Space Crew – Recensione dello strategico sci-fi ispirato a Star Trek

Space Crew, opera di Runner Duck, è finalmente disponibile nella sua versione completa, e noi di Game Legends siamo ora pronti a parlarvene.

Giona Corucci
Di Giona Corucci Recensioni Lettura da 10 minuti
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Space Crew

Sono ormai passati quasi due mesi da quando abbiamo pubblicato la nostra anteprima di Space Crew, ovvero l’ultima opera del team Runner Duck che, ricordiamo, è attualmente disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. In quell’occasione abbiamo potuto analizzare la parte iniziale di questa spaziale avventura, notando al suo interno un buon gameplay ma con una certa ripetitività nella sua struttura. Siamo però ora in sede di recensione, lì dove il nostro compito sarà quello di scoprire se il gioco pubblicato da Curve Digital abbia superato o meno i nostri dubbi iniziali. Un analisi che deve però partire dal principio, ovvero dall’astronave madre dei nostri astronauti cubici.

La calma prima della tempesta

In Space Crew ci ritroviamo a comandare un vero e proprio esercito spaziale che, per una ragione o per un’altra, è incaricata a compiere missioni nel vuoto dello spazio. Come abbiamo già accennato nell’anteprima, l’opera creata dei ragazzi di Runner Duck non presenta una vera e propria narrativa puntando principalmente sull’ossatura del proprio gameplay. Quest’ultimo si rivela una versione espansa di quello presente nel predecessore Bomber Crew, mostrando una certa intelligenza ed esperienza da parte di questo team di sviluppo.

Space Crew

Il gioco è principalmente diviso in due fasi: una più gestionale nell’astronave madre e una più strategica in mezzo allo spazio. Nella prima ci troviamo a dover gestire il nostro equipaggio, preparando tutto quello che ci serve per completare ogni singolo compito da affrontare. Infatti, in questo piccolo momento di tranquillità è possibile non solo offrire alla propria squadra tutto l’arsenale che possiamo permetterci, ma perfino modellarli a nostro piacimento sia nell’aspetto che nei nomi. Tutto questo è effettuabile nell’apposito guardaroba, selezionabile nel comodo menù presente esclusivamente nell’astronave madre. Una fase molto importante è sicuramente quella del reclutamento, che accade ogni volta che qualsiasi membro perde la propria vita in missione. In questa fase dell’esperienza bisogna stare ben attenti, visto che il nostro compito è selezionare il giusto componente per sostituire il compagno ormai caduto. Questo perché ogni membro possiede una specifica specializzazione, permettendo un miglior lavoro all’interno della propria nave. Inoltre, ogni personaggio possiede un proprio livello di abilità che, ovviamente, in caso di morte si perde completamente.

Una fase molto importante è sicuramente quella di poter modificare la propria astronave, usufruendo di una personalizzazione ancor più complessa rispetto a quella del proprio personale militare. Infatti, è possibile non solo cambiare il nome della propria nave in qualsiasi momento ma perfino migliorarla con armi, un miglior motore, scudi o qualsiasi altro genere di equipaggiamento. Ovviamente per poter fare tutto questo abbiamo bisogno della giusta quantità di denaro, ottenibile affrontando e completando le missioni spaziali. Da considerare che l’astronave da battaglia non viene sostituita anche se perdiamo ogni singolo guerriero in missione, quindi i suoi miglioramenti non si perdono. Inoltre, durante la propria avventura si sbloccano alcune nuove aree dell’astronave madre  come la sala di allenamento, aumentando quindi le possibilità offerte al videogiocatore. In ultimo, ma non per importanza, in questo piccolo momento di pace è possibile scegliere la missione da affrontare. Questa scelta infatti non è lineare, visto che ci ritroviamo in un tabellone in cui selezionare il compito che più ci aggrada. Inoltre, in ognuno è segnato il livello di difficoltà, in modo da permettere al giocatore di scegliere in base alla sua sicurezza e spavalderia.

Un doloroso comando spaziale

Bisogna essere onesti, Space Crew non è pensato per i novizi del settore. Invece, l’opera si dimostra come un prodotto complesso, che riesce a mettere in difficoltà anche i più esperti dell’intero universo; ma andiamo con ordine, e parliamo quindi della seconda fase del gameplay che, effettivamente, è il cuore pulsante del prodotto. Quando avremo preparato ogni minimo particolare nell’astronave madre, si partirà per lo spazio con un team composto da ben sei membri. Ognuno di essi possiede un compito ben preciso, come il dover comandare la navicella o il riparatore, e il nostro obiettivo si risolverà nell’utilizzarli nel miglior modo possibile. A dir la verità tutti possono svolgere qualsiasi compito, seppur la velocità nel farlo è minore rispetto a uno specializzato. Questo risulta un’ottima soluzione per non rallentare eccessivamente il gameplay, trovando comunque dei sostituti in caso di morte di un componente del team. In ogni caso, bisogna stare attenti a diversi fattori chiave: i motori, la vita dell’equipaggio, il carburante, la potenza degli scudi, le armi e molto altro. Questo ci poterà a dover controllare una gran quantità di variabili nelle proprie sessioni di gioco, mettendo alla prova il nostro giudizio e spirito strategico delle battaglie.

Space Crew

Quest’ultime sono la parte in cui passeremo la maggior parte del tempo di Space Crew, luogo in cui combatteremo ondate praticamente infinite di navicelle aliene. Qui è dove si dimostra la bravura del giocatore, seppur non prendiamo parte direttamente all’azione. Infatti, dopo aver posizionato il nostro equipaggio nelle postazioni di combattimento, bisognerà mirare in prima persona ai nemici mentre il resto andrà svolgendosi in automatico. Ovviamente non è che non aiuteremo per niente nel corso dell’azione, potendo costantemente diminuire o aumentare alcune importanti dinamiche che vanno a determinare le sorti della spedizione. Queste battaglie sono divertenti e ben congegnate, capaci di mettere a dura prova il giocatore ma rimanendo sempre ben leggibili. Molto probabilmente, questi scontri poteranno a qualche danno, tra membri dell’equipaggio feriti o porzioni della nave danneggiate. Nel primo caso è disponibile una capsula curatrice, seppur limitata, mentre nel secondo bisogna riparare un guasto o spengere un incendio di qualche tipo. Sfruttare al massimo le proprie capacità sarà estremamente importante, soprattutto se si considera che gli alieni potranno addirittura invadere la nostra stessa stazione spaziale. In questo caso, infatti, il nostro team dovrà combatterli in prima persona, rendendo molto più facile vederne la dipartita.

Man mano che giocheremo, inoltre, sarà possibile acquistare armi e armature migliori per avvantaggiarsi nei propri compiti, seppur le missioni non risultino ma una passeggiata. A dir la verità, per quanto i compiti di ogni singolo stage siano diversi, alla fine bisogna sostanzialmente svolgere sempre la solita attività. Infatti il gioco ci richiede sempre di andare dal punto A al punto B, il tutto nel mentre che si combattono ondate di nemici, per poi tornare nuovamente da dove eravamo partiti. Certo, ogni tanto viene inserita qualche variante tipo la scelta del percorso da affrontare, ma sostanzialmente anche queste non cambiano di molto la formula. Questa struttura risulta all’inizio dinamica e divertente, ma alla lunga estremamente ripetitiva.

Una squadra cubica

Lo stile artistico riprende sostanzialmente quello del capitolo precedente, seppur inserendolo all’interno di un contesto liberamente ispirato a Star Trek. Già solo dal vestiario del nostro esercito possiamo notare come fonte d’ispirazione questa famosissima saga sci-fi, offrendo così un simpatico omaggio a qualcosa che ha accompagnato diverse generazioni. Purtroppo, per quanto carino, tale stile grafico non convince pienamente, restituendo una un’estetica dello spazio dello spazio e delle navi poco incisivo. Un altro difetto è la colonna sonora, la quale pur risultando d’atmosfera appare particolarmente anonima e poco ispirata.

Space Crew

Nella sua versione PC, quella che abbiamo testato, è inoltre possibile affrontare la produzione sia con l’accoppiata mouse/tastiera che tramite l’utilizzo di un controller. La prima soluzione risulta sicuramente la più immediata e con cui è stato evidentemente ideato questo Space Crew, ma anche il secondo metodo di controllo non risulta affatto scomodo. Da segnalare, purtroppo, la mancanza di una traduzione in lingua italiana, seppur ne sono presenti altre oltre il classico inglese, come il francese e lo spagnolo. Ci teniamo a specificare che il gioco non è di difficile comprensione, ma l’assenza della localizzazione nella nostra lingua saprà comunque creare qualche grattacapo a molti videogiocatori.

Space Crew
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Voto 7
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Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.