Battlefield V: tutto quello che c’è da sapere sul nuovo sparatutto DICE

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 8 minuti

Abbiamo visto la guerra in tutte le sue salse, dalle rivisitazioni cinematografiche a quelle videoludiche, da produzioni con toni leggeri come Valiant Hearts a quelle più cupe come l’ultimo Call of Duty. Dopo Battlefield 1 che ci portava direttamente nella Grande Guerra, in questo nuovo episodio della saga si torna alle origini, dove tutto è iniziato: bentornati nella seconda guerra mondiale. Ma cosa sta succedendo a Battlefield? Sembra chiaro fin dall’inizio che qualcosa è cambiato definitivamente: non è questione di stile, almeno in parte, è l’elettricità del gameplay che si avverte fin dai primi istanti. Si tratta di cambio di rotta? Forse. Rivoluzione? Assolutamente no. Tornare alle origini per reinventarsi, migliorarsi, trovare nuovi stimoli. Nulla di nuovo per noi amanti dei videogiochi, ne abbiamo visti di brand fare questa determinata scelta. Non si tratta di fare un passo indietro ma di indietreggiare per prendere la rincorsa. In un panorama videoludico che si nutre di contenuti post lancio, DLC e roba varia, DICE si oppone e fa il contrario: nuova modalità cooperativa, possibilità di creare strutture all’interno del campo di battaglia, salutiamo il season pass per un supporto continuo e gratuito, noi giocatori ci meritiamo anche questo. Tutti questi movimenti arrivano con lo sfondo del nuovo Call of Duty, innovativo e rivoluzionario per la sua saga. La vera guerra non la giocheremo noi quest’anno, le software house cominciano a darsi battaglia già prima dell’E3 e solo una avrà il proiettile che le consegnerà la vittoria. In tutto questo discorso però è giusto focalizzarsi soprattutto sull’appena mostrato Battlefield V, poiché vi andremo a raccontare tutto quello che è stato mostrato all’evento dedicato.

Mai fidarsi dei trailer, ma questo è tremendamente bello

Tralasciamo il fatto di essere metaforicamente saltati dalla sedia alla vista del primo video di Battlefield V, il filmato sembra uno dei tanti trailer targati Marvel: esplosioni, pallottole che volano, aerei che saltano in aria e ritmi di battaglia elevati. Fin da subito ci accorgiamo che il titolo ha preso una piega più violenta e cruda, proponendo fasi dinamiche e senza filtri. Dopo un minuto circa di filmato attacca subito il gameplay senza intermezzi di nessun tipo, e una volta imbracciata l’arma il gioco mette in mostra i muscoli fin dall’inizio. Bombe che esplodono e devastano il terreno e nemici da ogni lato, l’opera multimediale sembra gettare il giocatore nel cuore della guerra senza pietà o freni inibitori. I neofiti del genere probabilmente si troveranno spiazzati perché, almeno stando a questa prima impressione, tutto questo marasma non era mai stato visto prima in un FPS. I colori accesi non fanno altro che mettere ancora più in risalto i bombardamenti e il fuoco dei fucili, rendono il tutto più veritiero e d’impatto. Al termine del filmato verrete salvati da una donna con un braccio meccanico che si contrappone all’ambientazione della seconda guerra mondiale, ma che fa capire fin a subito che stile vuole prendere la produzione.

La prima cosa che salta all’occhio nel parallelismo con il nuovo Call of Duty è la presenza della modalità storia. La modalità single player del nuovo Battlefield V vuole ribadire con grande foga e ferocia la violenza della guerra, sfruttando sequenze molto sceniche e realistiche. Da quanto emerso sappiamo che la storyline principale sarà composta da tanti racconti paralleli che non si incontreranno, così da farci vivere aspetti e situazioni differenti. Preparatevi a trovarvi in varie ambientazioni tutte diverse, dal caldo del Nord Africa al freddo della Norvegia, passando però prima tra le campagne francesi. L’obiettivo della software house è quello di diversificare i vari livelli dell’esperienza, così da togliere quella monotonia che pervade dopo qualche ora gli FPS in generale. Sappiamo inoltre la presenza di una modalità cooperativa chiamata Combined Arms che vi permetterà di lanciarvi in guerra fino a un massimo di 5 giocatori. Purtroppo però non conosciamo nulla di questa introduzione, ma sappiamo con certezza che le ricompense che otterrete giocandoci saranno riscattabili sia nella trama che nel multiplayer.

Cosa bolle in pentola

Dopo aver appurato il ritorno delle Storie di Guerra presenti già in Battlefield 1 e l’introduzione della modalità cooperativa per 5 giocatori, è arrivato il momento di parlare di tutti gli altri aspetti che saranno presenti all’interno della produzione DICE. Per prima cosa saranno inserite le Grandi Operazioni: naturale evoluzione delle Operazioni sempre presenti in Battlefiel 1, queste porteranno gli utenti ad affrontarsi in quattro diverse modalità e mappe. La casa di sviluppo ha inoltre confermato di aver implementato un sistema di movimento inedito per i soldati, fortificazioni e strumenti vari per le distruzioni mobili. Per la gioia di molti utenti poi, la casa di sviluppo ha confermato che il titolo non avrà il Season Pass, con un supporto post lancio continuo e gratuito, tutto questo grazie al programma Venti di Guerra. Il videogame dunque verrà aggiornato con costanza e a cadenza periodica, con perle inedite come nuove Storie di Guerra, modalità, armi, eventi a tempo, mappe e davvero tanto altro.

Per l’occasione è stata anche rilasciata la data di lancio, ovvero il 19 ottobre su tutte le piattaforme tranne Nintendo Switch. Sarà inoltre disponibile una Deluxe Edition che garantirà a tutti gli interessati di poter fruire del titolo già dal 16 del mese d’uscita. In conclusione possiamo dire che Battlefield ha alzato di gran lunga l’asticella per la sua punta di diamante, innovandosi ma allo stesso tempo tornando alle origini. Dare giudizi concreti sul titolo è ancora molto prematuro, ma le premesse di un prodotto longevo e duraturo ci sono tutte. La battaglia del dominio del genere FPS quest’anno è più aperta che mani, con titoli simili per quanto concerne i pilastri cardine ma totalmente opposti concettualmente. Speriamo che all’E3 sia mostrato qualcosa di nuovo, magari con il focus dedicato al multiplayer o a modalità ancora non annunciate. Per adesso però DICE ha messo tanta carne al fuoco, alimentando hype e speranze, speriamo che l’opera finale non sia inferiore alle aspettative.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.