Venom: The Last Dance è un film del 2024 scritto, co-prodotto e diretto con il suo debutto in regia da Kelly Marcel (sceneggiatrice di “Venom” e “Venom – La Furia Di Carnage“, ma anche di Cinquanta Sfumature Di Grigio). Il film si basa su uno degli acerrimi nemici di Spider-Man, e allo stesso tempo uno dei personaggi più complessi e popolari della Marvel. Anche questo film è appartenente al filone di film Marvel prodotti da Sony (come Morbius e Madame Web). Il protagonista è Tom Hardy, che torna nei panni di Eddie Brock/Venom per la terza ed ultima volta in questo capitolo conclusivo della trilogia dedicata al personaggio. Oltre a Tom Hardy, ci sono anche Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Rhys Ifans, Peggy Lu, Andy Serkis, ecc.
L’ultimo ballo di Eddie Brock e Venom
Eddie Brock (Tom Hardy) e il simbionte alieno Venom che vive dentro di lui, sono in fuga. Sono ricercati sia dalla polizia per un crimine che non hanno commesso e da un gruppo di persone che stanno lavorando ad un progetto segreto mirato allo studio dei simbionti. Come se non bastasse, ci sono anche creature aliene mandate sulla Terra per cercare un oggetto misterioso sulla quale ha messo gli occhi il loro capo: Knull, un essere malvagio intenzionato ad invadere i vari pianeti, ora in attesa di uscire dalla prigione in cui è confinato. Eddie e Venom devono scegliere da che parte stare e mettere fine a tutto questo.
Conclusione coerente… per una trilogia di bassa qualità
Si è giunti al terzo ed ultimo capitolo della trilogia dedicata ad uno degli acerrimi nemici di Spider-Man e l’elemento apparentemente vincente di questa saga sembra la coerenza. Sì, ma nella bassa qualità e nel non essere all’altezza di uno dei personaggi più interessanti della Marvel. Questa è partita con un primo episodio tutto sommato salvabile su certi aspetti, per poi proseguire con un secondo capitolo pessimo su tutti i fronti. Il terzo atto purtroppo non riesce a spiccare e si presenta come una conclusione deludente e che rimane coerente con la bassa qualità mostrata fin dall’inizio.
Kelly Marcel, sceneggiatrice della trilogia e ora anche regista del capitolo conclusivo è una delle fautrici dei vari errori in Venom. Si è caduti in un’eccessiva comicità, che è diventata sempre più fastidiosa ed ingombrante. Se da una parte il film ha battuto cassa, dall’altra si è assistito ad una serie di scene trash, e il terzo capitolo è stata la ciliegina sulla torta.
Come lo stile, anche la scrittura è stata coerente nel rimanere pessima, non dando la giusta caratterizzazione ai personaggi e mettendo su trame che facevano acqua da tutte le parti. La scrittura di questo atto finale è pessima e realizzata con poco impegno, perché ci sono espedienti narrativi e scene assurde messe così a caso. Tutto accompagnato da una regia non brillante con errori enormi, forse troppo grandi anche per un’esordiente.
È come se la Marcel avesse voluto mettere in scena tutto quello che le passasse per la testa, senza unire tutto con un filo logico e senza preoccuparsi delle incongruenze. Scarso impegno o convinzione di prendere in giro il pubblico? Non è però tutto da buttare, perché ci sono un paio di elementi che in questo film, comunque, si salvano.
La figura dell’anti-eroe rivalutata
Non è il peggior film di questo universo che la Sony ha cercato di realizzare, perché Morbius e Madame Web sono peggio, e non hanno senso. Venom The Last Dance è il peggiore della trilogia di Venom, ma almeno una trama, seppur scritta male, c’è.
Uno dei pochissimi pregi è la rivalutazione della figura dell’anti-eroe, che fin dall’inizio è sempre stata tracciata per la redenzione, che in effetti i due protagonisti trovano. Questo film è comunque il culmine di tutto quello che è stato fatto e il finale è pur sempre in linea con ciò che è iniziato. A poco a poco, Eddie Brock e Venom hanno cercato di rimediare sempre agli errori e fare la cosa giusta, riuscendoci poi alla fine.
Fin dall’inizio, il rapporto tra Eddie Brock e Venom è stato pieno di incomprensioni e nella continua ricerca di una compatibilità. Hanno affrontato tutte le dinamiche presenti nelle coppie, sia equilibrate che disfunzionali, e in questo film sono arrivati ad una fine piuttosto prevedibile e in linea con il loro arco narrativo.
Un finale dolceamaro per i protagonisti, che porta anche ad un’elaborazione del lutto e ad una chiusura definitiva per loro. Peccato che il problema stia nel come si arriva a ciò, perché tutto quello che si vede porta ad una certa fatica nella visione e Tom Hardy è stato totalmente sprecato in questa saga.
Quale sarà il futuro di Venom?
Se il film porta ad un finale per il protagonista, allo stesso tempo lascia un margine di apertura per il futuro. Ad esempio, Venom verrà sfruttato diversamente? Perché introdurre un personaggio come Knull e lasciare intendere un suo ritorno?
Le voci che circolano per il quarto film di Spider-Man con Tom Holland sono vere? Chissà, solo il futuro potrà dirlo. La cosa che si augura è che Venom abbia quella giustizia cinematografica che si merita, dopo questa trilogia realizzata male.