RIDE 3 – Recensione del racing game targato Milestone

Giuseppe Fragola
Di Giuseppe Fragola Recensioni Lettura da 10 minuti
8
RIDE 3

RIDE 3 è il terzo capitolo (come lascia facilmente intuire il suo titolo) della serie motociclistica Milestone nata nel 2015 su PC e Console e che quest’anno, per la prima volta nella storia del franchise, può contare sulla potenza del motore grafico Unreal Engine 4. Un passo in avanti che era doveroso fare e che, finalmente, è stato compiuto. Scopriamo insieme se vale la pene indossare tuta e casco e gettarsi nella mischia nell’ultima fatica della software house italiana!

RIDE 3 si presenta ai giocatori con un parco moto davvero sconfinato: oltre 230 modelli di varie marche (tutte con regolare licenza), e altri 50 circa si aggiungeranno con i futuri DLC (siano essi gratuiti o meno). Le moto sono suddivise in ben 7 differenti categorie: si va dalle Sport Bikes alle Maxi Enduro, passando per le Supermoto, le Naked, le Endurance, le Race Superbikes e, infine, le Café Racer. I bolidi potranno scatenare tutta la loro furia sui 30 tracciati, di cui 12 inediti per la serie RIDE, alcuni reali (come ad esempio il bellissimo Laguna Seca e la sua storica, nonché temibile, curva “cavatappi) e altri di fantasia.

RIDE 3

Un enorme passo avanti

Per la ricostruzione realistica dei tracciati realmente esistenti gli sviluppatori si sono avvalsi di due tecniche differenti: aerofotogrammetria e drone-scanning, per una realizzazione impeccabile che tiene conto di ogni pendio e avvallamento e di tutto ciò che circonda il tracciato, appena fuori la pista, per inquadrature evocative e godibili. Tutti i tracciati, di qualsiasi natura, sono ambientati in diversi punti del globo (già, “globo”, con buona pace dei terrapiattisti): dall’Italia alla Spagna, passando per delle fantastiche escursioni in terra d’Irlanda e sull’Isola di Man, tra castelli in rovina e fiumi che brillano attraverso la vegetazione. A brillare sono anche le piste in notturna (orario della giornata purtroppo non disponibile per tutti i tracciati): quando la bassa luminosità del cielo incontra la pioggia, a schermo si ottiene un effetto davvero riuscito di “adrenalinico caos”, come a dire: “Non ci vedo niente, ma voglio arrivare primo!“.

Che sia attraverso foreste, palazzi, rovine e via discorrendo, il motore grafico di RIDE 3 non è forse una “roccia”, ma offre comunque un ottimo livello di stabilità del frame-rate: su PlayStation 4 Pro e Xbox One X il titolo è inchiodato a 60fps, mentre sui modelli “base” delle console appena citate si viaggia intorno ai 30fps. La corsa procede via fluida e senza intoppi, se non per sporadici rallentamenti, appena percettibili, in curve dove si crea un notevole traffico. Laddove speriamo che gli sviluppatori intervengano è nelle fasi di partenza, dove l’insieme di tutti i centauri presenti a schermo crea un rallentamento piuttosto fastidioso e decisamente antiestetico. In ogni caso, è chiara la volontà degli sviluppatori di voler offrire ai giocatori dei tracciati immersi in ambientazioni indimenticabili, e il lavoro è in parte riuscito. Il problema risiede piuttosto nella quantità di poligoni (e relativi dettagli) utilizzati, che non fa gridare al miracolo e che da il meglio esclusivamente nel disegnare a schermo i fantastici bolidi a due ruotestracolmi di dettagli e belli da togliere il fiato.

RIDE 3

L’utilizzo dell’Unreal Engine 4 non ha portato soltanto miglioramenti estetici in RIDE 3, ma anche una più accurata gestione dei rapporti di peso tra il pilota e la sua moto. RIDE 3 si distacca nettamente dai precedenti capitoli (che facevano affidamento su un motore grafico proprietario della stessa Milestone), offrendo un sistema di guida di gran lunga più realistico che in passato, e che con tutti gli aiuti disattivati (tcs, abs, slittamento delle ruote nei fuoripista, regolazione dell’impennata, ecc.) è in grado di regalare belle soddisfazioni agli amanti delle due ruote. Sia chiaro, non aspettatevi una pura simulazione, ma nemmeno un Arcade di facile “lettura”.

A trarre beneficio dal passaggio al nuovo motore grafico è anche l’Intelligenza Artificiale che muove i piloti avversari, che hanno ora un comportamento più realistico che in passato. In generale, ora la CPU è in grado di fare sorpassi azzardati e lottare fino all’ultima staccata, e l’unico aspetto negativo è che i piloti non sembrano tenere conto della nostra immediata presenza, o quantomeno non sempre, dando vita a incidenti clamorosi, della cui fisica è meglio forse non parlare, se non altro perché si tratta di un aspetto che non riguarda direttamente il gameplay.

Il vero pezzo forte di RIDE 3 è la Modalità Carriera, suddivisa in centinaia di diverse competizioni e condita da una quantità infinita di righe di testo, tra descrizioni tecniche, storia dei marchi, dei modelli, delle competizioni. Come nel migliore Gran Turismo (pensiamo al primo capitolo della serie Polyphony Digital, ad esempio), questo titolo è prima di tutto un immenso atto d’amore per le due ruote, che farà la gioia degli appassionati. Non c’è però soltanto “teoria”, ma anche molta pratica. Ogni modello può essere profondamente modificato, sia per quel che concerne il comportamento in pista, sia per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, dove l’Editor di livree permette di utilizzare qualsiasi tipo di immagine si desideri (mi raccomando, ragazzi…), per creare la livrea dei propri sogni, da sfoggiare in pista mentre gli altri sono occupati a mangiare la vostra polvere. La cura per i dettagli in questa modalità si avvicina al “maniacale”: pensate che è perfino possibile personalizzare l’abbigliamento del pilota al di fuori delle gare (non serve a nulla, ma fa figo vedere il nostro alter-ego aggirarsi per casa con vestiti alla moda).

RIDE 3

In RIDE 3 sono presenti anche due distinte modalità multiplayer online: una “asincrona”, dove registrare i propri tempi da pubblicare nelle classifiche ufficiali, e l’altra classica, dove correre contro altri piloti umani in tempo reale. Su quest’ultima non possiamo esprimerci, perché non abbiamo avuto la possibilità di avviare gare per mancanza di avversari connessi (o almeno questo è quello che ci veniva riportato durante le fasi di matchmaking). La nostra speranza è ovviamente quella di poter fare affidamento su server stabili per dare vita a emozionanti corse in giro per il mondo. Anche perché il sistema di penalizzazione inserito dagli sviluppatori (parliamo ovviamente di quello testato, in modalità offlline) ci ha decisamente convinti: sono pochissimi i punti dove le infrazioni non vengono rilevate, e il sistema non è mai troppo rigido da far bloccare il respiro anche per aver solo sfiorato un filo d’erba appena al di fuori del tracciato.

In conclusione

RIDE 3 è in definitiva è una vera e propria dimostrazione d’amore per il mondo delle moto (qualsiasi sia la categoria trattata). Un po’ come il leggendario Gran Turismo della prima PlayStation, sul finire degli anni ’90. In termini di impatto grafico e di simulazione, però, non rappresenta quello che il titolo di Polyphony Digital rappresentò all’epoca: RIDE 3 è infatti un gran bel gioco di moto, caratterizzato da una mole di contenuti e modalità impressionanti, ma non può contare su un comparto grafico “spacca-mascelle” e non riesce a trasmettere la sensazione (e forse nemmeno vuole farlo) di essere un simulatore puro. L’ultima fatica di Milestone è infatti una via di mezzo tra i due generi (quello della simulazione e quello dell’arcade), ma è una via che viene percorsa a oltre 250 Km/h, senza possibilità di riprendere fiato, frenando il battito nell’attimo della staccata che precede il traguardo. Non sarà un trionfo, ma è una gran bella vittoria. Una di quelle dalle quali è doveroso ripartire per rendere il futuro ancor più luminoso. E con l’Unreal Engine 4 tutto è possibile.

Indossate la tuta, allacciate il casco, accendete i motori. Le luci stanno per spegnersi!

RIDE 3
8
Voto 8
Condividi l'articolo
Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!