The Suicide Squad – Recensione, la nuova missione suicida firmata James Gunn

The Suicide Squad torna in una nuova veste tessuta dalle sapienti mani di James Gunn: ecco la nostra recensione del decimo film del DCEU.

Mauro Landriscina
Di Mauro Landriscina - Contributor Recensioni Lettura da 7 minuti
8.2
The Suicide Squad

Dopo i tanti rinvii subiti soprattutto a causa della pandemia di Covid-19 che ha colpito tutte le maggiori produzioni cinematografiche e televisive nel 2020, finalmente il decimo film del DC Expanded Universe è in arrivo in tutte le sale. Scritto e diretto dalla folle ed esperta mano di James Gunn, The Suicide Squad promette di dare nuova linfa al franchise della squadra suicida, dopo lo sfortunato esordio del primo film uscito nel lontano 2016 e che analizzeremo a fondo in questa nostra recensione.

Con un cast di eccezione che vede nuovi volti e graditi ritorni, questo nuovo lungometraggio ha davvero intenzione di conquistare il botteghino estivo, cosa che tra l’altro potrebbe giovare molto al settore, che vedrebbe in questa uscita un’ottima opportunità per far tornare in sala quante più persone possibili, affiancato anche da uscite del calibro di Black Widow (qui la nostra recensione) o Fast & Furious 9. Riuscirà però a soddisfare le aspettative di fan e appassionati?

Una “nuova” squadra davanti e dietro la cinepresa

Partiamo con un piccolo passo indietro, quando nel lontano 2018 James Gunn venne licenziato in tronco dalla Disney per colpa di alcuni tweet definiti razzisti pubblicati più di dieci anni prima. In questo modo venne privato di ogni diritto di lavorare ai film del Marvel Cinematic Universe, tra cui Avengers: Endgame e – soprattutto – Guardiani della Galassia Vol. 3, di sui stava stendendo la sceneggiatura proprio in quel periodo. Questo licenziamento, successivamente revocato a causa della miriade di proteste, ha però permesso alla Warner Bros. di proporre all’uomo la regia e la scrittura del tanto vociferato sequel/reboot “The Suicide Squad”, che avrebbe permesso al franchise di avere una degna riproposizione cinematografica (ve ne parleremo in questa nostra recensione).

Già dalle primissime sequenze si nota subito l’inconfondibile stile di Gunn, sia nella sceneggiatura che nelle scelte registiche. Veloci movimenti di macchina da presa che seguono i dialoghi dei personaggi, battute sagaci, tempi comici sempre azzeccati e un’importanza cruciale alla colonna sonora tornano prepotentemente anche in questo nuovo cinecomic del regista americano. Stupende tutte le varie citazioni ai classici del western come Per un Pugno di Dollari o Quella Sporca Dozzina, che lo stesso Gunn ha dichiarato di volere omaggiare con questo film. Notiamo infatti stupende sparatorie al limite del surreale e le classiche zoommate molto rapide sui dettagli o volti.

The Suicide Squad

James Gunn ha decisamente voluto sbizzarrirsi con le idee (che di sicuro non gli mancano), come per esempio scene d’azione coreografate e dirette alla perfezione – merito soprattutto del montatore Fred Raskin – o addirittura interamente riprese attraverso il riflesso di un casco posato per terra. C’è da dire che però questa volta ha voluto spingersi anche oltre, con scene decisamente più splatter o qualche situazione meno politicamente corretta, quasi come a voler dimostrare alla Disney di cosa fosse realmente capace senza tutte le restrizioni imposte dal colosso di Burbank.

The Suicide Squad: tra il bene e il male

La “nuova” Suicide Squad vede il ritorno di qualche volto noto – come la stupenda Harley Quinn di Margot Robbie – ma in primis i veri protagonisti sono del tutto inediti. Da un Idris Elba che porta su schermo un Bloodsport d’impatto, seppur non estremamente espressivo; al Peacemaker di un John Cena che eccelle nelle scene d’azione ma convince anche nell’interpretazione, complici però i dialoghi non troppo lunghi e l’elmetto che spesso copre le espressioni facciali (un’ ottimo escamotage di Gunn e dei costumisti per coprire le debolezze dell’ex-wrestler). A chiudere il team di “supercattivi” troviamo l’uomo-squalo King Shark, a cui presta la voce Sylvester Stallone, la domatrice di topi Ratcatcher 2 e lo sfortunato lanciatore di pois esplosivi Polka-Dot Man.

Questa volta, il team in missione nella piccola isola immaginaria Corto Maltese dovrà vedersela con una minaccia ben al di sopra di ogni loro aspettativa, che potrebbe minacciare la sicurezza dell’intero pianeta. Dopo essere stati reclutati dalla solita Amanda Waller (Viola Davies), la nuova squadra dovrà cercare in tutti i modi di fermare il colpo di stato avvenuto sull’isola e sgominare l’esperimento “alieno” del dottor Gaius Grives (Peter Capaldi).

The Suicide Squad

Com’era quasi normale aspettarsi per un film corale come The Suicide Squad, in questa nostra recensione ci sembra giusto sottolineare come alcuni membri del team siano leggermente più oscurati e relegati a parte comica rispetto ai tre veri protagonisti Bloodsport, Peacemaker e Ratcatcher, senza nulla togliere anche alla splendida Harley Quinn che ruba la scena ogni volta che viene inquadrata. Scelta vincente anche quella di dividere in molti capitoli le vicende raccontate nella pellicola, quasi come se si trattasse di una sorta quest principale di un videogioco che man mano che vengono completate le varie missioni secondarie porta poi allo scontro con il boss finale… che può essere considerato tale davvero in tutti i sensi!

Come già detto in precedenza, la colonna sonora curata da John Murphy sia di brani originali che di canzoni già note nel panorama musicale internazionale creano un connubio davvero perfetto, che esalta le scene d’azione e accompagna quelle un po’ più toccanti oppure di alta tensione, come tra l’altro accade quasi in ogni lungometraggio della ricca filmografia di James Gunn. Un plauso va inoltre fatto agli effetti speciali che raggiungono un picco ancora non toccato dai film supereroistici targati DC Comics, che oltre al già citato squalo antropomorfo Nanaue, rendono al meglio nell’atto conclusivo della pellicola, dove vedremo una lotta di dimensioni colossali che metterà a repentaglio le vite dei nostri anti-eroi e di tutta l’isola di Corto Maltese.

The Suicide Squad
8.2
Voto 8.2
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Contributor
Nato nel 1997, fin da piccolo si appassiona di videogiochi grazie al Game Boy Color del fratello maggiore. Pensa troppo al futuro e poco al presente, spesso perdendosi nei suoi pensieri e andando quindi a sbattere su qualche palo per strada. Il suo sogno nel cassetto è quello di dirigere un film d'animazione.