Dragon Quest Builders Nintendo Swicth – Recensione

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Recensioni Lettura da 7 minuti
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Dragon Quest Builders Nintendo Swicth

A distanza di quasi due anni dal suo lancio su PlayStation 4, torniamo nuovamente nel mondo “minecraftiano” di Dragon Quest Builders, gioco che come è ben noto unisce meccaniche di giochi come Minecraft al mondo della storica saga di Dragon Quest che, per questa occasione, esce dai suoi binari GDR per dirigersi verso il crafting game. Nel 2016 il videogame, nonostante una buona accoglienza da parte della critica, non fu particolarmente apprezzato dalla maggior parte degli utenti, ma il rilascio globale su Switch potrebbe dare all’opera multimediale una dimensione più adatta rispetto allo sbarco sulla console ammiraglia Sony.

Un mondo da ricostruire

Purtroppo per quanto riguarda la trama non andremo troppo in profondità per evitare spoiler inutili, l’incipit narrativo resta comunque semplice quanto efficace: l’intero regno è stato avvolto dall’oscurità ed è sotto il controllo del malvagio Dragonlord, tutte le città sono state distrutte e gli abitanti hanno perso l’abilità di costruire. Come nel più classico dei casi vi risveglierete dopo anni all’interno di una grotta buia, colpiti da una forte amnesia e guidati dalla voce della dea che vi guiderà al compimento del vostro destino: ricostruire le città e risvegliare la coscienza della popolazione. Nonostante la narrazione sfoci nel più classico dei cliché, vi garantisco che la gradualità con cui le vicende vi saranno raccontate aiuterà a mantenere l’attenzione sempre alta, così da avere sempre chiaro in mente quale sarà il vostro obiettivo.

Tralasciando la trama generale, a prima vista potreste pensare che il videogame sia tale e quale a Minecraft e, in parte, lo è. Al di là del mondo di gioco fatto a cubi, Dragon Quest Builders è dotato di un pratico sistema di creazione: apprenderete come trasformare e combinare oggetti in maniera progressiva, così da non entrare in confusione con il gran quantitativo di ricette che troverete nel gioco. Come detto precedentemente la creazione sarà veramente facile, vi basterà avvinarvi al giusto tavolo da lavoro, selezionare il progetto desiderato e creare l’oggetto desiderato. Non preoccupatevi nemmeno per l’inventario: se quest’ultimo sarà pieno, l’oggetto da voi creato verrà automaticamente spostato in un’apposita cassa gigante creata per l’occasione.

Mattone dopo mattone

La parte centrale del gameplay è comunque la creazione della città: infatti, come detto in apertura di recensione, bisognerà ricostruire da zero l’intero regno. In zone specifiche vi sarà permesso di costruire una vera e propria città che, per essere tale, dovrà avere stanze apposite come fucina, camere da notte e tanto altro. Ogni unità abitativa però dovrà avere delle regole ben precise come un muro di almeno due cubi, una fonte di luce e un letto. Qualunque altro oggetto inserito in uno specifico locale vi donerà punti aggiuntivi, utili per far salire di livello la città. Man mano che andrete avanti sempre più persone si vorranno unire a voi, spinti dalle voci che un uomo sta riportando il regno al suo antico splendore.

Ovviamente la popolazione non sarà semplicemente di contorno poiché vi aiuterà attivamente con la costruzione di elementi primari come cibo o arredamenti. Anche i cittadini potranno essere potenziati, e in questo modo vi forniranno ulteriori aiuti. Il ruolo degli abitanti sarà primario nel gioco: infatti ognuno di loro apprenderà un compito specifico che si intersecherà di pari passo alla trama generale. Il gioco vi porterà a svolgere alcune missioni e queste possono essere suddivise in tre diversi tipi: raccolta di materiali, costruzioni oggetti e recupero di alcuni NPG molto particolari che vi doneranno progetti unici. Quest’ultimo tipo di quest vi porterà a vagare per le lande desolate alla ricerca di un particolare personaggio che sarà però segnalato sulla mappa, facilitando di molto la vostra spedizione. Una volta soccorso il bisognoso andrete a comporre un vero e proprio party fino al ritorno in città.

Spada e martello

Nonostante si passi la maggior parte del tempo a costruire, le lotte non sono affatto rare in Dragon Quest Builders. I mostri che popolano le terre sono a dozzine e anche se ne ucciderete un vasto gruppo questo ricomparirà dopo pochi secondi. Uccidere i nemici è fondamentale per impossessarsi di determinati oggetti, ma per sconfiggere le varie creature, oltre a migliorare il vostro equipaggiamento con materiali più pregiati, dovrete imparare diverse abilità. Oltre a questo delle volte vi sarà anche richiesto di difendere la città dagli attacchi nemici.

Questa sarà una vera e propria battaglia a ondate che, grazie anche all’aiuto della popolazione e delle varie difese che avrete precedentemente costruito, potrete vincere senza troppe difficoltà. Durante queste fasi avrete la possibilità di ottenere alcuni portali utilizzabili per spostarvi velocemente da una zona all’altra. Ogni mappa ovviamente ha mostri, materiali e scopi specifici e vi accorgerete molto presto che ogni location è un ambiente vivo che segue regole proprie, con misteri e segreti da scoprire.

https://www.youtube.com/watch?v=WvgI1TYMn3g

Senza infamia e senza lode

In poche parole possiamo dire con certezza che Dragon Quest Builders è lo stesso gioco visto su PlayStation 4, solo con una risoluzione grafica più bassa. L’esperienza generale non è stata minimamente segnata, dunque il prodotto resta efficace e divertente, la possibilità di giocarci anche fuori casa inoltre dona una possibilità che la console Sony non ha. L’unica vera critica che possiamo fare è che nonostante il gioco sia uscito su Switch rimane la mancanza del multiplayer locale, feauture che Square Enix ha deciso però di implementare nel suo successore.

In conclusione Dragon Quest Builders si presenta come il tipico gioco per Switch , nonostante non porti nessuna modifica rispetto la versione PS4, è innegabile dire che le sue caratteristiche si adattino alla perfezione alle esigenze degli utenti della grande N. Chiunque non abbia ancora giocato al titolo e sia in possesso della console della casa di Kyoto dovrà pensare seriamente di non farselo scappare, poiché vi donerà molteplici ore di svago e divertimento.

Dragon Quest Builders Nintendo Swicth
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Voto 8
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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.