Anche solo tenendola tra le mani, Nintendo Switch 2 fa capire immediatamente di voler alzare l’asticella. Più comoda, più sottile, ma allo stesso tempo più solida: dimenticate la sensazione “un po’ fragile” della precedente generazione. Qui i Joy-Con sono ben agganciati, non traballano, e l’ergonomia generale convince fin da subito. In portatile, è un piacere puro: schermo nitidissimo, colori brillanti, e una comodità che fa venire voglia di usarla ovunque.
Proprio in questa modalità, la nuova Switch dà il meglio di sé. Ho provato Mario Kart sia su TV che in portatile e – a sorpresa – ho preferito la versione a mano. L’immagine era così definita e fluida da sembrare quasi superiore, e il feeling generale è stato incredibilmente soddisfacente. È una console che, fin dal primo contatto ti invita a giocare, e a portarla con te.
La genialata della modalità mouse
Tra le novità più inaspettate e brillanti, c’è la nuova modalità mouse. Basta poggiare un Joy-Con su un tappetino, e la console lo trasforma in un puntatore. Sì, funziona davvero. L’ho visto all’opera su Civilization VII e Metroid Prime Beyond e, anche se l’accesso ai tasti non è sempre comodissimo, l’idea è eccezionale. Per chi è abituato a giocare su PC, questa feature apre a generi impensabili su una console portatile: gestionali, strategici, punta-e-clicca.
Il supporto ai mancini è un dettaglio non da poco, e conferma la cura con cui è stato progettato il tutto. Non parliamo di un mouse da gaming, certo, ma per un uso “casual-pro” fa più che dignitosamente il suo lavoro. È proprio qui che Switch 2 mostra la sua voglia di sperimentare: senza abbandonare la propria identità, amplia l’esperienza di gioco in direzioni inedite.
Giochi provati: il divertimento c’è, e si vede
Le demo disponibili non erano lunghissime, ma quanto basta per farsi un’idea chiara. Street Fighter 6 gira in modo impeccabile, anche in due con mezzo controller a testa. Una vera sorpresa per fluidità e reattività. Donkey Kong Bananza è stata una delle esperienze più memorabili della giornata: ambienti distruttibili, libertà di esplorazione e un’estetica curatissima. Avrei voluto provarlo di più, ma mi sono perso (con piacere) nei dettagli dell’isola esplorabile.
Mario Kart world invece fa un salto in avanti nella direzione giusta: 24 partecipanti per gara, nuove armi, personaggi e veicoli sbloccati fin da subito e una modalità “survival” ad eliminazione diretta che potrebbe diventare il nuovo standard dei party-game Nintendo. È esattamente il caos divertente che ci si aspetta, ma con una marcia in più.
Anche se non l’ho provato direttamente, osservare Hogwarts Legacy su Switch 2 è stato impressionante. La qualità grafica sembrava davvero vicina alla versione PS5, e vedere un gioco così girare in portatile – senza vistosi compromessi – è già una piccola rivoluzione. A occhio, la risoluzione era 1:1, e il colpo d’occhio piacevolissimo.
Una console che evolve, senza stravolgere
Switch 2 non punta a rivoluzionare la formula Nintendo iniziata con Switch, ma a perfezionarla. La struttura è più curata, il feeling più adulto, le prestazioni chiaramente migliorate. È una macchina che non vuole rompere con il passato, ma rendere tutto più fluido, più solido, più naturale. E ci riesce, senza rinunciare a quel tocco di magia tipico dei giochi Nintendo.
Certo, manca ancora quel titolo capace di gridare “nuova generazione!” a pieni polmoni. Ma si percepisce che c’è qualcosa in arrivo. Anche solo pensare a un nuovo Zelda costruito su questa base – mantenendo il gameplay di Breath of the Wild ma con performance migliorate – fa venire l’acquolina. L’impressione è che Nintendo si stia prendendo il tempo per fare le cose per bene. E la base c’è tutta.
Nintendo non ha solo “rifatto” la sua console: l’ha maturata. Senza snaturarsi, senza rincorrere le altre. È ancora Switch, ma con più visione, più precisione, più grinta… insomma, “più”. E questa volta, forse, non servirà più chiedere scusa per scegliere Nintendo. Perché Switch 2 è pronta a far divertire chiunque, ma soprattutto chi sa cosa vuole da una console.