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Unplugged – Recensione, quando Guitar Hero incontra la realtà virtuale

Era il periodo di PlayStation 2 quando i rhythm game iniziavano ad avvicinarsi al mondo delle chitarre: c’erano stati esperimenti di vario genere, ma prendere una chitarra in mano con dei pulsanti pensati per spingere il giocatore a seguire il ritmo è stato qualcosa che Activision ha pensato e ha creato con la saga di Guitar Hero. A seguire ovviamente c’è stato Rock Band, assieme ad una rivalità che è durata qualche anno, prima di un grande flop (che nel frattempo però ci ha regalato perle come DJ Hero, strumenti come la batteria e addirittura la tastiera). A distanza di anni, Anotherway propone una nuova variante di questi giochi: Unplugged, che abbiamo spolpato in sede di recensione, da la possibilità a chi possiede un visore per la realtà virtuale di suonare canzoni con in mano una chitarra immaginaria.

Lavorando con il tracciamento delle mani, Unplugged spinge il giocatore a premere determinati tasti così da far suonare la chitarra plettrata dopo plettrata, come se steste davvero sul palco davanti al pubblico. Con una serie di canzoni fantastiche e un sistema che farà cambiare la reazione del pubblico a seconda del punteggio, andiamo a scoprire insieme la recensione di Unplugged.

Un’esperienza rock

Il gioco apre le danze con Satchel dei Steel Panther, pronto a guidarvi alla scoperta di Unplugged: ogni volta, specialmente nella prima parte del gioco, quando vi troverete a dover sperimentare le meccaniche su delle canzoni “semplici”, comparirà per raccontarvi dettagli a mo’ di tutorial. Indossato il visore, il titolo proporrà al giocatore una serie di vinili posti davanti al lui: sfogliandoli, il giocatore potrà scegliere la canzone e la relativa difficoltà (tra facile, normale e difficile).

Una volta aperte le danze, Unplugged mostrerà una chitarra e un plettro da prendere: preso quest’ultimo con le dita, l’altra mano dovrà prendere la chitarra e prepararsi, grazie al tracciamento delle dita, a premere il giusto pulsante. Seguendo i classici stilemi, il gioco proporrà 4 colori diversi ma, essendo tutto in realtà virtuale, Unplugged richiederà anche di muovere la mano lungo la chitarra, tra 4 differenti corsie che andranno a coprire la parte più estrema dei tasti, fino a quella più vicina al corpo della chitarra stessa.

Le note che compariranno saranno di 4 tipologie: oltre alle classiche, da suonare con una plettrata, nel gioco avrete anche le note vibrato (da tenere fino alla fine sui tasti) quelle che richiederanno solo di far scivolare la mano sulle corde, e infine le note virtuoso, che daranno ampio sfoggio alla vostra creatività (visto che vi daranno più punti alla seconda delle volte in cui cambierete posizione della mano e dita premute).

Il gioco lascia poi poco all’immaginazione: una volta capite le dinamiche, basterà imparare bene a suonare la chitarra in Unplugged ed ecco che potrete senza dubbio avanzare verso tracce più difficili, che richiederanno più destrezza e velocità.

Come potete vedere dalla foto posta qui sopra, le canzoni sono state prese dal panorama rock moderno e non, passando dai Jet fino addirittura ai Tenacious D, con tracce pensate per farvi impazzire dietro alla chitarra.

Il palco è vostro

Unplugged propone qualcosa di già visto, declinato però in salsa VR: questo rende il gioco molto vicino all’Air Guitar – cosa evidenziata anche sotto al logo del gioco – visto che non avrete una periferica che vi farà premere tasti reali. Se da un lato questo sicuramente potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, abituati con quelle chitarre di plastica ormai iconiche (e che si possono ancora trovare in qualche sala giochi), d’altra parte la libertà che concede Unplugged nelle note da suonare aggiunge la dinamica dello spostamento della mano, qualcosa di divertente e di esaltante.

Muovere infatti il braccio per scorrere lungo tutte le note della chitarra è qualcosa di fantastico, e poterlo fare in un mondo virtuale, senza necessità di periferiche di alcun tipo, è un’idea eccellente (considerando che il gioco lo abbiamo provato su Oculus Quest 2, un visore portatile). Forse le tracce rimangono un po’ poche, e magari sarà vitale l’arrivo di qualche DLC, ma di certo già di suo il gioco farà passare ore e ore nel cercare di diventare perfetti nel suonare 23 canzoni iconiche, tra cui anche Tom Sawyer e Free Bird.

Unplugged

8.5

Con 23 tracce e tre difficoltà diverse, Unplugged propone una modalità di gameplay innovativa, legata al tracciamento delle mani, per far suonare una chitarra rock di tutta eccellenza. Le canzoni sono perfette, il gioco offre una varietà di note da premere interessante (circa 16) e ben quattro differenti modalità di suonata (dalla classica plettrata fino alle note vibrate). Tutto quanto funziona alla perfezione, anche se una tracklist rimpolpata e qualche modalità aggiuntiva avrebbe reso il tutto migliore (ma nulla vieta l'arrivo di qualche DLC).

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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