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WRC 6 – Recensione

I giochi su licenza ufficiale, che i ragazzi di EA hanno provato su pelle con i vari capitoli di FIFA e Madden, hanno un importante obiettivo da portare a termine: garantire un’esperienza simulativa al limite della perfezione, per di piĂą con cadenza annuale e con aggiornamenti consistenti su quello che succede durante l’anno sportivo; se i canadesi sopracitati hanno svolto lavori encomiabili negli ultimi anni, soprattutto con l’ultimo capitolo di FIFA, non possiamo dire lo stesso dei Kylotonn, team di sviluppo che da circa un lustro ha le mani sulla licenza ufficiale del Campionato Mondiale di Rally FIA: con tanti bassi e qualche acuto, gli ultimi capitoli di WRC non hanno riscosso grande successo, con molte pecche che hanno rovinato il prodotto finale; nonostante ciò, i ragazzi di Kylotonn lo scorso anno promisero che con WRC 6 le cose sarebbero cambiate. SarĂ  stato realmente cosi? Scopriamolo insieme!

WRC 6MenĂą e modalitĂ 

La cosa che per prima salta subito all’occhio di questo WRC 6 è il menĂą: minimale e intuitivo, non è cambiato praticamente dalla scorsa edizione, con la possibilitĂ  di scegliere modalitĂ  e opzioni in modo semplice e veloce. Il punto forte della produzione, come del resto la licenza affibbiata suggerisce, è la corposa modalitĂ  Carriera: si partirĂ  dalla categoria junior e, macinando tempi, record e risultati, sarĂ  possibile scalare le graduatorie delle categorie WRC 2 e WRC 1 sino a competere con i migliori piloti del mondo. In tutto ciò sarĂ  possibile scegliere il proprio team predefinito e impostare a dovere il modello di guida a noi piĂą consono, argomento che verrĂ  approfondito nel paragrafo successivo. Oltre alla modalitĂ  Carriera sarĂ  possibile effettuare tappe veloci o rally interi, dislocati su ben 14 suggestive location mondiali; ogni rally sarĂ  composto in media da cinque tappe e ovviamente, in base alla location, troveremo asfalti differenziati dalle avversitĂ  climatiche. La modalitĂ  multiplayer è probabilmente quella maggiormente rifinita in WRC 6, con anche la tanto desiderata possibilitĂ  di giocare in split screen offline; oltre ciò, sarĂ  possibile sfidare online le ghost car dei nostri amici o di altri giocatori nel mondo, con il team di sviluppo che sceglierĂ  periodicamente un rally specifico da affrontare. Causa di varie perplessitĂ  è l’impossibilitĂ  di creare Rally o campionati personalizzabili contro altra gente in rete: sarĂ  infatti possibile affrontarsi solo su tappa singola, feature che spezza notevolmente il ritmo visto che non dĂ  continuitĂ  all’azione; un vero peccato, visto che il netcode testato in sede di prova sembrava anche piĂą che buono.wrc-6-screenshot-citroen-ds3

Automobilisticamente parlando.

Se le modalitĂ , condite da un’ottima carriera, sono il fulcro di questo WRC 6, non possiamo dire purtroppo lo stesso del gameplay puro e del modello di guida. Nato come arcade-simulator, WRC 6 inceppa negli stessi difetti che i suoi predecessori si portano dietroda troppo tempo; un segnale forte è dato dalla possibilitĂ  di affrontare la modalitĂ  di guida simulativa con l’utilizzo di un pad, rendendo di fatto il volante poco utile per un titolo del genere. E’ chiaro che i ragazzi di Kylotonn si stanno sempre piĂą indirizzando verso un pubblico casual e poco votato alla mera simulazione, ma è anche vero che la fisica di gioco andrebbe gestita decisamente in modo migliore. La cosa che salterĂ  subito all’occhio del giocatore è l’assurda non diversificazione del modello di guida rispetto all’asfalto sul quale stiamo correndo: sfrecciare ad alte velocitĂ  sulla neve svedese sarĂ  infatti pressochĂ© identico a correre sull’asfalto sabbioso della Sardegna, con l’occasionale pioggia a diversificare praticamente pochissimo questa grottesca situazione. La vettura sarĂ  praticamente perennemente attaccata all’asfalto, con inerzia verticale e laterale praticamente assente: questo uccide di fatto la varietĂ  delle vetture disponibili, rendendole praticamente tutte molto simili da controllare e, come sopracitato, rende l’utilizzo di un volante da svariate decine di euro praticamente inutile. Anche se sarĂ  possibile cambiare l’impostazione delle vetture, la resa su strada non sarĂ  mai come ci aspettiamo, rendendo WRC 6 adatto esclusivamente ad un pubblico casual che vuole immettersi su pista senza troppi problemi.wrc-6-screen-ps4-8

Sonoro e comparto tecnico.

Se il lato puramente videoludico di WRC 6 ha lasciato abbastanza a desiderare, quello meramente visivo e tecnico non si distingue rispetto al precedente, rendendo il titolo poco sufficiente anche in questo campo. Il gioco infatti dona delle esperienze contrastanti: se da un lato l’autovettura è resa in modo realistico, fedele alla controparte reale e sporcata a dovere dalle intemperie ambientali, lo stesso non possiamo dire del background visivo, che propone texture di una generazione indietro e una resa visiva generale piatta e spoglia; WRC 6 sembra infatti un gioco della scorsa generazione, con la sola resa dell’auto a salvare il pacchetto generale; la varietĂ  di ambientazione è notevole, sebbene come giĂ  detto caratterizzata da texture non all’altezza dell’anno d’uscita. Il campionamento sonoro è invece buono, con i suoni delle automobili e gli effetti audio realizzati piuttosto bene; deludente invece il navigatore, che risulta spesso in ritardo e fin troppo “finto”, quasi robotico e troppo schematico. Altra nota dolente è il frame-rate, con soli 30 fps su PlayStation4 che tendono a calare in qualche situazione troppo caotica. Il nuovo WRC 6 esce decisamente sconfitto anche quest’anno, con titoli della concorrenza che riescono a surclassarlo praticamente in ogni sua sfaccettatura; qualcuno ha detto Dirt Rally?

WRC 6

6.7

WRC 6, nonostante le licenze ufficiali, arriva sul mercato con tutti i grossi punti interrogativi che hanno caratterizzato le precedendi produzioni Kylotonn: ad una fisica di guida assolutamente non pervenuta aggiungiamo un comparto tecnico non all'altezza; che il declino stia arrivando in favore di altri titoli?;s

Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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