C’era un tempo in cui Square Soft faceva uscire JRPG a cadenza regolare, sperimentando, innovando e spesso e volentieri lasciando il segno. Alcuni titoli in particolare fecero infatti la storia più di altri – basti pensare a capolavori senza tempo come Final Fantasy VII e Xenogears – sebbene talvolta capitava di avere tra le mani titoli “medi”, pensati in primis per gli appassionati sfegatati del genere di appartenenza. L’originale Star Ocean: The Second Story era tra questi.
Uscito nel ontano 1998 sviluppato da tri-Ace per la prima PlayStation, è di fatto il secondo titolo della serie Star Ocean. Il gioco uscì anche in Europa nel 2000, ottenendo un discreto successo. Un remake del gioco per PlayStation Portable, denominato Star Ocean: The Second Evolution, fu pubblicato in Giappone nel 2008, non lasciando i fan particolarmente colpiti. Ora, però, Square Enix ha deciso di dare alla luce un secondo remake, ossia Star Ocean: The Second Story R, il quale rinfresca quasi completamente questo piccolo classico JRPG, e ve lo raccontiamo in recensione.
Bentornato, Star Ocean!
La trama, senza spoilerarvi alcunché, parte da un incipit abbastanza convenzionale: Claude è un giovane ufficiale della Federazione che viene trasportato suo malgrado sulla superficie di un pianeta in cui la magia la fa da padrone. Mentre è alla ricerca di un modo per ritornare a casa, Claude incontra ben presto Rena, una misteriosa ragazza che lo coinvolgerà ben presto in una missione per salvare la sua gente, come narrato da un’antica profezia.
Storia a parte – pressappoco identica all’edizione originale, salvo qualche cambiamento qua e là – questa nuova versione riprende in prima battuta il sistema Dual Hero, adottato anche in The Divine Force. Il giocatore è infatti chiamato a scegliere il protagonista all’inizio dell’avventura, tra il coraggioso guardiamarina Claude C. Kenny, alle prese con la sua prima missione nello spazio, oppure Rena, una giovane aliena del pianeta Expel. La scelta ci permetterà di seguire la storia dal punto di vista di uno dei due personaggi, cosa questa che cambierà anche il modo di scoprire i dettagli della trama da parte del giocatore.
Ma non è tutto, visto che il sistema Dual Hero va a braccetto con le cosiddette Azioni Private, ossia sottotrame opzionali che si possono sbloccare solo ed esclusivamente in circostanze particolari e che dipendono dal protagonista scelto all’inizio della storia. Grazie a queste potremo in ogni caso apprendere ulteriori informazioni sulla trama e i suoi protagonisti, con la possibilità di incappare in finali alternativi e non solo. Oltre ai due protagonisti, inoltre, il gioco conta un totale di dieci comprimari, di cui 6 reclutabili nel party.
Se a livello di struttura, quindi, il remake di Star Ocean sa il fatto suo, lo stesso si può dire quando andiamo ad analizzare il combat system. In tutto e per tutto simile alle serie Tales Of, in The Second Story R il giocatore controlla un solo personaggio, affidando alla CPU il controllo degli altri elementi del party. Potremo quindi effettuare attacchi normali ad altri speciali, mentre ci muoveremo in un’arena che rappresenta il terreno di scontro e che consentirà anche di sfruttare vari elementi dello scenario come riparo dai colpi dei nemici. Il tutto appare ancora più fluido e intuitivo rispetto al gioco originale e al primo remake.
Dove il gioco prende le distanze dal predecessore, è relativamente al comparto tecnico: il nuovo stile grafico che combina ambienti in 3D con personaggi 2D realizzati in pixel art, offrendo un’esperienza visiva a metà strada tra il classico e il moderno. Forse lo “stacco” tra personaggi e fondali è davvero troppo marcato – il risultato ottenuto coi due Octopath Traveler è, per dire, maggiormente incisivo – ma è pur vero che si tratta di una scelta pensata e non casuale.
Insomma, The Second Story R mette in scena alcuni degli elementi più caratteristici della versione originale al fianco di varie novità, tra cui i combattimenti in tempo reale e i progressi del gruppo personalizzabili tramite un’ampia scelta di abilità selezionabili. L’inclusione di 3 nuovi livelli di difficoltà, “TERRA” (ossia la modalità facile), “GALASSIA” (un livello medio di sfida) e “UNIVERSO” (per mettere alla prova le proprie capacità) renderanno il gioco digeribile anche per i nuovi arrivati.