Shadow Tactics: Blade of the Shogun Recensione console

Nicolò "Nico" Fratangeli
Di Nicolò "Nico" Fratangeli Recensioni Lettura da 6 minuti

Le ludoteche console, specie nel periodo estivo, subiscono una inevitabile leggera flessione in quanto a quantità di uscite; è risaputo che il periodo estivo è maggiormente dedicato alle vacanze e ai vari esodi dalle città con il videogioco che trova una sua piccola parte nella vite quotidiane, ma che tende a rimandare i grandi appuntamenti per i primi giorni autunnali. Questo agosto 2017 è quantomeno in controtendenza per quanto riguarda grandi uscite visto che, soprattutto su PS4, arriveranno mostri sacri quali Uncharted: The Lost Legacy, lo splendido indie Undertale e Yakuza Kiwami, riedizione del primo storico capitolo della saga. Un’altra grande uscita console, che Sony questa volta deve condividere con Microsoft, è il titolo che analizzeremo in questa calda recensione: stiamo parlando di Shadow Tactics: Blade of the Shogun, splendido strategico uscito su PC lo scorso 6 dicembre 2016. Andiamo dunque ad analizzare come si comporta il brutale strategico di Mimimi Productions su console.

shadow tactics: Blade of the ShogunLa storia di Shadow Tactics: Blade of the Shogun, come analizzato nella nostra vecchia recensione della versione PC, è ambientata nel Giappone feudale, nel pieno dell’epoca Edo; uno Shogun è riuscito nel difficile intento di unificare l’intero paese, ponendo dunque fine ad un’epoca di guerre selvagge e aprendo a una nuova pace. Un nuovo signore della guerra è però pronto a scombussolare le carte in tavola, mettendo a repentaglio la tanto agognata stabilità bellica; è qui che entrano in gioco i 5 protagonisti delle vicende, cinque guerrieri scelti mandati direttamente dallo Shogun al fine di evitare un nuovo enorme conflitto. Ci troveremo dunque a comandare un assortito gruppo di guerrieri composto da ninja, un samurai, un cecchino, un’esperta di trappole e una maga dei travestimenti, aventi lo scopo di compiere difficili quanto cruciali missioni per il bene del Giappone: capite bene che la trama sia piuttosto semplice di base, ma una serie di eventi e colpi di scena vi terranno letteralmente incollati a schermo, elevando esponenzialmente il livello qualitativo delle vicende.

shadow tactics: Blade of the ShogunPer chi non ne fosse a conoscenza, Shadow Tactics: Blade of the Shogun è un titolo RTT (Real Time Tactics), che fa della programmazione delle mosse e della pazienza le sue virtù principali. Ci troveremo infatti sempre in sottonumero rispetto alle forze nemiche dove la strategia, la furtività e la giusta scelta delle abilità dei nostri eroi faranno tutta la differenza del mondo. Shadow Tactics: Blade of the Shogun è infatti un titolo molto difficile, una partita a scacchi dove noi utenti saremo sempre in netta difficoltà: questo è proprio uno dei punti di forza del titolo, che riesce nell’intento di essere difficile senza frustrare o spazientire il videogiocatore. Il gioco offre infatti una curva di apprendimento ripida ma mai ingiusta e già dopo poche ore noteremo palesi differenze e miglioramenti nel nostro gioco. Come in ogni RTT che si rispetti, giocare e ragionare simultaneamente sarà la risposta ad ogni nostra domanda e Shadow Tactics: Blade of the Shogun in questo non è secondo a nessuno: il titolo saprà infatti donarci soddisfazioni inimmaginabili ad ogni strategia di successo, stimolando l’utente a continuare e perseverare sino ai titoli di coda.

La più grande difficoltà di questa conversione era senza dubbio l’adattamento al pad console delle difficili meccaniche che il titolo propone, ma i ragazzi di Mimimi Productions sembrano essere riusciti lì dove Commandos 2 aveva fallito. Analizzando il setting console, i dorsali del pad sono collegati alla selezione del personaggio e delle abilità, mentre le croci direzionali alla Shadow Mode, novità della versione console che permetterà di concatenare più mosse simultaneamente, simulando la praticità del mouse. Alcune azioni consequenziali sono state adibite allo stesso tasto, riuscendo a snellire alcune macchinose situazioni come trasportare un colpo nell’ombra e nasconderci; col touch pad sarà poi possibile attivare l’autosalvataggio, altra grande novità della versione console che permetterà ai meno pazienti di rigiocare ostiche fasi causate da improvvisi fallimenti. Unica nota dolente risulta purtroppo la gestione della telecamera, troppo macchinosa e adibita al grilletto e all’analogico destro: una piccola falla in un miracolo di gestione, che vede Shadow Tactics: Blade of the Shogun come una piccola rivoluzione per il genere nel mondo console.

Per quanto riguarda il lato tecnico, la conversione PC-Console è assolutamente perfetta: Shadow Tactics: Blade of the Shogun, pur senza osare alcun che, riesce infatti a meravigliarci coi suoi splendidi scorci del Giappone feudale, realizzati minuziosamente per quanto riguarda il profilo artistico. Su console i risultati sono appunto i medesimi, con l’aggiunta di una traduzione italiana arrivata successivamente su PC. Il comparto audio è invece un piccolo gioiello di composizione, con le sonorità dell’epoca che riusciranno a immedesimarci ancor di più in questo mondo fatto di tradimenti, guerre e virtù.

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Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.