Nove episodi, nove registi e una key visual tutta da scoprire sono le colonne portanti di Star Wars: Visions, una serie d’incredibili corti in stile anime ambientati nell’universo Star Wars. Una grande collaborazione tra le case di produzione americane e giapponesi e una fusione fra i più famosi e amati stili del mondo occidentale e orientale – anime e cinema fantascientifico – che ha portato alla realizzazione di un prodotto del tutto nuovo, qualcosa che in casa Lucasfilm non si era mai vista prima. Un connubio perfetto per gli amanti di questi due generi, che sono letteralmente impazziti non appena hanno saputo della notizia. Ad oggi, il trailer ha raggiunto ben 3,9 milioni di visualizzazioni e i fan attendono con impazienza l’uscita di questa grande novità, la cui release è attesa per il 22 settembre 2021. Ebbene, abbiamo avuto l’opportunità di visionare Star Wars: Vision in anteprima e ora siamo pronti a dirvi la nostra in questa recensione
Perdersi tra le stelle
Battaglie epiche e storie uniche nelle quali i personaggi vengono rappresentati da ronin, ninja e samurai, dove le note lightsaber si tramutano in katane laser, create da dei “fabbri” speciali mai visti prima. Questo sarebbe già sufficiente per far schizzare alle stelle l’hype dei fan, eppure siamo solo all’inizio, visto che sono innumerevoli le novità e particolarità che caratterizzeranno ogni singolo episodio di Star Wars: Visions. In uno di questi corti, per esempio, troveremo un droide che sognerà di diventare un Jedi, un po’ come in Pinocchio, lì dove il burattino sogna di diventare un bambino vero. Riuscirà il piccolo droide a concretizzare il proprio desiderio?
Sarà The Duel ad aprire la serie di corti, capitanato dal regista Takanobu Mizuno – famoso per l’esordio del film animato Sound & Fury – affiancato dal character design a cura di Takashi Okazaki, disegnatore dell’anime Afro Samurai. Durante la conferenza stampa, Mizuno, ha dichiarato che il suo episodio:“mostrerà un nuovo lato di Star Wars, abbiamo già visto Jedi contro Sith e ribelli contro lo Stato, ma se un ronin imparasse ad utilizzare la forza e s’impossessasse di una spada laser o di quel potere da solo, cosa accadrebbe?”. Sarà appunto questo Ronin il protagonista della puntata che si scontrerà con un Sith Ninja, in un combattimento senza precedenti.
A prendersi cura del secondo capitolo, Tatooine Rhapsody, troviamo il regista Taku Kimura dello Studio Colorido. Il capitolo in questione si distingue dagli altri in particolar mondo, essendo l’unico episodio musicale di questo Star Wars: Visions. Sono inoltre presenti vari personaggi già conosciuti in Star Wars, tra i quali figura anche il mandaloriano Boba Fett intento a catturare un ricercato membro di una band per consegnarlo a Jabba The Hutt.
The Twins sarà il terzo corto, diretto da Hiroyuki Imaishi e ambientato dopo gli eventi dell’ Episodio IX. Protagonisti due gemelli, già da piccolissimi passati al lato oscuro della forza e intenti a sperimentare una nuova tecnologia molto simile alla Morte Nera.
Hitoshi Haga, invece, ha voluto esplorare gli usi e i costumi delle varie popolazioni di questo vasto universo narrativo, soffermandosi soprattutto sulle tradizioni nuziali, ed è proprio questo che ci mostrerà Haga nel quarto episodio, The Village Bride. Ambientato in un pianeta X, in particolare all’interno di un piccolo villaggio che nutre tanto rispetto per la natura che li circonda.
Ambientato dopo l’ Episodio IX, The Ninth Jedi vede come protagonista Kara, una giovane ragazza figlia di un “fabbro di spade laser”, ultima rimasta in grado di poter far rinascere l’Ordine degli Jedi ormai scomparso da tempo. A capitanare questo episodio troviamo il geniale Kenji Kamiyama, famoso soprattutto per aver diretto Ghost in the Shell: Stand Alone Complex. “Tutti amiamo le storie dei Jedi e delle spade laser, ma cosa ne è stato dei Cavalieri Jedi dopo la saga di Skywalker? La mia storia parla di questo”, così dice Kamiyama durante la conferenza stampa dedicata al suo episodio.
Continuiamo con T0-B1, sesto episodio della serie, diretto dallo spagnolo Abel Góngora di Science SARU, residente ormai in Giappone e grande amante della loro cultura. Il protagonista di questo corto sarà appunto T0-B1, un piccolo droide nonché iconica figura molto amata dagli appassionati di questo mondo, che dovrà scoprire il segreto per diventare un vero Jedi.
The Elder è il settimo corto di questa intrigante serie, diretto da Masahiko Otsuka, anche lui appartenente allo Studio Trigger come Hiroyuki Imaishi. L’episodio è ambientato qualche tempo prima dell’Episodio I. La storia è un vero e proprio omaggio al maestro Jedi e al suo Padawan, volendo esplorare un rapporto più antico di quanto si possa immaginare.
Ispiratosi a Jaxxon dai classici fumetti di Star Wars, Yuuki Igarashi ci mostrerà Lop & Ocho, ottavo episodio che parla di una storia d’amicizia, dove la protagonista orfana Lop, che è una creatura aliena umanoide simile a un coniglio, stringerà un forte legame con Ocho figlia di un boss della malavita locale.
Il Nono e ultimo cortometraggio, Akakiri, è frutto del regista Eunyoung Choi dello Studio Saru. La trama è una storia d’amore tra un Jedi e una principessa, che fianco a fianco combattono per affrontare un terribile tiranno ispirato ai tipici demoni Giapponesi.
Un capolavoro di stile e carisma
Come abbiamo visto, la maggior parte di questi registi ha tratto ispirazione dalle varie forme d’arte tipiche del proprio paese, trasponendole in chiave occidentale, in un’arena a noi familiare: Star Wars. Elegante la mano dei disegnatori del primo episodio, che con l’arte del Sumi-e permettono di focalizzare l’attenzione nei giusti momenti e soprattutto nel far godere lo spettatore di quei tape dove una semplice punta di colore riempie di emozioni. Parliamo di un esperimento ricco di combattimenti mozzafiato, lì dove la brevità si scontra con l’intensità, dove l’arte della katana giapponese racconta una storia a sé.
Non solo nel primo ma anche nel secondo episodio avremo un’interessante combattimento tra i due fratelli Am e Kerra, lo stile morbido dei disegni e l’uso dei colori trasportano in un luogo completamente diverso dal primo in bianco e nero, quasi come se avessero voluto mostrare tradizione e progresso, non come antagoniste ma come i due binari su cui viaggia lo stesso treno. E come non citare il titolo del sesto episodio, T0-B1, dove basta togliere il trattino per carpire subito l’essenza del capitolo: TOBI, che come già detto in precedenza, sembra riprendere un po’ la fantomatica storia del burattino di Collodi, protagonista della nostra infanzia. Nell’ultimo episodio, troviamo invece, un chiaro riferimento alle maschere tipiche della cultura giapponese, rivedendole infatti nel volto del protagonista, rappresentato come un vero e proprio demone del folklore nipponico.
Come avrete probabilmente capito leggendo questa nostra recensione, ogni episodio di Star Wars: VIsions scorre splendidamente in un vortice senza fine d’emozioni, lì dove ogni istante viene vissuto con il cuore in gola e il fiato sospeso. L’opera in arrivo su Disney+ sfoggia uno stile invidiabile e ognuno dei registi che ha preso parte alla produzione ha lavorato con estrema attenzione per introdurre il proprio carismatico “tocco” nel corto di cui si è occupato, pur senza tradire lo spirito della creatura targata Lucasfilm. Da queste premesse è venuta così concretizzandosi una produzione maestosa da non doversi lasciar scappare, un insieme di nove corti che – pur nelle loro diverse tematiche – non perdono mai di ritmo, merito anche di una palpabile diversità stilistica tra i vari corti che ha contribuito a tenere alta la curiosità dello spettatore.