Eriksholm: The Stolen Dream Recensione, lo stealth che (non) ti aspetti

Eriksholm: The Stolen Dream è un'avventura pensata per riscoprire una certa nostalgia, con una grafica mozzafiato e una buonissima IA. Ecco la nostra recensione!

Sara Pandolfi
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Sara Pandolfi
Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande...
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Recensioni
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Eriksholm: The Stolen Dream
8 Ottimo
Eriksholm: The Stolen Dream

Ci sono generi che si impongono in maniera netta nel mercato videoludico attuale (pensiamo agli FPS, agli action in terza persona, agli arcade multiplayer online) e altri che, seppur siano riusciti fare la storia del videogioco, sono sempre meno considerati dalle grandi case di produzione. Regina in questa seconda categoria è senza alcun dubbio l’avventura stealth: senza soffermarci sui tanti punti di vista che lo dividono in sottocategorie, il genere è riuscito a consegnare alla community dei videogiocatori esperienze indimenticabili come le serie di Metal Gear e Thief.

Negli ultimi anni, il genere stealth è stato sostanzialmente pane per i denti degli sviluppatori emergenti ed indipendenti: ricordiamo progetti come Styx: Shards of Darkness un recente prodotto indimenticabile per gli appassionati che abbiamo recensito. Per questo motivo, vedere un approccio ambizioso come quello che i ragazzi di River End Games hanno avuto nei confronti di Eriksholm: The Stolen Dream non può che incuriosirci. Scopriamo al meglio cosa aspettarti da questa avventura, che tu sia un amante del genere o un giocatore inesperto ma curioso, nella nostra recensione della versione PS5 del gioco.

La sottile arte di narrare agli occhi

Primi anni del ‘900: ci troviamo ad Eriksholm, località scandinava caratterizzata da una fiorente industria in rapido sviluppo e da un tessuto sociale denso ove darsi una mano non è mai un’opzione. In questa avventura vestirai (anche) i panni di Hanna, una giovane della quale non sappiamo molto, se non che ha perso di vista il fratello Herman, sparito in seguito ad un’irruzione della polizia nella casa dei due. Senza fare spoiler sulla trama, diciamo che la vera protagonista dell’opera è proprio la cittadina che dà il nome al progetto: per capire meglio che cosa intendiamo, vivrete un’avventura che vi impegnerà poco oltre le 10 ore.

Il titolo si presenta al pubblico come uno stealth isometrico alla vecchia maniera, dove a farla da padrone è proprio la narrazione: non un contorno, insomma, che giustifichi il passaggio da un’ambientazione all’altra, ma il vero filo rosso del racconto. Questa immersione nella narrazione è possibile grazie ad una serie di fattori che giocano a favore di una profonda immedesimazione: doppiaggio accurato di tutti i personaggi (in lingua inglese, come anche i testi a schermo che non sono disponibili in italiano), uno stile grafico estremamente realistico e un buon numero di cutscenes che ci permettono di mettere la lente d’ingrandimento sui comportamenti dei personaggi.

Non ci sono narratori esterni, ma abbiamo tanti elementi che ci consentono di inquadrare l’ambiente che ci circonda: documenti, biglietti, dialoghi. La narrazione e il suo background insomma, si sviluppano su più fronti, in maniera più o meno diretta, o effettivamente “desiderosa” di essere esplicito racconto di sé, in una maniera tutto sommato equilibrata e decisamente godibile.

Eriksholm: The Stolen Dream

Lo stealth classico a portata di modernità

Eriksholm è un titolo pensato per i giocatori abituati a ritmi non particolarmente intensi: lo stealth non è un genere che perdona la fretta, ma un vero e proprio approccio laterale all’esperienza a cui siamo abituati negli ultimi tempi, e questo titolo non fa eccezione. Eriksholm pesca il meglio degli stealth di vecchia generazione (pensiamo ai diversivi che hanno reso noto Thief o al POV fedele a quello dei primi progetti di Kojima) offrendo un’esperienza completa per chi sa cosa aspettarsi.

Il passaggio da un personaggio all’altro, nel corso dell’avventura, fa sì che emergano stili di gioco leggermente diversi tra di loro: si tratta di un escamotage che spezza il ritmo facendo sì che la monotonia non sia un’opzione praticabile. L’intelligenza dei nemici è piuttosto alta, e questi ultimi hanno, letteralmente, gli occhi dappertutto: i giocatori dovranno fare particolarmente attenzione a come si muovono, perché il titolo non conosce il concetto di muro invisibile e i dislivelli delle varie ambientazioni non portano ad un’immediata salvezza dagli occhi indiscreti.

Parlando delle ambientazioni all’interno delle quali dovremo effettuare i nostri furtivi spostamenti, abbiamo una buona varietà e un’ottima qualità grafica, pur mantenendo costante la tematica di fondo del mondo di gioco. Il level design è forse uno degli aspetti che ci ha meno entusiasmato: non sempre immediato da decifrare, specialmente nei luoghi chiusi, porta il giocatore molto spesso a dover improvvisare alla ricerca di una via di fuga non ben identificabile appena entrati nella stanza.

Eriksholm

Uno stile artistico ambizioso ma efficace

Eriksholm è, quindi, un titolo che si interfaccia al passato con un occhio moderno: quest’ultimo è senza alcun dubbio da identificare nello stile artistico e grafico, senza dubbio una delle caratteristiche che più hanno fatto crescere l’attenzione sul gioco nei mesi precedenti al lancio. Le cutscenes in particolare sono estremamente dettagliate, realistiche e studiate, dando al giocatore – come già vi abbiamo accennato – la possibilità di tuffarsi a capofitto nella storia come se si stesse guardando un film.

Questa grande qualità tecnica si ripropone, ovviamente in misura proporzionata anche nei momenti strettamente di gioco: le ombre e le luci, elementi fondamentali per uno stealth che si rispetti, sono realistiche e, per questo, creano un clima vagamente confusionario nell’insieme. Ogni ambientazione gode di elementi decorativi che la contraddistinguono e nulla sembra essere effettivamente lasciato al caso.

Soffermandoci infine su uno degli aspetti che caratterizza la versione PlayStation del gioco, ossia i Trofei, possiamo affermare che la densità è parecchio interessante (parliamo di ben 45 trofei classici, più il Platino). Per essere ottenuti richiedono una grande immersione nel gioco: sebbene alcuni riguardino storia e collezionabili, la maggior parte sono nascosti, e vanno scovati esplorando il mondo di gioco e proseguendo in questa affascinante avventura.

Eriksholm: The Stolen Dream
Eriksholm: The Stolen Dream
Ottimo 8
Voto 8
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Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande N.