Durante la conferenza E3 di Ubisoft abbiamo avuto modo di vedere, oltre ai classici stagionali come Just Dance, anche altri interessanti titoli come Watch Dogs: Legion, Roller Champions e Ghost Recon Breakpoint. Quest’ultimo in particolare rappresenta un vero e proprio punto di rottura con i precedenti capitoli legati al brand ed è di fatto un nuovo punto di partenza che genera altissime aspettative. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di analizzare questa nuova opera creata da Ubisoft Paris con un’anteprima a 360°. Siete pronti a rivivere le emozioni di un Ghost?
Un piccolo accenno di storia
Ubisoft, con il suo nuovissimo Ghost Recon Breakpoint abbandona le incontaminate e brulle terre boliviane mostrateci in Wildlands per condurci questa volta su Auroa, un’isola privata di proprietà dell’imprenditore miliardario Jace Skell posta nel sud del pacifico: qui sorge l’azienda Skell Technology, che si occupa della creazione di droni e di tecnologie avanzatissime a uso civile, ma soprattutto militare. La tranquillità e la sicurezza di quest’atollo vengono però messe in pericolo dall’ex-ghost Cole D. Walker (interpretato da Jon Bernthal, attore famoso per aver dato il volto di Shane Walsh nella serie televisiva The Walking Dead) che, a capo di una milizia privata formata da soldati finemente addestrati e dotati di attrezzature all’avanguardia, occupa l’impresa ottenendo il controllo di tutti i ritrovati tecnologici presenti al suo interno. Non potendo mobilitare interi eserciti per evitare di scatenare una terribile guerra, il compito di ripristinare la sicurezza sull’isola verrà data ancora una volta a un team di Ghost capitanati da Tony Perryman alias Nomad (volto già noto ai giocatori di Ghost Recon Wildlands).
Ghost Recon Breakpoint: un nuovo inizio per questo famoso brand
Dando uno sguardo approfondito a Ghost Recon Breakpoint possiamo subito notare la voglia di Ubisoft di sperimentare nuove dinamiche, evitando quindi di riproporre una formula già rodata e quindi più sicura. Allontaniamoci quindi da quanto già visto in Wildlands e prepariamoci all’introduzione di meccaniche di stampo survival, alla possibilità di cambiare classe al nostro personaggio, e a un approccio stealth molto più ragionato rispetto al passato. La software house ci propone infatti un titolo ponderato e maggiormente volto al realismo militare, lasciandoci bivaccare in territorio nemico tra una missione e l’altra e invitandoci a svolgere una fase ricognitiva prima dell’azione, ricercando e raccogliendo più informazioni possibili sul luogo e sui nemici presenti che ci permetteranno di pianificare le nostre azioni senza gettarci allo sbaraglio. Ebbene sì, Ghost Recon Breakpoint ci propone un gameplay molto più tattico rispetto al passato, facendoci immedesimare completamente in membri delle forze speciali.
Va fatta però una considerazione. Seppur sia vero che Breakpoint spinga il giocatore a un approccio più tattico verso le missioni, non implica che questi debba per forza sottostare alle regole impostegli. Nonostante venga snaturato il contesto narrativo (siete infatti dei Ghost, membri delle forze speciali addestrati per portare a termine le vostre missioni in maniera “pulita”), quest’opera non vieta assolutamente di lanciarsi dietro le linee nemiche armato di un potente fucile d’assalto (qualcuno ha detto Rambo?) e spargere sangue e circuiti per tutto il campo di battaglia. Certo, non è sicuramente l’approccio più giusto, ma viene comunque data libertà d’azione al videogiocatore. Ubisoft permette inoltre al suo pubblico di dedicarsi a quest’avventura completamente in solitaria, anche se giocare in modalità cooperativa, magari con altri tre amici affiatati, dona a quest’opera tutta un’altra luce.
Gli altri punti di forza
Graficamente davvero molto bello, un plauso va fatto a Ubisoft per la realizzazione di una biodiversità naturalistica, ma soprattutto paesaggistica, dell’isola. Che sia una grossa distesa aperta, una spiaggia o una foresta sub-tropicale, le ambientazioni sono maniacalmente riproposte e contengono flora e fauna diversificate utili per il sistema di crafting accessibile durante il bivacco.
Inoltre la narrazione di quest’opera sembra davvero convincente e la scelta di utilizzare Jon Bernthal per vestire i panni del villain ci pare più che azzeccata. L’attore americano ha infatti carisma da vendere e siamo sicuri che sarà in grado di caratterizzare al meglio il personaggio di Cole D. Walker, rendendolo uno dei cattivi più apprezzati nel mondo videoludico, alla stregua di Vaas Montenegro di Far Cry 3.
Le nostre aspettative
Il gioco, almeno sulla carta, sembra davvero valido e potrebbe rappresentare un vero e proprio passo in avanti per l’intero brand. Ubisoft ha tutte le carte in tavola per rendere quest’opera un vero e proprio best buy per tutti gli amanti del genere, ma soprattutto ha ancora qualche mese di tempo per correggere e migliorare le piccole criticità che potrebbero essere al momento presenti. Sapremo però se ci abbiamo visto giusto solo poco prima del debutto di Ghost Recon Breakpoint, previsto per il 5 ottobre, quando la software house darà modo di provare quest’opera a coloro che ancora nutrono dubbi in merito.