Un mondo distrutto dal gelo. Un treno lungo più di mille carrozze, che da sette anni marcia su un percorso intorno al globo, senza mai fermarsi. A bordo del treno si trovano gli ultimi esseri umani rimasti sulla Terra, impegnati nel più difficile compito della loro esistenza: sopravvivere. Questi sono alcuni dei pilastri su cui si fonda la seconda stagione di Snowpiercer, serie prodotta da Netflix e ambientata in uno scenario post-apocalittico in cui le condizioni ambientali del pianeta sono disastrose e la sopravvivenza è legata a un filo sottilissimo. Snowpiercer 2 è stato offerto agli spettatori una puntata alla volta, settimana dopo settimana, e oggi si è conclusa l’attesa per vederne l’agognato finale, noi siamo qui con la nostra recensione per parlarvene. Snowpiercer è un prequel dell’omonimo film uscito nel 2013, ed entrambi sono tratti dalla graphic novel francese Le Transperceneige, ideata da Jacques Lob e Jean- Marc Rochette. Vi presentiamo quindi la nostra recensione di Snowpiercer 2.
Un solo treno
La prima stagione della serie ci aveva lasciati con il fiato sospeso, in seguito a una battaglia per la conquista di pari diritti per tutti i passeggeri del treno. Andre Layton (Daveed Diggs), un fondaio riuscito a salire sul rivoluzionario mezzo di trasporto per il rotto della cuffia e senza biglietto, ha lottato per portare in testa allo Snowpiercer coloro che erano relegati sulle decadenti carrozze del fondo, non essendo riusciti a pagare l’esorbitante prezzo per poter viaggiare in prima classe. La divisione tra classi sociali era profonda e quasi irrimediabile. I lussuosi vagoni di prima classe si stagliavano come abitazioni reali per le famiglie privilegiate, laddove sul fondo erano ammassati i più poveri, in condizioni igieniche pessime e quasi nulla da mangiare.
La stagione si apre con due temi principali. Da un lato si trova Layton, il nuovo leader dello Snowpiercer, pronto a dare sé stesso per mantenere la pace e l’uguaglianza a bordo del treno, distruggere i privilegi dei più ricchi e raggiungere una situazione egualitaria per tutti; dall’altro lato, è apparso sulla scena qualcuno di totalmente inaspettato. Parliamo del Signor Wilford, il visionario creatore del treno a moto perpetuo che sta salvando l’umanità, finora creduto morto, che è riuscito a salire a bordo di un secondo treno composto molto più corto, la Big Alice, sopravvivendo per sette anni e, infine, attaccandosi al fondo dello Snowpiercer dopo averlo raggiunto con un’abile manovra.
Melanie Cavill (Jennifer Connelly), che per anni ha portato avanti la bugia bianca della presenza del Signor Wilford in testa al treno, è stata smascherata e ha dovuto cedere il suo posto a Layton e ai suoi ideali, preparandosi per una rivoluzione totale del sistema di amministrazione del treno. Nella puntata finale della prima stagione, sulla scena compare anche qualcuno che lei credeva di aver perso per sempre: sua figlia Alexandra, anche lei ospite della Big Alice e presenza importante in questa seconda fase della storia. Al grido di “un solo treno”, Layton è pronto a mantenere unito il treno di fronte a queste nuove, sconcertanti comparse. L’obiettivo di tutti i passeggeri è, infatti, la sopravvivenza, e solo collaborando si potrà riuscire a non soccombere. Ma Wilford sarà della stessa idea?
Potere, possesso e controllo
Il Signor Wilford è il fiore all’occhiello della stagione, interpretato da un magnifico Sean Bean, e doppiato da un altrettanto superlativo Luca Ward. Il personaggio ha un forte impatto sulle persone che incontra, e possiede molti sostenitori al limite del fanatismo. Il suo obiettivo è rivendicare il possesso dello Snowpiercer, la sua creazione più importante, e tornare a esserne il proprietario assoluto. Tuttavia, ora sul “trono” siede Layton, spinto da un forte senso di giustizia e non disposto a cedere il passo a chi considera un tiranno.
I contatti tra lo Snowpiercer e la Big Alice sono complicati e proseguono per l’intera stagione. Il primo è un treno composto da mille carrozze (sebbene dopo la ribellione ne siano rimaste 994), che possiede interi reparti agricoli e di allevamento del bestiame, in grado di sfamare i passeggeri, mentre il secondo è decisamente meno attrezzato, composto da sole quaranta carrozze, con a bordo persone che non fanno un pasto decente da sette anni. La merce di scambio tra i due treni, tuttavia, si riesce a trovare ugualmente. La Big Alice ha molto da offrire, e Wilford ne è consapevole ed è pronto a tessere la sua tela per riprendersi lo Snowpiercer.
I piani di Wilford sono complessi e subdoli, e si articolano puntata dopo puntata, diventando sempre più meschini e difficili da individuare. Chi ha già avuto a che fare con lui, come Audry (famosa cantante della carrozza notturna) o Melanie, sa di cosa sia capace, mentre gli altri non possono neanche immaginarlo. È in grado di convincere le persone a seguirlo, di ammaliarle per renderle servi ubbidienti, di uccidere coloro che reputa ostacoli senza guardarsi indietro (persino se si tratta di dover giustiziare i suoi stessi uomini). Il suo obiettivo è il motore che muove ogni sua azione. Lui vuole il treno, e questa è l’unica cosa che conta.
Per sopravvivere al Signor Wilford, devi solo essere qualcosa che gli serve.
Aria di cambiamento
In questa stagione il cambiamento è all’ordine del giorno. Molti personaggi cambieranno modo di pensare e schieramento, iniziando a vedere lo Snowpiercer sotto una luce diversa e sposando la causa di Layton. Tuttavia, altri decideranno di appoggiare il ritorno di Wilford che, in quanto creatore del treno, viene visto come l’unico salvatore in grado di portare avanti la sopravvivenza della specie umana.
Un altro cambiamento, più profondo e importante, è tuttavia nell’aria: la possibilità di un inizio di disgelo. Il problema principale dei passeggeri del treno è il non potersi avventurare fuori. Le temperature estreme hanno distrutto ogni forma di vita, e i sopravvissuti sono legati allo Snowpiercer, che deve continuare a muoversi per mantenere attivi i sistemi di riscaldamento. Ma un innalzamento delle temperature potrebbe essere l’inizio di una nuova colonizzazione del pianeta. Per Wilford abbandonare il treno non è un’opzione: come potrebbe essere il padrone del mondo, se il suo mondo venisse distrutto? Ma il clima sta davvero cambiando?
Durante la prima stagione avevamo assistito alle battaglie dei fondai per raggiungere le carrozze di testa e iniziare a essere considerati come persone, e non più come insetti da schiacciare o sfruttare. Il conflitto che si snoda durante la seconda stagione è diverso, ma sotto alcuni aspetti simile. Le disuguaglianze presenti sullo Snowpiercer sono, infatti, troppo profonde e radicate nella mente dei passeggeri per essere annullate dalla mano, seppure abile, di Layton. Molte cose stanno per succedere sullo Snowpiercer, lungo mille e trentaquattro carrozze.