Per chiunque sia nato e cresciuto negli anni ’80, i Ghostbusters sono un vero e proprio mito. Egon, Peter, Ray e Winston non sono “solo” quattro scienziati senza un soldo che decidono di diventare Acchiappafantasmi pur di sbarcare il lunario, bensì una sorta di “lontani parenti” a cui non si può non voler bene. Ora, dopo l’annuncio del terzo capitolo ufficiale della saga cinematografica (che non terrà conto del blando reboot al femminile uscito qualche anno fa), ecco che l’interesse verso i quattro eroi di New York è tornato ad accendersi. Certo, non si tratta di una Ghostbusters-mania che riempirà gli scaffali di action figure e videogiochi, ma è pur vero che l’uscita di questa Ghostbusters The Video Game Remastered è sicuramente un piccolo segnale (alquanto gradito).
Il lavoro non ci spaventa! Il conto non vi spaventa!
Ghostbusters: The Video Game Remastered propone anzitutto solo la campagna per giocatore singolo, abbandonando (almeno per ora) il multiplayer competitivo e cooperativo visto all’uscita originale. Poco male, in ogni caso: la storia del gioco, scritta da Dan Aykroyd e Harold Ramis, si propone infatti come un vero sequel dei due, indimenticabili film diretti da Ivan Reitman.
Decine di riferimenti, strizzatine d’occhio, Easter Eggs e chi più ne ha più ne metta, passando ovviamente per un gran numero di personaggi visti nei due lungometraggi. Il giocatore veste i panni di una nuova recluta della squadra, il quale dovrà aiutare gli storici Acchiappafantasmi a sventare una vecchia minaccia “ectoplasmica”. Ray, Egon, Peter, Winston e il nuovo arrivato si lanceranno quindi all’azione, pronti ad acchiappare fantasmi a più non posso grazie ai consueti zaini protonici.
Il gameplay, di Ghostbusters si fonda sulle basi di un classico gioco d’azione in terza persona, innestato in un contesto che ricalca in tutto e per tutto l’atmosfera delle pellicole dedicate al quartetto di Acchiappafantasmi. Alla base di tutto, ovviamente, vi è la caccia agli spettri, stando bene attenti alle tracce che questi lasceranno all’interno delle varie ambientazioni di gioco. Sempre come da tradizione per i Ghostbusters, il fucile protonico in dotazione servirà solo ed esclusivamente a “bloccare” il fantasma, con la possibilità di creare anche un inedito schermo energetico capace di immobilizzare gli ectoplasmi, per poi trascinarli e posizionarli sopra la trappola all’interno della quale verranno risucchiati. La meccanica funziona sempre piuttosto bene, tanto che per tutta la durata dell’avventura (o quasi) sarà sempre divertente acchiappare fantasmi, anche a dei controlli precisi e mai troppo complessi. A ciò si aggiunge la possibilità di usare armi extra, come veri e propri raggi congelanti, una sorta di mitragliatori fotonici (con la melma vista nel secondo film) e altre amenità create dal buon Egon Spengler. Insomma, l’esperienza cinematografica è assolutamente intatta e i fan andranno letteralmente in brodo di giuggiole nell’impersonare un “vero” Acchiappantasmi.
Sei tu il mastro di chiavi?
Peccato solo che più che una remastered, il lavoro messo in piedi da appaia più come una semplice conversione del titolo originale uscito nel 2009. A livello puramente tecnico, Ghostbusters: The Video Game Remastered sembra mantenere sia le texture che il framerate del gioco uscito ormai 10 anni fa, con tutti pro e i contro del caso. Bene in ogni caso per quanto riguarda i modelli poligonali di Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson, così come la riproposizione di alcune storiche location viste nei film (come il Sedgwick Hotel o lo storico quartier generale degli Acchiappafantasmi sito al centro di New York). Fortunatamente, anche i filmati hanno mantenuto l’aspetto e la risoluzione originali, con un occhio di riguardo (o sarebbe meglio dire, un orecchio) per quanto concerne il comparto sonoro, forte del doppiaggio in lingua originale degli stessi attori protagonisti del film (ma niente lingua italiana a questo giro, spiacenti).