Ormai ci siamo, dopo tanta attesa e migliaia di teorie nate da ogni singolo angolo del web siamo davvero a un passo dal gran finale di WandaVision, la prima serie tv della 4° Fase del Marvel Cinematic Universe che dall’inizio di questo 2021 intrattiene ed emoziona centinaia di migliaia di appassionati di cinecomics. Con il penultimo episodio, la serie tv firmata Disney+ riesce nell’intento di giustificare tutto ciò che abbiamo visto finora, in tutte le sue stramberie e salti temporali, che hanno reso questo enorme esperimento da parte dei Marvel Studios uno dei più riusciti delle loro produzioni, sia cinematografiche che non, cosa che renderà sicuramente soddisfatto Kevin Feige.
Dopo la gigantesca rivelazione avvenuta al termine del settimo episodio, questa puntata gira completamente intorno al passato di Wanda, che viene eviscerato ed esplorato in tutti i suoi punti più salienti per riuscire a scovare quale sia il segreto dei suoi poteri, tanto anelato dal villain principale di questa serie che finalmente si è svelato: che ci sia qualcosa di innato nei suoi poteri invece della semplice influenza della Gemma della Mente?
Passati frammentari
Questo penultimo episodio della serie, un po’ come fece già il quarto, stacca dalla classica routine di Westview, dove siamo stati abituati a saltare di decennio in decennio e catapultati in puntate di sitcom che cambiavano di giorno in giorno. Questa volta il focus della puntata sono le origini e le motivazioni che spingono sia Wanda, che l’entità che sta manipolando l’anomalia, ad aver imprigionato e soggiogato un’intera città… chi per una ragione più emotiva e sentimentale, chi per una mera e anche abbastanza scontata ricerca del potere. La curiosità di questa strega pluricentenaria è scaturita proprio nel momento esatto in cui la nostra protagonista, sovrastata da un dolore indescrivibile – e perfettamente interpretato da una Elizabeth Olsen che in questo episodio ancora più che negli altri dà sfoggio delle sue grandi doti attoriali, forse un po’ troppo nascoste e bistrattate nei film Marvel in cui è comparsa finora – decide di catapultare una cittadina del New Jersey indietro nel tempo di 70 anni, trasformando gli abitanti in personaggi di una sitcom chiamata appunto “WandaVision”.
Ma prima di arrivare al culmine dei poteri di Wanda, la strega ci tiene a rivivere i momenti salienti di tutta la sua vita: dalla triste infanzia nella guerra in Sokovia che le ha portato via i genitori, agli esperimenti effettuati sul suo corpo con la Gemma della Mente e infine ai primi momenti trascorsi insieme a Visione. Tutte queste tappe ci permettono di seguire lo sviluppo di un personaggio che nel corso della sua vita ha perso tutto ciò che aveva, dalla famiglia all’amore, e che ha sempre dovuto sopprimere il suo dolore per le grandi responsabilità nate dai suoi poteri e dalla collaborazione con gli Avengers. Un dolore che poi è scoppiato in un potere immenso, che ha spinto la malvagia strega a infiltrarsi nell’Esagono per scoprirne le origini. Nei vari flashback, inoltre, si trovano anche molti dei particolari che Wanda ha utilizzato per ambientare e arricchire gli episodi della sua sitcom immaginaria: dal ticchettio di una bomba Stark non esplosa in casa sua, ai dialoghi con Visione e infine le stesse sitcom che vedeva da bambina insieme ai suoi genitori sono state trasposte e modificate all’interno dell’anomalia.
Il gran finale di WandaVision
La costruzione di tutti gli scorsi episodi raggiunge il suo apice con questo ottavo episodio, che incastra tutti i pezzi del puzzle nei punti giusti, dandoci una grossa infarinatura su ciò che è stato il passato di Wanda e dandoci anche qualche nozione in più sui suoi enormi poteri, che potrebbero non essere semplicemente opera dell’influenza di una Gemma dell’Infinito. In molti hanno definito l’intero episodio uno “spiegone“, tacciando questa puntata come un semplice grosso riepilogo che poteva semplicemente essere evitato; al contrario, questo ottavo episodio di WandaVision è di fondamentale importanza nella produzione targata Marvel in quanto permette anche a chi non è un assiduo appassionato del MCU – o persino a chi non ha proprio mai visto nulla di questo enorme universo – di poter apprezzare l’opera e capirne ogni singola sfaccettatura. Il background storico di tutti i personaggi principali viene costantemente ribadito e raccontato a partire dal quarto episodio in poi e diventa comprensibile anche agli spettatori che malauguratamente non hanno seguito l’evolversi cinematografico delle produzioni Marvel e si sono approcciati a questa serie spinti dalla curiosità e dal mistero dei trailer. Infine, la scena dopo i crediti mostra il vero progetto a cui sta lavorando Hayward e tutto lo S.W.O.R.D. in segreto, che potrebbe completamente rovesciare le carte in tavola nella prossima puntata.
WandaVision continua a sorprendere e lo fa anche in questo suo penultimo episodio che rompe definitivamente gli schemi e ci porta indietro nel tempo a rivivere i momenti salienti della vita di Wanda Maximoff e del vero villain della serie che, nonostante la grossa sorpresa al momento della sua rivelazione, purtroppo pecca della scarsa caratterizzazione che affligge ogni cattivone Marvel (escluso ovviamente Thanos), i quali non riescono mai a risultare incisivi o con delle personalità monolaterali, che molto spesso si giustificano nella “ricerca di potere” o nella loro essenza puramente malvagia. Ormai siamo ad un passo dal gran finale, e chissà se davvero questa prima opera della Quarte Fase del MCU ci permetterà quantomeno di assistere alla tanto attesa introduzione del concetto di Multiverso, che sarà poi sviluppata negli attesissimi Doctor Strange in the Multiverse of Madness e magari anche in Spider-Man: No-Way Home in arrivo a fine 2021.