The End of the F***ing World Recensione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 4 minuti

E’ difficile parlare di una serie così strana: d’altronde The End of the F***ing World disarma per la sua imprevedibilità. Parliamo di un racconto in otto episodi di James, psicopatico ragazzino che non prova nulla e che vuole solo uccidere un essere umano, e Alyssa, ribelle signorina sboccacciata. Il loro incontro fortuito porterà a delle situazioni improbabili, capaci di lasciare a bocca aperta lo spettatore.

Un mondo orribile

Tutta la serie, nel corso degli eventi che coinvolgeranno e travolgeranno i due ragazzi, mostrerà un mondo oscuro, fatto di persone brutte, quasi contro tutte le statistiche: questa scelta, molto irrealistica, in realtà poggerà su un alone di surrealità su tutta la serie, quasi a giustificare le malefatte di James e Alyssa. Inoltre, tutto quello che partirà nel modo più pazzo, piano piano acquisterà senso e logica, raggiungendo un sistema standard proprio all’ottava puntata, climax massimo di tutto il racconto.

Le c***ate che si fanno da ragazzi

Non approcciate però la serie come un teen drama qualunque: The End of the F***ing World è capace di prendere alla leggera delle situazioni davvero serie, spostando invece l’accento su delle vere scemate che i due giovani faranno a causa della loro inesperienza. Bugie, bravate e scelte sbagliate sono normali alla loro età (sebbene le conseguenze che loro vivranno saranno di gran lunga più gravi). Eppure anche gli adulti sbagliano, e The End of the F***ing World è un monito verso questo: d’altronde pregiudizi e istintività sono le due peggiori doti dell’essere umano, dall’adolescenza fino alla vecchiaia.

Cosa si cela dietro

Dietro a The End of the F***ing World si cela un tecnicismo davvero elevato: i tagli, i montaggi, la fotografia e la sceneggiatura, nascosti da un velo di superficialità e delirio, sono di alto livello, e partono dalle prime puntate in modo leggero, bloccando però lo spettatore in una rete di curiosità verso le quarta puntata, facendoci infine amare i due ragazzi nelle ultime due. I due attori inoltre, davvero molto bravi e contornati da altrettanti attori di alto livello, occupano lo schermo con stile e bravura, creando personaggi davvero profondi.

La fine

Il finale è la ciliegina sulla torta: in qualunque modo viene vista, lo spettatore si trova davanti a un boccone amaro (vi consiglio di riservarvi questa lettura alla fine della visione): nel caso in cui immaginiamo la riuscita del piano di James, allora crediamo davvero nelle seconde chance, fatte di possibilità ritrovate e di esperienze che insegnano con gli errori; eppure non ci sarà Alyssa con lui. Se invece pensiamo che James fallirà, allora le seconde possibilità non sono una cosa che accettiamo, e questo porterà a un finale per noi molto peggiore. In entrambi i casi, l’apertura che l’ultima scena mostra e il dubbio che lascia sono un gatto di Schrodinger, ottimo per chiudere una storia perfetta. La curiosità di sapere cosa succede dopo è alta, ma alcune opere visive vanno lasciate li, in quel limbo fatto di domande e incognite che mai riceveranno risposta.

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Editor in Chief
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.