Taxi Chaos – Recensione, un lavoro per persone coraggiose

I ragazzi di Team 6 Studios hanno deciso di omaggiare un vero e proprio cult del medium videoludico con il loro Taxi Chaos.

Giona Corucci
Di Giona Corucci Recensioni Lettura da 10 minuti
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Taxi Chaos

Alla fine degli anni 90 e gli inizi del 2000 un particolare gioco spopolava all’interno delle sale giochi e i bar di tutto il mondo, dimostrando la potenza di un settore che, tuttavia, nel nostro paese col tempo è passato sempre più in secondo piano: stiamo parlando di Crazy Taxi. Il classico di SEGA è diventato sin da subito un vero e proprio cult grazie alla sua immediatezza nei comandi, alla frenesia della colonna sonora, o semplicemente al divertimento che scaturisce in ogni singola partita. Sono poi stati pubblicati diversi seguiti, remastered, porting e perfino degli spin off per mobile ma, anche a causa della chiusura del team di sviluppo originale, attualmente l’azienda giapponese ha messo da parte questa suo franchise per dedicarsi ad altri prodotti. Molte aziende esterne hanno comunque deciso di proseguire con questo stile di gameplay, e l’ultimo titolo di questa categoria è proprio Taxi Chaos di Team 6 Studios e Lion Castle Enternaiment.

https://www.youtube.com/watch?v=CVyW3qcphd0

Una pazza corsa in città

Normalmente, in una delle mie classiche recensioni, partiamo sempre dalla narrativa di un prodotto per poi analizzare i restanti aspetti di esso. Questo caso però è particolare, visto che Taxi Chaos non presenta una vera e propria storia e non ne ha nemmeno il bisogno. Non presentando alcun genere d’introduzione al mondo di gioco o ai personaggi, il giocatore è buttato direttamente nel menù principale in cui è possibile notare tre principali modalità: l’arcade, la pro e la libera. Tutte queste modalità presentano sostanzialmente lo stesso gameplay e obbiettivi, ma con delle piccole differenze per variegare la formula del prodotto. Infatti, se nell’arcade bisogna portare i clienti a destinazione entro la fine del turno di lavoro, nella libera abbiamo tutto il tempo che vogliamo per lavorare, e quindi il giocatore è libero potendo esplorare la mappa. Andiamo comunque in ordine, parlando della base del gameplay: all’inizio della sua avventura il giocatore è costretto a scegliere tra gli unici due personaggi giocabili di tutta l’esperienza, ovvero Vinny e Cleo, che purtroppo non presentano alcuna differenza se non a livello estetico e di doppiaggio. Quello che realmente influisce nel gameplay è la selezione delle auto, che all’inizio è limitata a una sola, ma sbloccandone fino a otto giocando. Queste variano nelle classiche caratteristiche che possiamo aspettarci da un qualsiasi racing game, quindi velocità, accelerazione, peso o turbo. Un dettaglio sicuramente simpatico, ma la poca varietà offerta fa perdere quasi subito l’interesse nel completare gli obbiettivi per sbloccarli tutti.

In gioco i comandi si dimostrano immediati e intuitivi, e sin dal primo secondo è facile sentirsi a casa. Oltre ai classici controlli per frenare, curvare o accelerare, le vere caratteristiche uniche del prodotto si presentano nel saltare e nel turbo. Il primo è uno strumento che molti altri titoli della categoria hanno già presentato in passato, fregandosene così di qualsiasi legge della fisica comprensibile alla mente di umana, ma il level design riesce a sfruttarla in maniera intelligente: la mappa di gioco è piena di scorciatoie e vie secondarie con cui poter compiere il nostro lavoro, tanto che è possibile perfino raggiungere i tetti e sorvolare completamente il traffico cittadino. Il turbo invece si carica mentre siamo fermi sul posto, feature che si dimostra utile principalmente nei casi in cui ci fermiamo per far salire un cliente. Infatti, questo può essere caricato anche durante la minuscola cutscene di ogni singolo cliente, accelerando così i tempi per completare la nostra missione. Una caratteristica utile, che dimostra la cura che il team di sviluppo ha riposto in questo aspetto di Taxi Chaos. Purtroppo, non tutto il resto della seguente opera è curato come gli elementi di cui abbiamo appena discusso.

Taxi Chaos

Una sfida per veri tassisti

Come abbiamo descritto nella sezione precedente, il level design riesce a sfruttare accuratamente il move set del Taxi, ma diventa ben presto ridondante. Il tutto è dovuto alla poca ampiezza della mappa e la ripetitività che presenta al giocatore, in cui entro i primi venti o trenta minuti di gioco l’utente ha praticamente visto quello che l’opera ha da offrire. I contenuti sono ridotti all’osso, con una sola città esplorabile e con sempre lo stesso compito da svolgere in ogni singola partita. L’incentivo di rimettere mano a Taxi Chaos deriva principalmente dalle classifiche, accessibili all’interno del menù apposito presente nella schermata principale. Qui è possibile confrontare i propri risultati con quelli dei giocatori di tutto il mondo. Per ottenere punti bisogna portare i clienti a destinazione nel minor tempo e nel miglior modo umanamente possibile, ottenendo così fino a un totale di cinque stelle. Per conquistare la valutazione massima bisogna dimostrare la propria bravura ottenendo un buon numero di combo, effettuando azioni pericolose come saltare o sfiorare ogni singola vettura sulla nostra strada. Ovviamente, se non riusciamo a portare il cliente nel periodo di tempo da lui stabilito, questo scenderà dalla macchina rischiando di farci perdere tempo e denaro. A dir la verità, esistono tre tipi di persone in base al loro colore: i blu richiedano un tratto di strada breve, i verde intermedio e i rossi uno molto più lungo. Simpatico come qualsiasi persona chiacchieri con il tassista, donando così una certa caratterizzazione al mondo di gioco. Esistono poi anche dei clienti speciali che, una volta portati varie volte a destinazione, ci faranno ottenere il trofeo a loro dedicato. Purtroppo le fasi di gioco possono risultare ben presto ridondanti, rischiando che qualche utente disattivi questa opzione nel menù dedicato alle opzioni.

Il gameplay rimane sostanzialmente lo stesso all’interno di tutte e tre le modalità principali, sono le regole che cambiano e cercare di dare quel minimo di varietà alla formula. L’arcade riproduce le regole del classico Crazy Taxi, in cui il giocatore ha il compito di portare il cliente entro il tempo limite imposto da ognuno e dal turno di lavoro. Ogni volta che prendiamo o portiamo a destinazione un cliente il tempo a disposizione aumenta, quindi sta tutto nelle mani del giocatore nel saper calibrare bene i tempi in tutte le partite. La libera è invece quella in cui si è liberi di fare i propri comodi per la città, permettendo così di esplorarla e trovare i diversi collezionabili. Purtroppo non viene offerto un reale incentivo nel raccoglierli, se non il classico trofeo da aggiungere alla propria collezione. Eppure questo può comunque essere un buon modo per comprendere appieno la mappa, visto che la cosiddetta modalità Pro si dimostra la vera sfida per il giocatore. Infatti, se nell’arcade e nella libera una freccia ci indica la destinazione con tanto di metri di distanza, la difficoltà per veri esperti è quella di conoscere perfettamente la città, perché gli unici dettagli che abbiamo sono il nome e la foto fornita dai passeggeri. Ovviamente sono presenti i limiti dell’arcade, rendendo così più difficoltoso il lavoro del tassista. Riesce certamente a offrire più interesse al prodotto, ma purtroppo non per troppo tempo.

Taxi Chaos

Yeah Yeah Yeah

Taxi Chaos sembra un gioco ancora incompleto, un prodotto non rifinito che ha visto la luce prima del tempo. Possiamo identificarlo anche dai vari bug e glitch abbastanza comuni nell’esperienza, così come qualche leggero calo di frame rate. Purtroppo non siamo neanche soddisfatti moltissimo della colonna sonora, che diventa ben presto ripetitiva anche con le tracce rock aggiunte all’interno dell’aggiornamento del day one. La traduzione in lingua italiana non è nemmeno completa o corretta, visto che sono rimasti dei termini inglesi all’interno dei pochi menù di gioco. Gli sviluppatori hanno comunque inserito diversi linguaggi, rivolgendosi così a un più ampio mercato globale. Per quanto riguarda l’art style, questo si presenta molto cartoon, non proprio perfetto, ma che può piacere alle giovani generazioni. Niente di eccezionale insomma, ma rimane funzionale per il tipo di prodotto esagerato che vuole essere.

Taxi Chaos
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Voto 1,5
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Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.