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Splinter Cell: Blacklist, ban per i giocatori che segnalano problemi

Brutte notizie per gli appassionati di Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist, poiché numerosi giocatori hanno riscontrato difficoltà nel connettersi ai server per effettuare partite in multiplayer, ma sebbene Ubisoft sia al corrente della situazione non ha intenzione di curare oltre il gioco visto che appartiene a due gen fa, ma la cosa peggiore è che i report inviati vedranno un ban di tutta risposta.

Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist è il sesto episodio della serie sparatutto tattica, uscito ormai il 20 agosto 2013 per PC, Xbox 360, PlayStation 3 e Wii U. Chiaramente non si tratta di un gioco uscito giusto qualche dì fa e, come è ormai da prassi, è normale che per titoli così vecchi le software house si stiano piano piano allontanando da essi, staccando la proverbiale spina.

Il tutto è giunto all’attenzione dei fan attraverso un post della stessa compagnia, scritto dal capo dell’Ubisoft Customer Relationship Center. L’uomo ha innanzitutto chiarito che la software house è al corrente della situazione sei server riscontrata dagli utenti, anche dopo le numerosi segnalazioni ricevute.

Nonostante ciò, Ubisoft non spenderà più risorse nella cura del gioco, data ormai l’età datata e la fan base relativamente inattiva. I problemi, perciò, non verranno risolti e l’uomo chiede ai giocatori di non inviare ulteriori segnalazioni in materia.

Splinter Cell Blacklist

La cosa peggiore, tuttavia, è che coloro che invieranno support ticket per Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist riceveranno un ban della durata di 7 giorni. Durante questo periodo, non sarà possibile effettuare acquisti attraverso l’Ubisoft store, accedere al sito web ufficiale o nel proprio account o persino giocare tramite l’Ubisoft Connect.

Si potrà comunque giocare offline, ma il customer support non rimuoverà il ban. Ulteriori offese o chiunque tenterà di usare una vecchia versione di Ubisoft Connect o Uplay in modo da schivare la penitenza andrà incontro ad un ban permanente.

Le vecchie versioni del servizio non sono più sicure, spiega infine l’uomo, e continuarne a fare uso potrebbe condurre a infrazioni di sicurezza negli account degli utenti. Non sarà più utile, perciò, continuare a segnalare il problema dei server, dato che Ubisoft non è intenzionata a rimediare.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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