ci eravamo lasciati con la 5e, senza snaturare quanto Wizards aveva pubblicato nella vecchia edizione. Questa scelta rimarca fortemente la piena retrocompatibilità di questa edizione.

Contenuti per i giocatori: luci e ombre

Nel manuale sono presenti:

  • 8 nuove sottoclassi (Bardo College of  the Moon, Chierico Knowledge Domain, Guerriero Banneret, Paladino Oath of the Noble Genies, Ranger Winter Walker, Ladro Scion of the Three, Stregone Spellfire Sorcery, Mago Bladesinger);
  • 17 background legati a fazioni e regioni celebri.
  • 34 talenti, tra cui Origin Feats ed Epic Boons.
  • 19 nuovi incantesimi e la nuova meccanica del Circle Casting.
  • 21 nuovi oggetti, veicoli, tools, travel, domestic Wonder.

Se i talenti e i background risultano convincenti e ricchi di atmosfera, le sottoclassi lasciano qualche perplessità: non tutte brillano sul lato meccanico e sembrano più pensate per favorire il lato ruolistico. Il ritorno al design originale del Banneret, ad esempio, appare un passo indietro rispetto alle aspettative. Tuttavia, la quantità di materiale destinato ai giocatori è superiore a quella di qualsiasi altro manuale d’ambientazione della 5ª Edizione.

Un reame ricco e vivo

Nel secondo capitolo del manuale Heroes of Faerûn, il giocatore viene immerso nel cuore pulsante dei Forgotten Realms. Questa sezione, strutturata come una “Guida ai Regni”, non si limita a elencare luoghi o popoli, ma dipinge un affresco vivido della complessità culturale, politica e sociale del Faerûn. Vengono esplorate le grandi civiltà che popolano il continente, dagli imperi umani alle remote enclavi degli elfi, dalle tribù goliath alle comunità dei nani nelle profondità montane, raccontando come ciascuna cultura si sia formata attraverso migrazioni, guerre, cadute di regni e rinascite.

Le informazioni non hanno una funzione puramente enciclopedica: il testo suggerisce come queste dinamiche influenzino la vita quotidiana degli abitanti e l’identità dei personaggi, offrendo uno strumento prezioso per chi voglia creare avventurieri credibili e profondamente radicati nel mondo di gioco. Attraverso descrizioni storiche, geografiche e sociali, il capitolo costruisce un mosaico ricco e coerente che permette ai lettori di comprendere non solo dove si trovano, ma chi sono davvero gli abitanti dei Reami e aiutano DM e giocatori a collaborare per creare storie credibili e profonde.

Ad Ognuno la sua Divinità e la sua Fazione

Il terzo capitolo di Heroes of Faerûn offre una panoramica chiara e coinvolgente del vasto pantheon dei Reami, mostrando come le divinità non siano semplici presenze remote, ma forze che influenzano ogni aspetto della vita quotidiana. Il testo illustra l’organizzazione dei pantheon, le rivalità tra le divinità, i loro domini e il modo in cui il culto si manifesta nelle diverse regioni del continente. Vengono esplorati anche i rapporti tra mortali e Dei: le aspettative che le divinità hanno dai loro fedeli, il ruolo dei chierici e dei paladini, e il peso che miracoli, segni e presagi hanno sulla società. Il capitolo tratteggia inoltre come eventi storici, come la Time of Troubles o la Second Sundering, abbiano cambiato per sempre la natura del divino, spiegando perché i culti si evolvono e come nuove fedi possano emergere. Insieme, questi elementi formano un quadro organico che permette di comprendere non solo chi sono gli dei dei Forgotten Realms, ma perché la loro presenza risuona così profondamente nelle storie e nelle scelte dei personaggi.

È presente anche un capitolo sulle fazioni, nel quale vengono descritte le principali organizzazioni che operano nei Forgotten Realms, illustrandone scopi, metodi e ruolo nel mondo. Dagli idealisti Arpisti ai potenti Maghi Rossi del Thai, dalle alleanze politiche ai culti più oscuri, il testo mostra come queste realtà influenzino eventi e avventure, offrendo agganci narrativi e motivazioni per i personaggi. In poche pagine delinea una rete politica viva e utile per il gioco.

Circle magic

La Circle Magic rappresenta una delle aggiunte più affascinanti del manuale, riportando in vita un’antica tradizione elfica che permette a più incantatori di unire le proprie energie per lanciare magie ben oltre le capacità di un singolo individuo. La meccanica introduce il concetto di Circle Spell, un incantesimo potenziato grazie alla collaborazione tra un caster primario e vari caster secondari, i quali contribuiscono con la loro azione magica e, in alcuni casi, con i loro slot incantesimo. Questo sistema consente non solo di estendere gittata, durata e area degli incantesimi, ma anche di dividerne la Concentrazione, ridurre i costi dei componenti materiali e creare zone sicure all’interno degli effetti più distruttivi. L’intero processo è rischioso (la perdita di concentrazione fa fallire tutto), ma il risultato è un tipo di magia cooperativa che restituisce al gioco un senso epico e rituale, ricordando le grandi opere arcane del passato dei Forgotten Realms.

Per anni i Forgotten Realms sono stati percepiti come un palcoscenico generico, con manuali come la Sword Coast Adventurer’s Guide incapaci di trasmetterne appieno la complessità. Heroes of Faerûn corregge questa mancanza con entusiasmo e dettaglio, offrendo informazioni nuove anche ai veterani e rendendo l’ambientazione finalmente accessibile ai neofiti. È un libro che dimostra come i Forgotten Realms non siano affatto un “fantasy generico”, ma un mondo vivo e stratificato.

Forgotten Realms: Heroes of Faerûn è un manuale che segna un cambio di passo per Wizards of the Coast: un’opera che unisce regole e lore, pensata per i giocatori e capace di restituire dignità all’ambientazione più amata di D&D. Non privo di difetti, rappresenta comunque un modello su cui costruire il futuro dei manuali di ambientazione. Per chi vuole vivere il  Faerûn con autenticità, è un manuale che non potrà mancare sulle vostre librerie.

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