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The Boys Stagione 4 – Recensione, quando non muori da eroe, cosa diventi?

The Boys è tornato, di nuovo. Certo, inizia a diventare sempre meno eclatante il ritorno della serie, tra spin-off già usciti e nuovi in arrivo, ma nonostante tutto il gruppo di Billy Butcher Latte Materno si è fatto attendere quanto basta, ed è pronto a tornare. Ecco quindi che abbiamo avuto modo di vedere i primi 6 episodi di The Boys Stagione 4, e oggi ve ne parleremo senza spoiler in questa recensione.

ATTENZIONE: Questa recensione è SENZA SPOILER, ma potreste trovare spoiler sulla terza stagione di The Boys.

Squadra che perde

La serie riparte temporalmente molto vicina alla fine della precedente: tutto è ancora uguale, un concetto che ritroveremo spesso in questa quarta stagione, e i Boys sono alle prese con le loro missioni, quando gli interessa. Ecco quindi che ritroviamo Billy e i suoi 6 mesi di vita, Kimiko e Frenchie pieni di problemi, forse ancora più di prima, Hughie e Annie che cercando di capire cosa fare e Latte Materno con il suo nuovo ruolo.

Dall’altro lato invece abbiamo Patriota che si trova alla guida dei Sette che sette non sono più, sempre più macchiette di eroi, più umani in termini di sbagli, di quanto lo siano i non super. E ovviamente, una tensione politica decisamente elevata che mostra, ambo i lati, una serie di dinamiche da scoprire.

The Boys 4

Starlight che scende tra gli Starlighter

Perché dopo gli avvenimenti di The Boys 3, dove Patriota ha ucciso una persona che aveva lanciato una bottiglietta d’acqua al figlio, ora più che mai il popolo è diviso tra Starlighter, persone che spingono a fare in modo che Patriota paghi per il suo crimine, e i seguaci di quest’ultimo, invece molto convinti che la libertà sia fare come si voglia.

Tutto questo, ovviamente, si struttura in uno status quo dove Patriota pensa sempre più che gli esseri umani siano giocattoli per il proprio divertimento, insegnamento che sta cercando di passare a Ryan, pronto (o quasi) a prendere il suo ruolo da giovane eroe.

Giro giro tondo

Se prendessimo le varie trame delle stagioni di The Boys e le riproponessimo sullo stesso piano, c’è una dinamica che nella prima stagione non era quasi presente, nella seconda si è iniziata ad intravedere, nella terza è stata fin troppo mostrata e ora nella quarta sembra diventarne padrona: la ridondanza.

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Se c’è una cosa che le prime puntate avevano fatto capire, era che tutto poteva succedere: da un lato dei normalissimi umani – scelta diversa da quella del fumetto da cui è tratta la serie – potevano usare la politica e la fama per contrastare questi superpotenziati, dall’altra i super, capaci di polverizzare una persona solo correndo.

The Boys 4

Due nuovi personaggi

Con il passare del tempo, questa dinamica è diventata però stantia, e la quarta stagione ne è la prova. Molto rimane così com’è, lo status quo non cambia più di tanto e nei 6 episodi che abbiamo visto, alla fine il racconto è più concentrato sull’evoluzione dei personaggi – nemmeno così eclatante – e non sull’avanzamento di ciò che sta succedendo.

Persino l’inserimento di nuovi eroi, con poteri interessanti, diventa secondario rispetto al resto. E se tutto questo non bastasse, alcuni super e non che abbiamo visto fin dalla prima stagione sono ormai diventati macchiette di se stessi, con evoluzioni che sono diventate fin troppo ovvie, noiose o superficiali.

Di base siamo dentro ad una polveriera gigante, dove una sola scintilla potrebbe far esplodere tutto il mondo, eppure cadono continuamente migliaia di fiamme che non fanno partire nulla.

Un’armatura fatta di scuse

Sembra come se tutto il gruppo dei Boys fosse quindi coperto da un’armatura fatta di trame da portare avanti, che forse ci saremmo risparmiati su alcuni personaggi, e che su altri magari posso avere un risvolto positivo in termini di evoluzione, evoluzione che nella quarta stagione però ci aspettavamo già bella che compiuta.

Kessler The Boys

Un altro dei nuovi personaggi, Kessler

Una stagione sottotono, che non distrugge tutto ciò di bello che è stato fatto prima: parliamo di una serie che ha davvero sdoganato molti tabù visivi e non, ma d’altro canto non bastano squartamenti, sesso, peni in bella vista e una serie concatenata di uccisioni per rendere The Boys tale.

Vedremo come le ultime due puntate metteranno un punto a questa stagione, ma salvo miracoli ci troviamo davanti ad una stagione senza infamia e senza lode, che forse avremmo potuto vedere condensata in un solo episodio extra della quinta, ricordandoci (e ricordando a Kripke) che i tempi dei serial sono cambiati, e non serve riempire di filler una serie per mandarla avanti.

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The Boys 4

6

I primi sei episodi sono un qualcosa di già visto: niente novità, niente avanzamento, niente di niente. Solo violenza, che non guasta mai in The Boys, evoluzioni dei personaggi con storyline dedicate fin troppo didascaliche, e una serie di plot armor attorno a super e non che iniziano a stancare. Lo staff dietro a questa stagione non sta seguendo il consiglio di Butcher: alcune volte, servono soluzioni drastiche, e questa quarta stagione più che altro è un fantastico riempitivo.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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