Wisdomless Club: dall’esperienza all’essenza – Ecco la drinklist di Alessio De Simone

Andiamo alla scoperta del Wisdomless Club, un locale capace di portarci indietro nel tempo e, allo stesso tempo, farci sentire a casa.

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Lettura da 8 minuti

Un locale che allo stesso tempo ti porta indietro nel tempo, ma che ti fa sentire a casa. Durante gli ultimi giorni abbiamo avuto la possibilità di visitare il Wisdomless Club, un cocktail bar a pochi passi a piedi da Castel Sant’Angelo a Roma. Un rifugio dalle tonalità anni 20′ e 30′ che ci ha rapiti non solo grazie all’incredibile cura estetica e contenutistica (se non ci fosse una chiara insegna, sarebbe facile confondere il locale con un vero e proprio museo). Un’atmosfera che abbraccia, una tranquilla solennità, e tanta tanta classe. Tuttavia oltre ad una ricercata attenzione ai dettagli, Wisdomless offre una vera e propria esperienza, alla quale non può non essere accostato un drink di tutto rispetto. Tra pochissimi giorni sarà passato esattamente un anno dalla riapertura di questo gioiello, che nell’inverno del 2018 è stato chiuso per qualche mese. Durante la nostra visita abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere con Dario Paolucci, Bar Manager del Wisdomless, e Alessio De Simone, il creatore della drinklist che vi proponiamo di seguito.

Durante la serata, oltre a vivere tutta d’un fiato l’esperienza dell’evento “Una Bevuta Patafisica” che approfondiremo in un apposito articolo, abbiamo voluto esplorare le radici del posto, anche capendo come i ragazzi al suo interno vivano tale realtà, e come vi sono venuti in contatto.

“Mi inserisco in quella fascia di barman che negli ultimi due anni sono rientrati dall’estero.” Spiega Dario Paolucci.

“E che avendo fiducia nell’Italia e in Roma hanno voluto crederci un’altra volta. Ho passato 5 anni (dal 2013 al 2018) nel Mar dei Caraibi in un’isola ricchissima, che è Saint-Barthélemy, servendo al bancone a dei personaggi fantastici. Un’isola piccolina, lontano dal mondo, fuori da tutto. Non è per mancanza di familiari o amici che sono tornato, ma volevo tornare un po’ in quello che vedevo essere da lontano il panorama italiano: molte eccellenze ricreate, molti locali nuovi aperti, molti amici che facevano passi in avanti. Dopo una piccola pausa, e tramite coincidenze, circostanze e amicizie in comune, sono stato portato qui da Wisdomless. Mi sono trovato subito in sintonia con la proprietà: delle persone particolari ed eclettiche, fuori dall’ordinario. Tutto un concetto che si esprime nel semplice nome Wisdomless.”

Spostandoci invece al bancone, abbiamo cercato di spingerci più nell’intimità della creazione dei cocktail proposti, con qualche domanda posta ad Alessio De Simone:

Creazione e libertà d’espressione attraverso il cocktail. Come nasce la tua drinklist?

Prima di tutto, le mie drinklist sono molto snelle per facilitare il cliente nella scelta. Queste si dividono in “Signatures“, che sono dei twist on classics, e poi ci sono sempre tre o quattro classici che provo a proporre alla clientela per valorizzarli. Questa drinklist in particolare, essendo invernale, ha dei sapori fortemente invernali, come cioccolato, castagne, volendo anche caffè, e in più contiene tre cocktail caldi. Questi sono una particolarità del posto, fatti anche con una metodologia particolare: sottovuoto, mantenuti ad una certa temperatura con il roner (quindi con tecniche solitamente utilizzate in cucina).

C’è qualche drink in particolare che viene più apprezzato dai “neofiti”? Cosa consiglieresti a coloro che vogliono esplorare dei sapori poco sfruttati nei locali di stampo più classico e dedicarsi a qualcosa di più impegnato?

Diciamo che il cocktail più immediato che attualmente sta riscuotendo un grande successo si chiama “Tipoginto” ed è una piccola rivisitazione di un gin tonic, qualcosa di molto semplice e diretto. Ha in parti uguali sciroppo di amarena e succo di limone, la parte naturalmente di gin (io utilizzo un Tanqueray London Dry) e un top di tonica. Quindi è una piccola variazione sul gin tonic che però ha un sapore che in parte si differenzia. Se dovessi consigliare loro invece un qualcosa di più strutturato ad esempio c’è il Winter Daiquiri. Io sono un grande appassionato di Daiquiri, e ho creato questa rivisitazione invernale con uno sciroppo di castagne e caffè, del succo di lime e del rum invecchiato. Come side a questo drink propongo una piccola cialdina con una spuma alle castagne, un po’ per riprendere il sapore del drink in abbinamento.

Come hai trovato un connubio tra le tue creazioni e l’identità del Wisdomless Club?

Per quanto riguarda i drink ho un’impostazione molto classica, venendo dalla scuola del Jerry Thomas. Ho studiato con loro, ho collaborato con loro in diverse occasioni, quindi per me è stato molto facile arrivare qui al Wisdomless Club (ormai un anno fa) ed immedesimarmi subito nel posto e nella tipologia di offerta che mi veniva richiesta. Tutti i miei drink come dicevo sono dei twist o classic, però in riferimento ai drink fino agli anni 40′, 50′, o 60′ al massimo, e diciamo che in un certo senso “ci siamo trovati spontaneamente” col locale, avendo una forte connotazione anni 20’/30′. Nessuna difficoltà, un matrimonio naturale.

Lasciandovi alla drinklist invernale completa, vi invitiamo a visitare il Wisdomless Club, sito in Via Sora 33 a Roma.

WISDOMLESS SIGNATURES

Cherry Manhattan:
Bulleit Rye, Martini Riserva, Angostura, Maraschino infusi alla ciliegia.

House Mexican Bloody Mary:
Tequila Don Julio, bitters al sedano, Wisdomless special Mix #1, succo di lime, succo di pomodoro.

Las Calacas:
Mezcal al peperoncino, sciroppo al cioccolato, succo d’arancia e lime, orange bitters.

Winter Daiquiri:
Rhum mix, sciroppo di castagne e caffè, succo di lime.

Pomegranate Martini Cocktail:
Gin Tanqueray Ten, Amaro alla melagrana Amaronna.

The Churchill:
Whisky Johnnie Walker Black Label, Amaro al carciofo Amaronna, Sciroppo alle spezie d’inverno, succo di limone.

Showdown:
Vodka Ketel One infusa al Lapsang Souchong, Amaro all’arancia Amaronna, succo di limone, bitters al pompelmo.

Tipoginto:
Gin Tanqueray London Dry, sciroppo all’amarena, succo di limone, Tonica.

CLASSICS

Martinez:
Gin Old Tom, Vermouth rosso, Maraschino, orange bitters.

Sazerac:
Brandy Torres 15, Peychaud bitters, zucchero, assenzio.

New York Sour:
Bulleit bourbon, succo di limone, zucchero liquido, albume, float di Porto Ruby.

WISDOMLESS HOT DRINKS

Hot Toddy:
Bulleit Bourbon, miele, arancia, spezie, acqua.

Like a Pireate:
Rum Sailor Jerry, sciroppo mandarino e cannella, succo di lime, acqua.

España Caliente:
Brandy Torres 10, Vermouth rosso Siderit, succo di mirtillo, chocolate bitters.

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.