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Tom & Jerry – Recensione, un normale litigio per New York

Sin dalla sua fondazione nel 1957, fino ad essere assorbita da Warner Bros. all’inizio degli anni 2000, l’Hanna & Barbera Productions ha portato nelle case di tutti alcuni dei più iconici franchise del mondo dei cartoni animati; bastì pensare ai Flinstones o Scooby Doo, fino ad arrivare a produzioni più recenti dal calibro di Mucca e Pollo. Una delle più rappresentative e iconiche è sicuramente Tom & Jerry che, a ben ottant’anni dal suo debutto, arriva sul grande schermo in una produzione che tenta di unire l’animazione con il mondo reale. Il regista Tim Story (conosciuto per aver diretto Fantastici 4, Poliziotto in prova o l’ultimo capitolo di Shaft), gli attori, sceneggiatori e tutto lo staff della produzione si sono impegnati, nell’arduo compito di riportare in una nuova dimensione lo spirito animalesco del dinamico duo.

In viaggio per la grande mela

Questa non è la primissima volta che si tenta di trasportare il gatto e il topo pestifero all’interno di una pellicola cinematografica, ma il primo reale tentativo di unirli con degli attori in carne e ossa. La storia racconta di Tom e Jerry che, una volta arrivati a New York, iniziano a cercare un proprio posto o il modo di guadagnarsi da vivere . Non passano nemmeno cinque minuti dall’inizio della pellicola che i due subito si incontrano e, a causa di una sfortunata serie di eventi, si imbattono nella vita della giovane Kayla (interpretata da Chloë Grace Moretz) e quella dello staff del prestigioso Royal Gate Hotel. La narrativa vuole sicuramente essere un pretesto per creare gag e situazioni divertenti, ma rimane comunque una parte focale del prodotto e per questo preferiamo non svelare ulteriori informazioni su di essa. Vi basti sapere che sin da subito è facilmente prevedibile, non volendo tentare di osare in alcun modo e andando sempre sul sicuro in ogni singola situazione.

tom & jerry

Uno dei problemi che si può avvincere all’interno della produzione è il non rendere sufficientemente divertente o accattivante la sceneggiatura. Tom e Jerry non parlano come di consueto, ma i restanti animali e persone del mondo riescano a esprimersi attraverso parole ben distinte e comprensibili. Qui è dove si sente che la produzione fallisce maggiormente, tentando di avvicinare lo spettatore verso dei personaggi stereotipati che non riescono a farsi realmente ricordare. Inoltre, molte gag e battute non si rivelano in grado di raggiungere il proprio obiettivo, incapaci di sorprendere sia il pubblico infantile che quello più grande. A parte qualche rara occasione, sembra che lo sceneggiatore abbia semplicemente realizzato un compitino e niente più. Fortunatamente gli attori si dimostrano adatti in ognuno dei propri ruoli, con interpretazioni che riescono ad aggiustare il tiro generale. Intendiamoci, non stiamo parlando di niente di superlativo, ma si nota un certo interesse nel portare su schermo questo hotel e i suoi abitanti. Anche il doppiaggio italiano risulta piuttosto nella norma, adattando giustamente lo script originale.

Una guerra per il territorio

Il film riesce però a colpire il bersaglio nelle parti in cui Tom & Jerry entrano o rubano la scena. A differenza di altre pellicole, il produttore Christopher DeFaria e il resto dello staff hanno deciso di non creare un qualche genere di re-design per rendere più realistici tutti gli animali che popolano questo universo. Hanno invece tentato un misto fra le due cose, inserendo il classico stile 2D all’interno di modelli puramente CGI. Il risultato è un ibrido che inizialmente può risultare spiazzante, ma a cui ben presto l’occhio umano si abitua permettendo così di apprezzarne tutte le caratteristiche. Le classiche gag di splapstick offerte dal gatto e dal topo si dimostrano divertenti ancora oggi, riuscendo a portare facilmente un sorriso senza far pronunciare alcuna frase dettagliata e complicata ai due protagonisti. Impressionante anche la cura inserita nel modo in cui interagiscano con l’ambiente circostante, dimostrando l’effetto concreto dei loro disastri in maniera più che ottimale. Purtroppo questo non sempre funziona alla perfezione, dimostrando scene meno curate e mal gestite rispetto al resto del pacchetto.

Tom & Jerry

Il problema più grosso di questo Tom & Jerry è che i due storici personaggi non sembrano le star del loro film. Siamo di fronte a una delle più classiche problematiche di questo genere di produzioni, in cui si tenta di dar maggiore risalto alla componente umana rispetto a quella animata. Non viene creato il giusto equilibrio tra i due elementi, cadendo così nell’errore più comune in cui ricadono questo genere di produzioni. Detto questo, bisogna dire che Tim Story è comunque riuscito a dirigere un prodotto che riesce a scorrere bene nelle quasi due ore di durata. Un vero peccato, comunque, che dimostra il poco coraggio della produzione nel dare il ruolo realmente centrale alle vicende del gatto e del topo.

A caccia di topi

Tim Story non è ricordato nella storia per essere un regista superbo, ma ha saputo migliorare il suo stile nel corso del tempo. Con Tom & Jerry dimostra di saper creare inquadrature pulite e ben compatte, che non tentano niente di esagerato mostrando in maniera chiara e coincisa l’azione su schermo. Le dinamiche sono sempre ben chiare, in maniera che sia gli adulti che i più piccoli comprendano perfettamente lo svolgersi delle vicende. I costumi sono credibili, anche se vista l’ambientazione attuale si è andati su un approccio fin troppo sicuro e realistico. Per alcune parti si è persa l’opportunità di creare abiti più stravaganti, enfatizzando così questo assurdo mondo che unisce umani realistici e animali animati. Infine, la colonna sonora di Christopher Lennertz si dimostra come un lavoro compatto, accompagnando perfettamente nel lato emotivo e comico ogni singolo frame del film.

Tom & Jerry

6

Tom & Jerry si dimostra un lavoro che tenta di andare sul sicuro, portando su schermo una delle tante avventure di questo duo immortale. Purtroppo Tim Story non è riuscito a riportare lo spirito del franchise alla perfezione, offrendo fin troppa importanza a una sceneggiatura sottotono e all'intera componente umana. Consigliato comunque per passare qualche ora senza pensieri, una commedia inoffensiva adatta sia per i grandi che per i più piccoli.

Giona Corucci
Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.

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