The Last of Us Parte 2 (qui la nostra recensione) non è un gioco per i deboli di cuore. L’ultima fatica targata Naughty Dog, per quanto sia uno dei videogiochi più belli di questa generazione, è ricco di momenti particolarmente macabri e violenti. Nel corso dell’avventura, vediamo personaggi picchiati, bastonati, uccisi, pugnalati al collo e fatti a pezzi. Gli autori non si sono risparmiati e hanno mostrato queste scene particolarmente macabre nei dettagli, cosa che per molti non è stata semplice da digerire. Quest’opera ha dimostrato come i ragazzi di Naughty Dog abbiano una certa capacità autoriale nel rappresentare la violenza nella sua forma più cruda e realistica, e in molti si stanno chiedendo se questa loro caratteristica di potrebbe rivedere in un’altra loro opera.
Su Twitter, il direttore creativo di The Last of Us Parte 2 Neil Druckmann ha accennato ad alcuni dei franchise esistenti ai quali vorrebbe lavorare. Tra alcuni dei franchise citati, ovvero Cowboy Bebop, Hotline Miami, Half-Life e Ghost Rider, l’autore ha anche citato un altro personaggio appartenente al mondo Marvel, ovvero The Punisher. Questo personaggio ha parecchie cose in comune con l’esclusiva PlayStation 4, tra le quali ovviamente la missione di vendetta intrise di sangue. Peccato che se il personaggio Marvel non voglia veicolare una morale, dal canto suo The Last Of Us Part II affronta le ripercussioni della violenza insensata e dove quel tipo di vita possa portare. Quindi vedere Neil Druckmann e soci a lavoro su un personaggio come il Punitore potrebbe essere avvertito come un passo indietro in tal senso.
🤔
1) Punisher
2) Half Life
3) Ghost Rider
4) Hotline Miami
5) Cowboy Bebop
Those come to mind… 🤷🏻♂️
— Neil Druckmann (@Neil_Druckmann) January 18, 2021
C’è da dire comunque che con le notizie degli ultimi giorni dove abbiamo visto IO Interactive al lavoro su un gioco di James Bond, MachineGames dietro ad un progetto dedicato a Indiana Jones e Ubisoft all’opera di un nuovo titolo di Star Wars, ormai nulla deve essere dato per scontato.
