Xiaomi rischia il ban come Huawei? È nella lista nera degli Stati Uniti!

Dopo Huawei, anche Xiaomi entra ufficialmente nella lista nera degli Stati Uniti, per legami con l'esercito comunista cinese.

Luca Di Blasi
Di Luca Di Blasi News Lettura da 3 minuti

Con sei giorni rimasti in carica, l’amministrazione Trump ha deciso di mettere nel mirino un altro gigante cinese dell’elettronica: Xiaomi, il terzo produttore di telefoni al mondo. Secondo quanto emerse nelle ultime ore, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha inserito anche l’azienda fondata nel lontano 2010 da Lei Jun nella lista nera delle aziende che si ritiene abbiamo legami con l’esercito cinese. Al momento sembrerebbe che il provvedimento non incida sugli attuali rapporti commerciali tra Xiaomi e le varie aziende americani (com’è accaduto nel caso di Huawei), ma potrebbe costringere quest’ultime ad interrompere i rapporti con il colosso cinese a partire dal prossimo 11 novembre 2021, secondo quanto riportato da Reuters. Vi riportiamo di seguito un breve comunicato diffuso da un portavoce della compagnia, ai microfoni di The Verge:

Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. La Società ribadisce che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Conferma inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata all’esercito cinese e di non essere una “Società militare comunista cinese” come definita dal NDAA. Xiaomi intraprenderà azioni appropriate per proteggere gli interessi della Società e dei suoi azionisti e sta esaminando anche le potenziali conseguenze di questo atto per avere un quadro più completo del suo impatto sul Gruppo. Ci saranno ulteriori annunci, se e quando Xiaomi lo riterrà opportuno.

Sebbene l’amministrazione Biden possa ribaltare l’ordinanza, ci sorprende vedere un’azienda mirata all’elettronica di consumo all’interno di questo elenco. La maggior parte delle altre società coinvolte sono più orientate all’industria, specializzate in aviazione, aerospaziale, cantieristica navale, chimica, telecomunicazioni, edilizia e altre forme di infrastruttura. Anche Huawei, il secondo produttore di telefoni al mondo, è sulla lista, ma quest’ultima costruisce anche apparecchiature di telecomunicazione su larga scala.

Vale la pena sottolineare che negli States esistono ben due liste nere, quella del Dipartimento della Difesa, che blocca gli investimenti da parte delle società americane, e quella del Dipartimento del Commercio, che sottopone ad esplicita autorizzazione la possibilità di intrattenere rapporti commerciali con le aziende americane. A differenza di Huawei, che è stata inserita all’interno di entrambe le liste, Xiaomi si ritrova esclusivamente in quella della Difesa, dunque al momento i servizi Google e la fornitura dei componenti non sarebbero a rischio.

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Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale presso l'Università degli Studi di Catania. Da sempre appassionato di cinema, videogames e tutto quello che concerne il mondo tecnologico; smartphone, gadget e tanto altro. Fan del MCU e "divoratore" di serie TV.