Alcuni giochi sono davvero difficili da esportare: parliamo di titoli che in Giappone funzionano e che qui da noi invece falliscono miseramente (e viceversa). La saga di Ace Attorney, e nello specifico anche quello che abbiamo provato per bene per la recensione, The Great Ace Attorney Chronicles, ne sono la dimostrazione perfetta: parliamo di giochi che oltre a non sforzarsi per nulla ad adattarsi al mondo intero, spesso mantenendo stilemi legati più al popolo orientale, trovano delle barriere architettoniche una volta arrivati qui da noi. Eppure se solo riuscissimo a superare tali limiti, potremmo vedere all’orizzonte una serie di giochi davvero ben fatti.
The Great Ace Attorney Chronicles ne è un po’ la prova: parliamo di una raccolta di titoli, due per l’esattezza, che ora arrivano in Europa in versioni PlayStation 4, PC e Nintendo Switch. Si parla di due giochi usciti originalmente su Nintendo 3DS, e che quindi sono stati rivisti per l’occasione, così da essere trasposti sulle altre piattaforme. Purtroppo però, come molti di questi giochi, arrivano al pubblico senza la disponibilità lingua italiana (sia audio che nei testi), una cosa che alla lunga può creare fastidio.
Misteri
The Great Ace Attorney Chronicles è un gioco che punta molto sulla meccanica di puzzle: da un lato abbiamo infatti Ryunosuke Naruhodo, antenato del nostro amato Phoenix Wright (che abbiamo visto per molti giochi conquistare le aule di tribunale) che dovrà risolvere, caso dopo caso, eventuali intrecci e misteri per poter assicurare i colpevoli alla giustizia e difendere gli innocenti. Dall’altro invece compare un fantastico personaggio dal nome Herlock Sholmes, parodia dell’investigatore Sherlock Holmes, che aiuterà – si fa per dire – il protagonista (e avrà anch’egli da risolvere misteri e puzzle insieme all’assistente Watson).
Una componente fondamentale del gioco è legata alla storia, e per questo cercheremo di dire quasi nulla su di essa: i due giochi comunque portano dei racconti che mostreranno un’evoluzione continua dei vari personaggi, tutti ben scritti e decisamente caratterizzati. Rimangono abbastanza semplici i “colpi di scena”, alcune volte davvero telefonati, e per ogni caso il “cattivo” di turno non riesce nell’intento di risultare malvagio il giusto (forse questa cosa figurava meglio in Phoenix Wright).
Se quindi nelle fasi di dialogo dovrete parlare molto, cercando di capire tutto ciò che vi viene detto e collegare i puntini, dall’altro invece dovrete combattere in tribunale, dove dovrete trovare le incongruenze e mostrare le prove necessarie per confermare le vostre affermazioni. Interessante inoltre il dualismo tra Giappone e Inghilterra, che mostra per bene le differenze tra i due sistemi giudiziari. Nonostante sia un gioco ambientato antecedentemente in confronto ai capitoli più “moderni” e contemporanei, The Great Ace Attorney Chronicles propone qualche meccanica presa in prestito da Professor Layton Vs. Phoenix Wright, tra cui l’esaminazione incrociata e l’utilizzo della giuria.
Segui le tracce
The Great Ace Attorney Chronicles è un gioco che punta molto sulla storia, ma spesso ha trovato ostacoli nel proporsi anche a causa dei puzzle che, per chi non mastica bene l’inglese, potrebbero sembrare più difficili di quanto sembri. Questa problematica è però risolta dalla Modalità Storia, che permette all’utente di “vedere” il gioco senza giocare, scoprendo la trama senza doversi fermare a ragionare o a risolvere casi e interrogatori. In questo modo quindi, il giocatore avrà davanti una sorta di Serie TV dedicata a Ryunosuke, anche se la rimozione della parte giocata rende il titolo un po’ più vuoto.
Forse l’aggiunta di qualche meccanica nuova avrebbe potuto rendere questa collezione di due giochi ancora migliore: The Great Ace Attorney Chronicles infatti manca un po’ del “libero arbitrio”. Se infatti i casi legali sono soprattutto concentrati nel lavoro in aula, anche le ricerche e il poter scegliere il modo per procedere dovrebbero essere inserite come variabili, e non come un qualcosa che invece, alla fine, porta a risultati simili.
The Great Ace Attorney Chronicles mostra comunque una grafica superba: il suo stile cartoon, molto vicino agli anime, si sposa alla perfezione con il resto della storia, rendendo ogni passaggio ben strutturato. Anche i modelli 3D usati nel gioco, che mantengono uno stile cel-shading, hanno di che dire soprattutto vista la qualità e la precisione con cui sono creati.
Non mancano anche degli extra: durante la recensione di The Great Ace Attorney Chronicles abbiamo infatti potuto provare dei costumi sbloccabili (utilizzabili nel secondo capitolo) e una serie di mini-storie da vedere. Tutto questo ovviamente all’interno di un pacchetto totale di 10 casi (5 per gioco), da provare su console fissa, portatile o sul vostro PC. Il prezzo sta intorno ai 40€, una cifra decisamente abbordabile se pensiamo che ogni gioco – e ce ne sono due – occuperà decine di ore all’interno di storie intriganti da seguire.