L’operazione Remastered, ai giorni d’oggi, è diventata ormai un connubio agrodolce tra un semplice modo per le software house di poter fare più economia possibile spendendo una cifra relativamente bassa, facendo leva sulle emozioni dei videogiocatori, e un sistema per poter riproporre i titoli più importanti del passato e farli “ri”giocare alle nuove e alle vecchie generazioni facendo ricomprare il titolo a un prezzo più basso.
Pur riconoscendo il tasso di sfida che è intrinseco al gioco stesso, in quanto se bissare un successo è già di per sé una sfida ardua lo è ancor di più riproporre un qualcosa che esiste già, Square Enix ha espresso il desiderio di pubblicare “intere serie” di giochi popolari e poterli far giocare di nuovo a chiunque abbia nostalgia o sia alle prime armi. L’amministratore delegato Yosuke Matsuda ha dichiarato a Game Informer:
Vogliamo mettere in scena tutte le serie indipendentemente da come appare la redditività sui singoli titoli. I remake sono più difficili, più difficili di quanto si possa pensare. Solo per natura di essere un remake, significa che c’era un originale e credo che tu debba essere in grado di superare l’originale. Non è sufficiente solo fare delle ristampe dirette di quello vecchio perché vuoi anche che i nuovi fan possano goderselo. “
Matsuda è dunque del parere che i remake dovrebbero mirare a soddisfare i fan sia vecchi che nuovi, sfida che rende il tutto piuttosto impegnativo. Egli ha anche fatto luce sulla decisione di Square Enix di consegnare a puntate Final Fantasy VII Remake, rivelando che la compagnia ha discusso moltissimo prima di arrivare a quell’approccio a una varietà di possibili scenari su come gestire al meglio il remake di “un gioco così famoso”, prima di scegliere di optare per una divisione a capitoli.
Ricordiamo l’uscita del settimo capitolo di Final Fantasy è in uscita il 3 marzo 2020 su PlayStation 4.