The Mandalorian 2 – Recensione del quarto episodio su Disney+

Scopriamo cosa accade in The Siege, nella recensione della quarta puntata della seconda stagione di The Mandalorian su Disney+!

Alessio Cialli
Di Alessio Cialli - Senior Editor Recensioni Lettura da 7 minuti
8.5
The Mandalorian 2 - Quarto episodio

Se eravamo rimasti completamente soddisfatti con l’episodio precedente di The Mandalorian 2, “L’erede”, possiamo ritenerci semplicemente contenti di questo episodio che segna la metà di questa seconda stagione. Sotto la sapiente guida di Carl Weathers alla regia, possiamo ammirare un ritorno – se così lo possiamo definire – alle origini di Mando e Baby Yoda, visto che ritornano sul pianeta Nevarro, in compagnia di Greef Karga e Cara Dune. La Razor Crest (per chi non lo sapesse o non l’avesse ancora capito la nave spaziale di Din Djarin) non è stata riparata per affrontare il viaggio verso Corvus, il pianeta dove si possono trovare i Jedi, e per questo motivo nonostante i goffi tentativi tra lui e Baby Yoda di sistemarla, il Mandaloriano decide di fare rotta verso il primo pianeta amichevole vicino, appunto Nevarro. Sin da subito capiamo che la puntata ci presenterà dell’azione, visto che troveremo una scena di Cara impegnata nel dare una bella sistemata a dei predoni, che cercano di ripulire la vecchia sede dei Figli della Ronda (la setta religiosa che ha cresciuto Mando). La cara e vecchia Dune, è diventata lo sceriffo di Nevarro: l’ex soldato ribelle ha deciso di mettere le sue forze e la sua esperienza per la sicurezza del prossimo.

Sin dai primi minuti sul pianeta, traspare come la politica del posto sia cambiata notevolmente (è difficile dire quanto tempo sia passato dal primo viaggio di Mando e Baby Yoda, ma grazie a questa puntata ci rendiamo conto di quanto il tempo passi in fretta, poi vi spiegherò il perché). Karga con l’aiuto di Dune e del primo ricercato dal buon Mando, si sono messi in moto per cambiare le dinamiche del pianeta, cercando di riportalo ai fasti di un tempo, ma con un grosso problema da affrontare. Quale migliore occasione di farlo con il ritorno di Mando? Infatti dopo essersi rincontrati, il Mandaloriano chiede aiuto ai suoi vecchi “amici”, che ovviamente glielo offrono in cambio dei suoi servigi (ma dai?). Affidano la Razor Crest ai migliori meccanici di Nevarro (occhio al primo piano di uno dei due meccanici) e portano il piccolo Yoda ad una scuola da poco istituita, dove Mando si può sentire tranquillo a lasciare il suo fido compagno.the mandalorian

La parte della scuola è una parte molto interessante soprattutto per gli appassionati di Clone Wars, visto che il droide professore, chiederà agli alunni le cinque rotte commerciali, e un alunno pronuncerà la Via Hydiana, nominata per la prima volta nell’episodio 21 della seconda stagione di The Clone Wars. Si tratta di una rotta che parte dal pianeta Bonadan e prosegue verso i mondi del nucleo centrale, per poi sfociare nell’orlo esterno. Il droide spiega che esistono altre regioni oltre l’Orlo Esterno: la Regione di Espansione, l’Orlo Interno, le Colonie, il Nucleo e il Nucleo Profondo. Continua dicendo che la capitale della vecchia Repubblica, era situata su di un mondo del Nucleo, precisamente su Coruscant, mentre la capitale della Nuova Repubblica, è attualmente su Chandrila. Per non farci mancare niente, il droide parla del Maelstrom Akkadese, l’ammasso di materia che si trova sulla rotta di Kessel citato per la prima volta in Solo: a Star Wars Story.

Una nuova scoperta

Una volta messo Baby Yoda in sicurezza, il trio inizia a designare un semplice quanto avventato piano per eliminare l’ultimo rimasuglio “imperiale” ancora attivo sul pianeta. La missione come sempre risulta molto semplice e poco complicata, e senza troppi preparativi il quartetto (si perché si aggiunge anche Mythrol) parte alla conquista della base imperiale con l’intento di distruggerla definitivamente e realizzare il sogno di trasformare Nevarro un importante snodo commerciale.

Come potete ben immaginare e come ci ha abituato The Mandalorian, tutto quello che si presenta abbordabile si trasforma nell’esatto contrario, con rocamboleschi passaggi prima di arrivare al punto prefissato, fino a costringere il quartetto a una rocambolesca fuga verso la salvezza, con anche diverse scoperte al seguito: la base non è militare ma scientifica. Le guardie nei pressi del laboratorio portano il simbolo dei clonatori di Kamino, scovando così delle vasche contenti dei corpi al proprio interno.

Da qui iniziano una serie di indagini che porteranno a scoprire che Pershing fa ancora riferimento a Moff Gideon e che quindi l’idea di Mando era completamente sbagliata. Gli esperimenti, riguardano il sangue di Baby Yoda e attualmente ancora non hanno portato i risultati sperati, come se non bastasse il dottore dubita che troverà un donatore con un valore M più alto di questo (ancora non sappiamo cosa sia il valore M). Da qui la fuga sarà ancora peggio di quanto potevamo immaginarla ma per fortuna di tutti la Razor Crest torna in splendida forma ed elimina le minacce. Ed è qui che le perplessità sulle tempistiche aumentano, non sono passati neanche giorni dall’arrivo a Nevarro… e la nave è rimessa a lucido così in fretta? Difficile ritenerlo possibile o sensato. Da questo momento in poi, reggetevi forte, perché le scene successive lasceranno intendere più di qualcosa.

Primo Ordine incoming

Questa nuova puntata di The Mandalorian è spettacolare, meravigliosa piena di richiami alla lore di Star Wars. Sicuramente una delle più belle mai pubblicate sino ad oggi, da rivedere e rivedere per capire quanti easter egg sono stati inseriti all’interno di ogni singolo fotogramma. Come se non bastasse si prende anche un po’ in giro da sola, con dei salti temporali impossibili e con le solite azioni davvero ridicole dei poveri stormtrooper. Il finale è spettacolare ed apre a infinite possibilità sulle prossime puntate che arriveranno su Disney+, cosa che non può far altro che far crescere l’hype di tutti gli spettatori di The Mandalorian, complimenti.

The Mandalorian 2 - Quarto episodio
8.5
Voto 8.5
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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!