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Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown – Recensione, il ritorno di Akira Yuki

Quando si ripercorre la storia dei piacchiaduro, uno degli step fondamentali è sicuramente l’innovazione che il primo Virtua Fighter ha portato nell’intero settore videoludico. Questo titolo interamente tridimensionale sviluppato dalla storica AM2 sotto la guida di Yu Suzuki (conosciuto anche per opere dal calibro di Shenmue e Virtua Racing) ha dettato vere e proprie regole, dimostrando a tutti quanti le potenzialità evolutive offerte da questo genere. Ormai sono passati quasi trent’anni da allora, e la “legacy” del franchise è arrivata fino ai giorni nostri visto che RGG Studio e la già citata AM2 hanno recentemente sviluppato il prodotto in analisi in questa recensione, ovvero Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown.

Un battaglia definitiva

Come è facilmente intuibile dal nome del prodotto, quello che attualmente i possessori di PlayStation 4 e abbonati al PlayStation Now possono godere non è un capitolo completamente inedito della serie, bensì un remake del pluripremiato quinto capitolo uscito originalmente nel 2006. Ci troviamo così in un abbellimento estetico e dai contenuti differenti rispetto a due generazione videoludiche fa, ma dal gameplay sostanzialmente invariato e con lo stesso identico roster di combattenti giocabili. Passiamo quindi a parlare della novità più evidente appena avviata la nostra prima partita, ovvero il comparto grafico. Il lavoro in questo ambito è sicuramente pregevole, visto che gli sviluppatori hanno  ricostruito tutti i livelli e ogni singolo modello grazie anche alle capacità tecniche offerte dal famoso Dragon Engine, usato recentemente anche per i più recenti episodi di Yakuza e Judgment.

Il dettaglio del sudore, la leggera ma presente distruttibilità ambientale e le luci negli ambienti di gioco, lo rendono un prodotto che riesce a fare la sua figura su schermo. Un ottimo lavoro, che tenta di evolvere lo stile originale senza senza tradirne l’aspetto artistico. Un’altra apprezzata novità è sicuramente la colonna sonora, interamente ricomposta con tracce inedite rispetto le versioni precedenti. In questo ambito i prodotti pubblicati da SEGA difficilmente deludono, e qui vengono offerte delle musiche rock che riescano a restituire il senso di dinamicità e azione del prodotto. Simpatica anche la nuova intro realizzata per l’occasione, che rispetta tutte le caratteristiche che abbiamo fino ad ora descritto nella recensione di Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown.

Un peccato generale rimane la poca varietà delle modalità di gioco proposte, decisamente risicate soprattutto per una esperienza single player. Per i giocatori solitari, infatti, è offerto davvero pochissimo nel pacchetto, con la sola presenza della classica componente arcade e un dettagliato e curato tutorial. La prima modalità appena menzionata non ha sicuramente bisogno di spiegazioni, visto che ci viene proposta la scelta di uno dei diciannove combattenti, con cui eseguire una serie di scontri fino al raggiungimento dei titoli di coda o una definitiva sconfitta. All’inizio viene anche offerta qualche leggera customizzazione come la difficoltà, il tempo di gioco o i possibili vantaggi, ma niente che non si sia già visto in altri prodotti di questo genere. Il tutto si dimostra sicuramente simpatico, ma vista la velocità con cui si effettua il tutto si rivela ben presto senza attrattiva o come un semplice allenamento per migliorare al massimo le proprie abilità. Il tutorial si dimostra molto più interessante, questo è sicuramente il posto adatto per chi non è avvezzo con le meccaniche di un qualsiasi videogioco di Virtua Fighter. Qui viene offerto con dettagliato lo schema dei comandi, in modo da poter comprendere i possibili trucchi e tecniche offerte dal sistema di gioco ideato da AM2. Ovviamente è presente anche la libera, dove poter testare i comandi e controllare le migliori combo da effettuare. Una parte sicuramente utile per i nuovi arrivati, che si dimostra ancora più accessibile grazie anche alla traduzione multilingua presente.

Un gameplay famliare

Purtroppo qui si conclude tutto quello che Virtua Fighter 5 Ultimate Showdownha da offrire per i giocatori in solitaria, almeno nel momento della nostra recensione. Come abbiamo già accennato, l’opera in questione si presuppone come il grande ritorno della serie nel campo competitivo internazionale. Il nome giapponese dell’opera, ovvero Virtua Fighter eSports, fa intendere che l’anima multiplayer è l’attrattiva principale offerta da tutto il pacchetto. Ci si trova quindi non solo una modalità per poter sfidare gli amici sullo stesso divano, ma anche le classiche battaglie classificate e non per sfidare gli utenti online.

Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown

Interessante come sia possibile anche assistere alle battaglie degli altri utenti dal menù principale, in modo da poter “spiare” la loro perfomance e prepararsi a possibili contromosse o scoprire combo nascoste. Per quanto sia ambizioso l’intento di SEGA con questo progetto, purtroppo il tutto fallisce dall’inizio a causa di un netcode rimasto ancorato a due generazioni fa. Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown non supporta la cosiddetta tecnologia rollback, considerata più efficiente, in favore di quella che già la riedizione del 2012 ha utilizzato. Questa decisione ha scatenato una vera e propria lamentela degli utenti, tanto che molti l’hanno definita una mossa che ha ucciso in partenza la community per questo prodotto. Eppure sembra che quest’ultima sia attualmente particolarmente attiva nel prodotto, anche per il continuo supporto che SEGA ha promesso e sta attualmente svolgendo, come nuove opzioni per le lobby o una intera modalità di gioco inedita. Solo il tempo può dire quindi chi delle due parti ha ragione, dimostrando se questo approccio eSport per Virtua Fighter possa avere lo stesso successo che in Giappone ha avuto quel Puyo Puyo Champions.

Non possiamo dedicare una recensione a un picchiaduro senza andare a discutere del gameplay, elemento da non sottovalutare in questo Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown. L’opera sviluppata decide con una mossa sicuramente poco coraggiosa e, allo stesso tempo apprezzabile, di non modificare il già ottimo gameplay dell’originale. Infatti invece di puntare sulla spettacolarità e assurdità di Tekken o Street Fighter, il prodotto pubblicato da SEGA punta nel mostrare le capacità offerte dalle diverse tecniche di combattimento mondiali. Ogni componente del roster ispira il suo moveset a effettive discipline esistenti come il Bājíquán, Karate, Mizongquan, il Wrestling e perfino il Lucha Libre. Questo si traduce in una varietà di personaggi decisamente consistente, che offre la possibilità di trovare il proprio approccio preferito o di sperimentarne in continuazione di diversi.

Una scelta discutibile effettuata in questo remake rimangono le animazioni che, a differenza del comparto estetico, sono rimaste invariate rispetto alle due precedenti edizioni dell’opera. Alcuni potrebbero definire questa una scelta pigra e che stona con la nuova estetica offerta, e in parte diamo ragione a queste critiche.

Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown

Eppure crediamo che questa scelta sia dovuta proprio al voler rendere più semplice e immediato l’approccio ai giocatori di vecchia data, offrendo un titolo rinnovato ma che nelle fondamenta è sempre l’opera che conoscono dal 2006. Sicuramente importante poi la possibilità di modificare i comandi dall’apposito menù, permettendo al giocatore di trovare l’impostazione che più preferisce. Infine, è simpatica la possibilità di decidere se usare la nuova barra della vita o quella classica, offrendo quella giusta dose di fanservice che non fa mai male in certe produzioni. Il gameplay si dimostra quindi curato e retrò allo stesso tempo, che non raggiunge la complessità di recenti prodotti del genere ma che rende questa sua apparente semplicità un vero e proprio punto di forza dell’intera produzione.

Un pacchetto leggendario

Insieme al lancio del gioco, SEGA ha pubblicato un DLC a pagamento che include dei bonus dedicati ai veri amanti della saga. Principalmente questa pratica non è mai vista molto bene dalla community di videogiocatori ma, fortunatamente, i contenuti qui presenti non sono obbligatori. Al suo interno sono quindi incluse delle simpatiche emoji da usare nelle lobby di attesa online, la colonna sonora di tutti i precedenti episodi del franchise, oltre a diversi costumi e acconciature per tutti i personaggi. Per finire, viene incluso al suo interno non solo lo storico stage del primo episodio di Virtua Fighter, ma anche un costume alternativo per ogni per ogni componente del roster che riproduce lo stile di quello storico capitolo. Per cercare di equilibrare l’esperienza online, il team di sviluppo ha optato di limitare quest’ultime due feature esclusivamente al gioco in locale, una scelta sicuramente apprezzabile che evidenzia la secondarietà del tutto. Nel caso i possibili contenuti aggiuntivi futuri si rivelano secondari e non obbligatori, è sicuramente lodevole il bisogno di non far sentire indietro ogni singolo giocatore.

Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown

7.5

L'opera realizzata in collaborazione tra RGG Studio e AM2 è una vera e propria lettera di amore per i fan del franchise e dei picchiaduro, piuttosto che per i nuovi arrivati. L'esperienza principalmente incentrata sul multiplayer offre un prodotto che tenterà di rimanere per diverso tempo nelle case e nei tornei di tutto il mondo, grazie anche a un gameplay semplice ma allo stesso complesso a modo suo. Purtroppo un netcode che non raggiunge gli standard attuali, e la quasi assenza di una componente single player e alcune scelte discutibili lo rendono un videogioco estremamente valido che non raggiunge tutte le sue possibili potenzialità. ;s

Giona Corucci
Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.

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