Ubisoft vede calare drasticamente i suoi profitti per l’anno avvenire

A seguito dei pessimi risultati ottenuti con i recenti titoli, Ubisoft si è vista costretta a rivedere al ribasso i propri obiettivi aziendali per non incappare in un grosso deficit finanziario.

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri News Lettura da 2 minuti

L’ultimo titolo targato Ubisoft della saga Ghost Recon si è rivelato un vero e proprio flop. Dopo il buon successo ottenuto con Wildlands, la casa francese non è riuscita a replicare con il nuovo arrivato Breakpoint (qui la nostra recensione), anzi, il gioco ha creato addirittura un deficit alla software house tanto da portare ad alcune rivisitazioni al ribasso dei propri obiettivi. Infatti, Ubisoft ha dovuto rinviare tutta o quasi la line-up dei titoli in uscita sia sulle console di attuale generazione che sulle nuove, facendo così calare drasticamente in proiezione le entrate della compagnia addirittura di oltre il 90% .

Tra questi titoli che hanno contribuito negativamente c’è spazio non solo per Ghost Recon: Breakpoint ma anche per The Division 2 che non ha minimamente raggiunto le aspettative su console prefissate. Tengono invece bene l’ultimo titolo di Assassin’s Creed e lo sparatutto Rainbow Six Siege con oltre 50 milioni di giocatori registrati.

Queste le parole di Yves Guillemot:

“Come dimostrato dal nostro annuncio della scorsa settimana, continueremo a prendere decisioni nell’interesse del futuro di ubisoft a lungo termine. Come risultato, siamo riusciti a trasformare significativamente il nostro modello di business negli ultimi anni”.

L’imminente futuro di Ubisoft non è certamente roseo se consideriamo che entro la fine dell’anno usciranno solamente Just Dance 2020 e Assassin’s Creed: The Rebel Collection su Nintendo Switch. Prima di poter vedere i nuovi giochi tripla A la casa si concentrerà maggiormente sui contenuti digitali per i videogiochi già esistenti e sulla nuova Google Stadia pronta per essere ricoperta di titoli rilasciati già negli anni precedenti. Questo, come spiegano anche gli analisti, sarà un periodo di transizione in attesa della next gen.

Condividi l'articolo
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!