Con film come “La grande scommessa” e “Vice – L’uomo nell’ombra” il regista americano Adam McKay ha mostrato tutto il suo reale interesse per temi come politica ed economia. A distanza di qualche mese dalla sua ultima fatica, McKay torna a parlare del mondo dell’economia a lui tanto caro, e lo fa con questa nuova serie documentario targata “Amazon Prime Video” ovvero: This Giant Beast That Is the Global Economy. Nelle otto puntate di cui è composta questa prima stagione andremo, insieme all’attore americano Karl Penn (Dr. House, How I Met Your Mother), alla scoperta di tredici diversi Paesi del mondo toccando tematiche che, anche indirettamente, influenzano l’economia mondiale e di conseguenza anche la nostra vita quotidiana. I produttori esecutivi della serie sono: Will Ferrell (Zoolander, Old School), Adam McKay, Kevin Messick, Eli Holzman, Aaron Saidman, la showrunner Aliyah Silverstein. This Giant Beast That Is the Global Economy è prodotta da The Intellectual Property Corporation, Industrial Media company, e Gary Sanchez Productions.
Una serie brillante e originale
Con la serie “This Giant Beast That Is the Global Economy” il regista Premio Oscar Adam McKay vuole rispondere a quelle domande così scomode da rimanere senza una reale risposta, almeno fino ad ora. Come si ricicla del denaro sporco? Cosa sono i bitcoin? Come mai la morte è così costosa? Il denaro esiste veramente? Bisogna realmente temere l’avvento della “rubber apocalypse”? Comprare Nike contraffatte finanzia realmente il terrorismo? È più facile per gli idioti diventare ricchi? Karl Penn, attore ed ex Associate Director of Public Engagement per Obama, ci guiderà in un viaggio che toccherà ben tredici diversi Paesi del mondo e location tra le più strane come la crypto-miniera a Praga, un centro per l’analisi della corruzione a Singapore, una piantagione di gomma in Thailandia, un cimitero di aeroplani nell’area del Mojave e una fabbrica di dildo a Los Angeles; un viaggio che renderà il tutto molto più interessante.
Avremo modo, non solo di avere le risposte alle domande sopra citate, ma anche di conoscere personalità uniche ed esperte di economia globale, come ad esempio gli specialisti della sopravvivenza Jane Austin e Rick Austin, Anil Bokil, che ha convinto il Primo Ministro Indiano Modi a demonetizzare, Nick Bostrum, Direttore del “Future of Humanity Institute” all’Università di Oxford, ma anche Chad Braverman, Direttore Operativo della sua azienda di sex toy di famiglia, Panicos Demetriades, ex governatore della Central Bank di Cipro diventato poi informatore della polizia, Austan Goolsbee, ex Chief Economic Advisor del presidente Obama, l’imprenditore d’assalto Gary Vaynerchuk e Robert Reich, ex U.S. Secretary of Labor. A loro si aggiungono personalità del tutto particolari come Fahmi Reza, un artista di strada Malese anti-corruzione; Jon Ronson, autore di “The Psychopath Test”; Felix Sater, pregiudicato, cacciatore di Osama Bin Laden, agente immobiliare con legami con Mosca, e in fine il giornalista Jan Strozyk, che ha lavorato all’inchiesta dei Panama Papers sui paradisi fiscali offshore e il riciclaggio di denaro.
Approfondire divertendo
This Giant Beast of Global Economy ci porta alla scoperta di luoghi e situazioni talmente assurde da non sembrare nemmeno reali. Ogni puntata, della durata di 40 minuti circa, ha il grosso pregio di non annoiare in alcun modo lo spettatore, complice la pungente ironia con cui il regista tratta gli spinosi argomenti della serie, e la presenza di personaggi unici nel loro genere che affiancheranno di puntata in puntata Karl Penn. La semplicità e il modo con cui vengono trattati determinati argomenti riescono a rendere il tutto più comprensibile e leggero agli occhi dello spettatore che, nonostante si stia parlando di argomenti di un certo peso, riesce a capire realmente quali ripercussioni questi abbiano sulla nostra vita quotidiana: la giusta chiave di lettura della serie.