L’assassino “preferito” del piccolo schermo, Dexter Morgan, ha salutato (provvisoriamente) i milioni di fan sparsi in tutto il mondo nell’ormai lontano 2013 dopo la bellezza di otto stagioni pubblicate dal 2006 per una produzione Showtime negli Stati Uniti e trasmissione Fox Crime, FX, Italia 1, Cielo e Rai 4 (insomma, in ogni dove) in Italia. È relativamente recente la volontà di riaccendere la furia omicida assopita, innanzitutto rendendo fruibile tutti i contenuti della serie originale su Prime Video e poi, grazie a nuovi progetti.
Nel deludente finale dell’ottava e allora ultima stagione, Dexter, dopo aver perso da poco sua sorella Debra, aveva capito di aver bisogno di dover ottenere da sé un cambiamento radicale nella sua vita. Timoroso che tutta la negatività che i suoi istinti omicidi avesse travolto le persone a lui vicino, e potesse colpire anche suo figlio Harrison, Dexter aveva abbandonato Miami e il corpo di polizia scientifica in cui lavorava, per fuggire nello Stato di New York.
Ben dieci anni dopo, la storia riprendeva proprio da lì, da Iron Lake, dove Dexter Morgan si è ormai rifatto una vita sotto il falso nome di Jim Lindsay (Lindsay come l’autore dei romanzi da cui Dexter è tratto). “Dexter New Blood” riportava l’iconico volto di Michael C. Hall sul piccolo schermo e riappassionava milioni di telespettatori in un contesto completamente diverso dal solito, con il protagonista alle prese con il suo “Passeggero Oscuro” sulla via del ritorno dopo ben 10 anni senza omicidi. Anche questa serie, così come alcune delle stagioni della serie madre, non convinceva del tutto gli spettatori, a causa di un finale per alcuni discutibile e, per altri, definitivo.
“Dexter Original Sin” rimette in discussione tutto
Sì, perché nell’incipit di questa nuova serie vediamo proprio una storia conseguente al finale di “New Blood” e scopriamo dove esso possa andare a parare. Per non fare spoiler, continuiamo il racconto di questo “Original Sin”, ossia, peccato originale. Siamo nel 1991 e Dexter è un ragazzo di appena 20 anni che inizia un percorso da stagista presso la polizia di Miami, dove suo padre Harry lavora da tempo in sinergia con il Capitano Aaron Spencer (interpretato da Patrick Dempsey).
Siamo agli albori del bisogno di uccidere di Dexter, quell’istinto omicida in lui che dovrà controllare ed arginare con immenso sforzo grazie al famoso codice che abbiamo conosciuto, grazie a molti flashback, nel corso delle otto stagioni della serie madre. In Original Sin vediamo proprio quando Harry Morgan, ormai consapevole della natura del figlio adottivo Dexter e deciso ad aiutarlo e proteggerlo, gli impartisce le prime “lezioni” per al tempo stesso sfogare i suoi istinti sulle persone giuste, quindi sui criminali e sfuggire alla giustizia. La stessa giustizia per cui in effetti lavorano.
Un enorme sforzo di casting…
Original Sin è una serie nuova e fresca in cui salta subito all’occhio il grande sforzo di casting che vi è stato. Ogni personaggio, a partire da Dexter stesso, è interpretato da un attore con incredibile somiglianza rispetto al corrispettivo della serie madre. Patrick Gibson ricorda in tutto e per tutto Michal C. Hall, esteticamente, ma anche negli atteggiamenti. La voce fuori campo di Hall è la ciliegina sulla torta e riporta lo spettatore al clima familiare che si provava anni fa. Molly Brown è Debra Morgan, ed è incredibilmente giusta, così come lo sono Christina Milian in una ben ritrovata Maria LaGuerta; James Martinez ad interpretare Angel Batista ed Alex Shimizu il collega Vince Masuka. Ben ritrovata è anche la sigla di apertura, iconica nella serie madre e purtroppo abbandonata in “New Blood”. Qui torna, riadattata al 1991, al nuovo attore, ma sempre geniale.
In Original Sin conosciamo in 10 episodi la polizia di Miami in un momento storico ben diverso all’epoca del Dexter adulto, alle prese con omicidi e traffici di droga, ma seguiamo anche un secondo filone narrativo ambientato quasi venti anni prima, che vede un giovane Harry Morgan conoscere ed assoldare come informatrice Laura Moser, madre di Dexter e del fratello Brian (il famoso Killer del camion-frigo della prima stagione di Dexter). Conosciamo già dalla serie originale il triste destino di Laura e la storia dell’adozione di Dexter, ma tramite questa serie abbiamo l’opportunità di capire molto di quello che non era stato approfondito nei flashback degli insegnamenti di Harry. Le due storie, quella attuale e quella degli anni ’70, in qualche modo si parlano tra loro e virtualmente si incontrano nel finale di stagione, che potrebbe essere anche la scusa di un sequel e che, sicuramente per la gioia di molti fan, ha clamorosamente riportato sullo schermo un personaggio alquanto particolare.
Un Dexter inesperto, ma efficace
Alla freschezza di Dexter Original Sin contribuisce anche la leggerezza con cui il Dexter ventenne affronta la sua vita ed i suoi demoni. Gli errori che commette, ma anche la maniera in cui cerca di porvi rimedio; l’essere prima impacciato e poi spavaldo, l’essere timido con le ragazze ed alcuni colleghi; il cercare il proprio posto nel mondo. Anche una freschezza narrativa ritrovata, che ricorda molto la vivacità e la brillantezza di alcune delle stagioni della vecchia serie, seppur con qualche solita forzatura per fare in modo che tutto torni e tutto sia funzionale alla storia. Insomma, un po’ troppi criminali rispetto alla media, un po’ troppe coincidenze, ma comunque diversi bei momenti, ben messi in scena. La colonna sonora cita alcuni dei temi rimasti iconici, ma a volte diventa “episodica”, composta da troppi stacchetti musicali che si dissociano rispetto al clima delle immagini.
In conclusione Dexter Original Sin è un prodotto che riporta Dexter ai livelli degli anni passati, presentandosi come un gioiellino, senza essere un capolavoro e, soprattutto, dando nuova linfa vitale ad una saga che si espanderà ancora grazie a “Dexter Resurrection“, di cui sono iniziate da poco le riprese. Un piccolo viaggio dal Dexter innocente alle prime vittime del suo tavolo. Le prime di molte…