Dietro ogni campagna Kickstarter c’è una storia d’amore per il medium videoludico fatta di passione, duro lavoro e sacrifici. Il sogno di un team di sviluppo che, mattoncino dopo mattoncino, riesce a dare luce alla propria idea di videogioco. È proprio questo il caso di UnDungeon che come leggeremo in questa recensione è esattamente ciò Laughing Machines voleva realizzare, cioè un titolo che mischia action, rpg e roguelike, con una spruzzata di pixel art, tutti generi di cui i ragazzi ucraini sono sempre stati fan. Un grande calderone riuscito in parte grazie anche ad una forte componente narrativa.
UnDungeon è disponibile dal 18 novembre sulle piattaforme Xbox e Pc e al day one su Xbox Game Pass. Un’occasione in più provare gratuitamente questo interessante indie.
The Shift
In principio esistevano miliardi di universi paralleli, destinati a non incontrarsi mai. Tutti gli abitanti di questi mondi si interrogavano sulla loro esistenza attraverso ipotesi, supposizioni, ma continuando a vivere la propria quotidianità, perché tanto, mai sarebbe potuto accadere che questi universi collassassero in uno… Fino ad un inspiegabile evento, lo Shift, che ha fatto collidere tra loro 7 universi. Un multiverso dove le più disparate popolazioni dovranno imparare a convivere, nonostante abitudini e stili di vita completamente diversi uno dall’altro. Con lo Shift, nasce l’Araldo, colui che avrà il compito di ristabilire l’ordine dopo questo inspiegabile fenomeno paranormale.
La componente narrativa di UnDungeon è il principale punto di forza della produzione. Per quanto infatti si parli di un tema, quello del multiverso, già noto e approfondito in diversi prodotti di intrattenimento e non, gli sviluppatori sono comunque riusciti a donargli una loro sfumatura, una personale chiave di lettura, e hanno così realizzato un mondo affascinante e pieno di segreti da scoprire.
UnDungeon trasuda lore da ogni pixel, che scopriremo proseguendo nel nostro viaggio. La narrazione si sviluppa attraverso fitti scambi di battute con ogni npc, che potremo più o meno approfondire a seconda della nostra curiosità di “esplorare” tutte le linee di dialogo che si riveleranno interfacciandoci con loro. Un lavoro di scrittura curato in ogni particolare e che coinvolgerà il giocatore dall’inizio alla fine, a patto però di conoscere bene l’inglese o… il russo. Il gioco non è localizzato in italiano e trattandosi di un argomento di non facile comprensione, il rischio è quello di perdersi importanti dettagli necessari per rivelare la trama nella sua interezza.
Esplorare e uccidere
La struttura di UnDungeon è molto semplice. Potremo decidere di seguire la missione principale oppure completare gli incarichi che talvolta attiveremo parlando con un PNG. Per qualsiasi attività decideremo di portare avanti, dovremo semplicemente aprire la mappa e selezionare la zona da raggiungere, lo spostamento avverrà in automatico e l’unica cosa che vedremo sarà il nostro Araldo muoversi lungo un percorso tratteggiato da A a B. Una volta arrivati a destinazione, entreremo in un’area molto piccola ma estremamente curata dal punto di vista grafico, che potremo esplorare liberamente facendo però i conti con i nemici della zona.
Ecco quindi che arriviamo al cuore del gameplay di UnDungeon, cioè il combat system. Estremamente semplicistico, potremo decidere di offendere i mob con attacchi veloci, un potente attacco ad area caricato, oppure lanciando oggetti dalla distanza. Viceversa, per difenderci potremo affidarci a un potere che ci renderà invulnerabili a un singolo colpo avversario oppure usare la più classica delle schivate. Tutto questo, nel sacro rispetto della stamina, pena una rapida e dolorosa morte.
In UnDungeon infatti, i nemici che affronteremo saranno coriacei, aggressivi, resistenti e infliggeranno un ingente quantitativo di danni. Spesso ci si ritroverà in situazioni di netta inferiorità numerica in cui non sarà per nulla facile arginare le punitive orde che il gioco ci manderà contro. In aggiunta, bisogna fare i conti con gli attacchi avversari. Sia a distanza che in mischia, non sempre saranno identificabili in combattimento.
Vuoi per il numero di mob a schermo che assalgono il protagonista, vuoi per una visuale dall’alto non sempre chiara, si rischierà di non capire né da che punto arriva una freccia né se il mob vicino sta attaccando. Si finirà così per ritrovarsi con molta meno vita rispetto a quanto ci si aspettava. Per recuperarla, utilizzeremo dei semi che troveremo sia in game che acquistabili dai mercanti. Servirà del tempo per abituarsi a questo sistema di combattimento, tanto che le scelte del giusto equipaggiamento (bombe, pugnali, oggetti curativi) e della strategia più idonea, si riveleranno le armi vincenti per superare ogni sfida.
Quando incapperemo in una sfortunata morte, ricominceremo la partita dall’ultimo checkpoint che però dovremo attivare ad ogni attività completata (consigliato). La pena sarà quella di ricominciare quasi da zero a seconda degli ultimi progressi salvati. La grande soddisfazione nel fare piazza pulita della zona, sarà quella di ottenere bottino da scambiare con i mercanti per potenziare il protagonista.
Una sofisticata componente RPG
La crescita del nostro Araldo è uno degli aspetti più interessanti di UnDungeon. Potremo infatti potenziare il nostro personaggio attraverso due strade differenti che coinvolgeranno sempre il loot recuperato e i mercanti. La prima strada, è quella più semplice, e cioè livellare per avere la possibilità di equipaggiare dei nodi, acquistabili dai commercianti, che aumenteranno le nostre statistiche, come la salute, la stamina e così via. La seconda invece coinvolge gli organi quali cervello, cuore, polmoni, che aumenteranno anch’essi le nostre caratteristiche, ma la cui creazione richiederà del tempo al giocatore. Parte del loot che otterremo infatti lo scambieremo con i mercanti per ottenere i componenti necessari per creare, ad esempio, un fegato più potente che renderà l’araldo ancora più forte.
Tali organi però non saranno indistruttibili, e ad ogni morte bisognerà rigenerarli da zero, ricominciando così tutto il processo di creazione appena citato. UnDungeon sviluppa un sistema di crescita del personaggio molto ben articolato e interessante, punitivo anch’esso così come il resto della produzione.
Arrivati dunque a fine recensione, UnDungeon si configura come un prodotto complesso che fa della narrativa il suo punto di forza principale. Se consideriamo anche che il titolo è giocabile da tutti gli abbonati al Game Pass, l’invito è quello di provare questo interessante indie nonché esordio sul mercato di Laughing Machines.