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The Witcher 3: Wild Hunt – Recensione

Bene, molte se ne sono dette su questo titolo nel corso degli ultimi due anni: c’è chi si è fatto convinvere dal marketing, chi lo acquisterà comunque perché conscio della bontà del prodotto avendo provato, terminato o strafinito gli altri due. C’è anche chi acquisterà il gioco per moda: tanto per dire “si ci sto giocando!”. Ora lasciatemi sperare che The Witcher 3: Wild Hunt non mi abbia fatto passare gli ultimi due anni a sperare per poi rivelarsi un emerita, colossale fregatura. Scopriamolo!

Storia…Senza Spoilers!

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Gli eventi della storia potrebbe essere difficile narrarli: dipende dalle scelte che avete o non avete fatto in The Witcher 2! Ora vi starete chiedendo: “ma come facciamo a fare tali scelte se abbiamo giocato il gioco nella precedente generazione di consoles?” Bene, state tranquilli: grazie ad un espediente narrativo, basato su domande poste ad arte, potrete fare le vostre scelte e personalizzare così la vostra storia e il vostro Strigo. Di base la storia verte sulla ricerca, da parte di Geralt Di Rivia della ormai non tanto piccola Ciri: nel tutorial del gioco potremmo scoprirne l’attaccamento e vedere un barlume di quella che già si preannuncia una trama ricca e profonda. Non dico altro: andate ad accendere la console e scopritelo!

Geralt Alle Armi!

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Ovviamente come in tutti gli RpG che si rispettino, non mancheranno gli scontri in The Witcher 3: Wild Hunt. Il combat system in generale non è cambiato molto dai precedenti capitoli: squadra che vince non si cambia, sarà per questo che il combattimento ha quel retrogusto un po datato, che si rifà appunto a qualche anno fa. Se vi aspettavate uno stile alla L’Ombra Di Mordor avete sbagliato gioco: il titolo mixa un po vari stili di combattimento, rendendo il tutto molto scorrevole. Potremmo scegliere come equipaggiare al meglio il nostro eroe, se con armature leggere, medie o pesanti e in base a ciò iniziare a pensare ad una strategia. Strategia che si rivelerà fondamentale perché in base a come costruiremo il nostro Geralt le nostre statistiche cambieranno: indossare un armatura media aumenterà il danno delle magie (detti Segni nel gergo del gioco), viceversa un armatura pesante potenzierà la nostra vitalità e la potenza dei nostri colpi pesanti. Nel gioco è possibile fare di tutto: potremo forgiare armi, armature, potenziarne gli effetti, incantarle e chi più ne ha più ne metta. Diciamo dunque che l’equipaggiamento è una sorta di personaggio nascosto, che vive di vita propria e che va curato tanto quanto le abilità stesse dello stregone: pena la malriuscita di tutta la missione! Il combattimento dunque verrà affrontato in base alle nostre armature, armi e magie che definiranno il nostro stile: perfino le magie potranno essere potenziate e migliorate ma non solo, le potremmo anche legare a dei “tratti” oggetti speciali che una volta connessi ad un determinato tipo di abilità o magie ne potenzieranno gli effetti in maniera spropositata. In ultimo ma non ultimo grazie all’alchimia potremo usufruire dei più disparati unguenti, pozioni e bombe! Tutto ciò favorisce una longevità ed una rigiocabilità davvero eccelsa per il titolo: ad ogni porva il nostro personaggio potrà essere diverso da quello precedente!

Un Mondo Immenso Tutto Per Me!

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Uno degli elementi che ha sicuramente caratterizzato la campagna pubblicitaria di The Witcher 3: Wild Hunt è senza dubbio alcuno la grandezza del suolo calpestabile: bene lasciatemi dire che sta volta gli sviluppatori di CD Projekt RED hanno colto nel segno! Si, la mappa è davvero grande ma non ci si sente mai perduti: il bello è esplorare! Si perché potremmo scalare montagne, esplorare fangose paludi, trovarci in misteriose caverne e perfino addentrarci nei laghi e nei mari più profondi: il tutto con la certezza e la consapevolezza di una lauta ricompensa, perché nel titolo sono ben nascosti tesori quali armi, monete e componenti per l’alchimia; viene davvero voglia di andare a fare un giro e prendere quella o l’altra strada. D’altro canto esiste il viaggio rapido per i più pigri: potremmo andare da un crocevia ad un altro aspettando pochi secondi di caricamento. Potremo andare a piedi o a cavallo e scegliere sempre la direzione che preferiamo: ad esempio volete godervi il panorama? Bene: premete il tasto per la camminata (la X su PlayStation 4) il il cavallo procederò a velocità media sulla strada indicatagli senza mai perdere la bussola!

Parole, Parole, Parole: Soltanto Parole Tra Noi!

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Come ogni buon GDR, avremo a disposizioni ore ed ore di dialoghi in The Witcher 3: Wild Hunt, dai più semplici ai più articolati: incontreremo infatti una grande varietà di soggetti, dal popolano all’imperatore ed ogni volta starà a noi scegliere il dialogo più congeniale al nostro personaggio o al momento. In alcuni dialoghi saremo anche obbligati a scegliere la risposta con velocità: scatterà infatti un timer di 15 secondi che ci metterà pressione nello scegliere la risposta di getto, pena la scelta casuale da parte del computer! Alcuni dialoghi potranno essere pilotati grazie all’abilità di persuasione del nostro eroe, altri porteranno invece a degli scontri se delle persone vi vedranno manipolare la mente di altre.

Grafica: Una Nota Dolente!

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Si, anche qui si parla di grafica, numeri e matematica! Se non siete di quelli che si preoccupano dell’aspetto puramente estetico, saltate il paragrafo, se viceversa siete quelli che alla matematica fanno riferimento bene: eccovi serviti. Il titolo gira a 1080p e 60fps di base su Sony PlayStation 4: subisce fortissimi cali di frame rate quando l’azione passa da un filmato ad un combattimento il che da un po fastidio. In alcune occasioni l’audio non si è rivelato in sincro ed ho visto la decapitazione di un uomo ben 5 secondi prima che partisse l’audio. Inoltre quello che davvero è un tasto dolente è il downgrade grafico che ormai si, ci dovremmo essere abituati ma che diciamocelo: ci da parecchio fastidio! Devo dire che il colpo d’occhio che fornisce è davvero mozzafiato a volte: il calore del sole al tramonto pare palpabile, le luci e il vento rendono il tutto molto realistico. Le pecche si notano nelle texture del terreno che purtroppo sono molto più basse dei ciuffi d’erba che spuntano qua e la, risultsto, l’erba sembra spuntare a caso come se qualcuno ce l’avesse incollata con lo sputo; le texture di Geralt a volte sono così ben curate da rendere fondali, personaggi secondari e scenografie davvero brutte rispetto a lui: ne risulta un effetto strano, come se mettessimo un attore in carne ed ossa in un film Disney. Si poteva certamente fare di più, speriamo in un aggiornamento magari con i DLC! Buono invece il comparto audio con musiche adatte alle atmosfere e rumori molto realistici, specialmente se ci si addentra nelle foreste!

La Caccia è Aperta!

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In definitiva, il titolo è ottimo! Non esente da errori e qualche piccolo bug qua e la, il titolo se la cava bene almeno per quanto riguarda la versione Sony PlayStation 4. Da un punto di vista tecnico le pecche possono essere un gameplay di combattimento un po datato e un comparto grafico che poteva essere curato un pochino di più; da un punto di vista più ampio possiamo dire che il gioco può mettere d’accordo tutti, sia i puristi del GDR, sia i casual gamer più orientati verso l’azione nuda e cruda. E’ certamente la storia di The Witcher 3: Wild Hunt che la fa da padrone: una regia sublime ed una ampia liberà di scelta, rendono questo titolo una vera perla che regalerà oltre cinquanta ore di divertimento, senza contare i sedici DLC gratuiti che aggiungeranno qualche missioncina qua e la, in modo da non farci prendere dalla monotonia. Il titolo è sicuramente da giocare e vale il prezzo di acquisto!

The Witcher 3: Wild Hunt

8.5

The Witcher 3: Wild Hunt è un gioco che giocheremo e rigiocheremo, forti del fatto che ogni volta il nostro Geralt non sarà lo stesso di prima e consci anche del fatto che potremo aumentare la difficoltà del titolo, rendendolo una vera sfida nella sfida! Il gioco è ottimo, vale certamente il prezzo che viene richiesto dal mercato odierno!;s

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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