Bethesda: l’acquisizione di Microsoft potrebbe slittare per colpa di Fallout 4

L'acquisizione milionaria di Bethesda da parte di Microsoft potrebbe saltare a causa di una class action iniziata a causa di Fallout 4.

Cristian Piantanida
Di Cristian Piantanida News Lettura da 3 minuti

L’acquisizione da parte di Microsoft della software house creatrice, tra gli altri, di The Elder Scrolls, Bethesda, potrebbe subire uno stop, poiché sembra esserci in corso una causa legale riguardante l’intera operazione. X-Law Group ha infatti intentato una causa contro Bethesda nel luglio 2019, avviando una class action riguardante le modalità di rilascio del Season Pass di Fallout 4 e il suo prezzo di vendita, e potrebbe chiedere un risarcimento di circa un miliardo di dollari.

Gli avvocati hanno già presentato documenti per ottenere maggiori informazioni sulla questione, e potrebbero persino bloccare la vendita di Bethesda. In caso l’affare possa permettere alla software house di liberarsi da ogni accusa, in quanto a seguito dell’acquisto diventerebbe parte di una nuova entità legale, X-Law Group ha affermato che “quello che proveremo a fare è chiedere al giudice di bloccare la vendita tra Microsoft e Bethesda per preservare i nostri interessi“. Se la class action andasse a processo, potremmo dover aspettare fino al 2022 per una conclusione. La colpa di Bethesda? Aver promesso, nel 2015, che tutti i futuri DLC di Fallout 4 sarebbero stati forniti ai giocatori gratuitamente con l’acquisto del Season Pass, per un totale di 30 dollari. In realtà, per i successivi contenuti gli utenti furono costretti a sborsare ulteriore denaro per acquistarli separatamente. Microsoft, lo ricordiamo, ha acquisito non solo Bethesda Softworks, ma l’intero gruppo di ZeniMax Media, che, oltre al team responsabile dei The Elder Scrolls e dei Fallout, comprende id Software (Doom, Quake, Rage), Arkane Studios (Deathloop, Prey, Dishonored), MachineGames (Wolfenstein, Indiana Jones), Tango GameWorks (GhostWire Tokyo, The Evil Within) e le meno conosciute Roundhouse Studios e Alpha Dog Games. Tutte le sussidiarie di ZeniMax dovrebbero quasi sicuramente seguire la stessa logica applicata finora ai team sotto l’ala di Xbox, che fino a questo momento, negli ultimi anni, hanno pubblicato tutte le loro esclusive su Game Pass al day one.

Bethesda è quindi accusata di aver commesso “errori legali amatoriali” come la mancata inclusione di un contratto di licenza con gli utenti. Lo studio è stato accusato di violazione del contratto, arricchimento ingiusto, inganno o frode, occultamento fraudolento, falsa dichiarazione negligente, illecito derivante da violazione del contratto e altro ancora. Non ci resta dunque che continuare a seguire la vicenda per scoprire chi tra le due parti avrà infine ragione, anche se ci sembra davvero poco probabile che un’affare milionario possa alla fine saltare per una motivazione simile.

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