Dopo una seconda stagione che si è conclusa in un certo senso coi fuochi d’artificio, siamo pronti a parlare dei primi cinque episodi della stagione 3 di The Witcher, la serie Netflix ispirata dall’omonima serie di romanzi di Andrzej Sapkowski. In questa recensione tuttavia cercheremo di non scendere troppo nei dettagli, e non daremo un giudizio numerico, dato che si parla solamente della prima parte della stagione 3 di The Witcher, e che il cliffhanger finale lascia davvero aperte tutte le questioni.

Consigliamo, prima della visione della stagione, di recuperare anche The Witcher: Blood Origin, dato che all’interno di queste 5 puntate ci saranno alcuni piccoli collegamenti, che potrete cogliere solo se siete a conoscenza degli eventi passati.

ATTENZIONE: nonostante eviteremo di forza di farne, nella recensione potrebbero essere presenti SPOILER sulla Stagione 3 di The Witcher, quindi procedete con la lettura solo consapevoli di ciò.

 

Tutti “pazzi” per Ciri

Ripartendo più o meno da dove eravamo rimasti, lo scopo principale di Geralt e Yennefer è quello di trovare un posto sicuro per Ciri, che nel frattempo sta cercando non solo di imparare ad usare la magia grazie alla sua amica e maestra, ma anche di comprendere sé stessa e conoscere davvero ciò che lei stessa vuole essere. Tuttavia le minacce sono sempre dietro l’angolo, e tutte le fazioni sembrano avere un buon motivo – a loro avviso – per impossessarsi della giovane Principessa di Cintra dal sangue ancestrale.

Gli Scoia’Tael, gli elfi, con la loro leader Francesca, sono alla ricerca della fanciulla perché secondo la profezia riporterà alla gloria la loro razza, l’imperatore Emhyr di Nilfgaard (che sentirete spesso nominare come la “Fiamma bianca”) vuole ritrovare sua figlia, per farle prendere il suo posto nel regno, e Redania vuole “tenerla al sicuro”, come regno più potente del nord, ma soprattutto per questioni politiche. Infine, una quarta e oscura fazione che trama nell’ombra e che ha messo sulle tracce della ragazza il mago del fuoco Rience, ma con motivazioni dapprima ignote allo spettatore).

Certo, chi ha già letto i libri o giocato ai videogiochi di The Witcher probabilmente non avrà troppe sorprese, ma senza dubbio per il resto degli spettatori i vari colpi di scena saranno più che interessanti.

Una guerra alle porte?

Tutte e cinque le puntate si svolgeranno intorno a questo grande cerchio che si è creato, con giochi politici, ricerche sul campo… e pochissima azione. Già, contrariamente a quello che ci aspettavamo, i combattimenti in questa terza stagione fin ora si contano con le dita di una mano, e un paio di essi durano poco più di un minuto. Certo, le premesse, soprattutto nel finale della quinta puntata, portano a pensare che nelle prossime puntate di movimento ce ne sarà parecchio, ma per scoprirlo dovremo aspettare.

Tornando alla storia, la trama si svolgerà per vie parallele, anche se un paio di scene qua e là vogliono suggerire un paio di risvolti futuri, come il ritorno della Caccia Selvaggia che avevamo già visto nel trailer. Politicamente parlando l’equilibrio è precario, e non solo Ciri, ma le tensioni tra le varie parti, fanno sembrare ormai inevitabile uno scontro armato, che i nostri eroi tenteranno in tutti i modi di evitare.

Il ritmo della narrazione è comunque buono, nonostante purtroppo in alcuni casi sembra che manchino delle vere e proprie parti: a volte ci sono dei salti di scena talmente strani da farci chiedere «E qui come ci siamo arrivati? Forse è un suo sogno?». Purtroppo un difettuccio che non passerà inosservato, così come alcune leggerezze negli effetti speciali e nei colori di alcune scene.

Sommariamente, sembra che questa prima metà di stagione non sia altro che una grande preparazione alla quinta puntata, che a sua volta spiana la strada per ciò che vedremo nella prossima tranche.

L’evoluzione dei personaggi c’è e si vede, anche se per alcuni, Geralt stesso compreso, non è stata proprio quella che ci aspettavamo: sembra che con un’accelerata pazzesca, il Lupo Bianco abbia iniziato ad esternare di più i suoi sentimenti, mentre anche Yennefer per affetto riesce a mettere in discussione le proprie idee. Impossibile, arrivati a questo punto, non pensare anche ad una sorta di trovata affettiva anche verso l’attore dietro alla maschera del Lupo, Henry Cavill, che dopo questa stagione lascerà il ruolo a Liam Hemsworth.

 

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Anche Ranuncolo ha avuto la sua discreta dose di spazio, non solo dal punto di vista del minutaggio, ma anche da quello dell’importanza. Inoltre avremo anche modo di vederlo sotto una veste romantica diversa da quella a cui siamo stati abituati.

Ciò che ci fa pensare ad una grande introduzione agli eventi futuri, inoltre, è una specifica scena presente nelle ultime due puntate, nella quale verranno presentate diverse personalità (soprattutto maghi), nomi che a chi conosce l’universo di The Witcher faranno suonare più di un campanello.

Conclusioni (per ora)

Ripetendoci, pensiamo che queste prime puntate non siano nient’altro che un apparecchiare la tavola prima del piatto forte: sono più che gradevoli, ma con alcuni elementi che proprio risultano forzati o mal proposti, quasi a voler “stringare” il più possibile. Detto questo, l’interesse si mantiene alto, nonostante una mancanza piuttosto evidente di fasi d’azione, che ci aspettiamo di veder tornare in pompa magna durante la seconda parte. Il nostro giudizio finale è rimandato a quando avremo potuto godere della serie nella sua interezza.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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