Quando andiamo a parlare del catalogo videoludico di SEGA e di quello che ha fatto per l’intera industria, non possiamo che rimanere impressionati da come certi prodotti da lei pubblicati influenzino il settore ancora oggi. Titoli come Sonic the Hedgehog, Shenmue, Yakuza, Jet Set Radio, Total War, Crazy Taxi, Virtua Fighter sono solo alcuni dei franchise che, nel bene o nel male, hanno trasformato radicalmente il videogioco per come lo conosciamo. Herzog Zwei fa quindi parte di questa categoria, se non di una addirittura maggiore visto che ha ispirato l’intero genere MOBA e svariati capolavori del calibro di Warcraft, Command & Conquer, Starcraft, War of the Ring e perfino quel Brutal Legend da poco rilasciato sul Xbox Game Pass. Fa quindi piacere che l’azienda giapponese abbia deciso di produrre una versione riveduta e corretta di questo storico prodotto su Nintendo Switch, per di più come tocco finale dell’attuale linea di riedizioni denominata SEGA AGES.
All’accademia di Herzog
Addentrarci nel recensire un titolo del genere non è assolutamente facile, visto che stiamo parlando di un prodotto pubblicato originalmente nel 1989 sul leggendario e immortale Mega Drive. Quando parliamo però di queste operazioni di porting bisogna comunque osservare importanti dettagli, a partire da cosa gli sviluppatori incaricati del restauro hanno realizzato per rendere l’approccio iniziale maggiormente adatto a un pubblico moderno. In questo caso, i ragazzi di M2 hanno svolto un lavoro con i fiochi nel cercare di aiutare le nuove generazioni ad entrare nel mondo dell’opera di Technosoft, riuscendo comunque a strizzare l’occhio anche ai videogiocatori più anziani. Partiamo quindi da una delle novità più importanti introdotte in questa riedizione: L’Herzog Academy. Come è facilmente intuibile dal nome, questa serve principalmente da tutorial per imparare sia i comandi di base che a controllare la nostra piccola e potente armata. All’interno di 12 lezioni, gestite da una piccola ragazzina vestita da militare, ci verrà spiegato tutto quel che dovremo imparare da questo SEGA AGES Herzog Zwei: la storia, le meccaniche, gli obiettivi, l’utilizzo delle truppe e molto altro. Tale aggiunta non solo si è rivelata particolarmente simpatica da seguire grazie ai continui riferimenti legati agli altri franchise di SEGA, ma anche perché rispetto ai videogiochi più moderni l’approccio iniziale risulta decisamente più difficile e meno comprensibile.
Parlando dell’esperienza ludica in sé, quello che osserviamo sin dalla prima partita di SEGA AGES Herzog Zwei è che di base è rimasto sostanzialmente come ce lo ricordavamo. Ormai lo sappiamo che non ci troviamo di fronte a dei remake per questa serie di riedizioni ma, come accennato all’interno della recensione, a edizioni rivedute e corrette di grandi classici. Ci troviamo quindi di fronte a uno dei primissimi RTS mai sviluppati su console, lì dove il nostro compito sarà quello di prevalere sull’armata avversaria in una delle otto mappe disponibili. Controllando uno dei due eserciti, rosso o blu, dovremo quindi sconfiggere l’avversario distruggendone la base centrale. Ovviamente il nostro rivale avrà lo stesso identico scopo e, al fine di complicargli la vita, sarà necessario anche conquistare le basi neutrali sparse per mappa e proteggerci attraverso la produzione di soldati. Infatti, ogni nostra base posseduta (compresa quella primaria da proteggere) è in grado di realizzare ogni genere di robot a cui dovremo affidare dei semplici ma fondamentali comandi.
Una volta creato il nostro piccolo esercito, potremo infatti decidere se mandarlo a capofitto contro il nemico, se tenerlo in caldo, pronto in caso di necessità o, ancora, se fargli seguire un pattern di movimenti così da scandagliare una qualche zona della mappa. Bisogna comunque stare attenti ai costi del montaggio per ogni singola unità, ovviamente maggiori o minori in base alla potenza da fuoco del robot scelto. Il tutto bisogna svolgerlo mentre comandiamo un particolare robot con seri problemi di carburante, visto che bisognerà stare particolarmente attenti al serbatoio del nostro futuristico veicolo. Infatti, nel caso andassimo per i fatti nostri fregandocene di questa importante funzione, il nostro robot finirà con l’esplodere e ci ritroveremo catapultati nella nostra base primaria. Per ricaricarlo dovremo quindi spostarci di base in base, esplorando nel mentre la mappa circostante e sfruttando al meglio le risorse a disposizione.
Il tutto potrebbe apparire piuttosto complicato in un primo momento, ma una volta imparato come giocare i comandi risultano assai divertenti e facilmente gestibili anche per i non avvezzi del genere. Il gioco è lento e ragionato e sarà particolarmente importante calcolare ogni nostra mossa stando attenti a diversi parametri dovuti sia da noi che dai nostri pericolosi avversari. I ragazzi di M2 hanno quindi deciso d’implementare un nuovo HUD di supporto decisamente più leggibile rispetto a quello originale. Ovviamente, nel caso si voglia provare un’esperienza al 100% originale, è possibile disattivarlo dalle opzioni.
Un capolavoro che diventa ibrido
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, questa riedizione include al suo interno anche diverse caratteristiche di personalizzazione. Oltre al sopracitato nuovo HUD, è possibile decidere se utilizzare o meno lo split screen anche contro un computer, modificare l’impostazione dei comandi su qualsiasi controller compatibile e sarà perfino possibile sfruttare ben cinque versioni di schermo e quattro di effetti su di esso. Insomma, ci troviamo di fronte a un sistema di personalizzazione complesso e ottimale che riesce ad adattarsi a ogni genere di videogiocatore. Inoltre, una delle caratteristiche più importanti è certamente la possibilità di attivare gli aiuti per una nostra partita. Nel caso decidessimo di attivare quest’opzione, sarà infatti possibile aumentare o diminuire la produzione dei soldati, la durabilità del nostro robot, la resistenza della base e infine il budget per la realizzazione del nostro esercito. La cosa interessate è certamente la possibilità di facilitarci la vita attraverso piccole ma importanti agevolazioni potendo però al contempo scegliere anche di rendere l’esperienza ancor più complicata migliorando le caratteristiche dell’avversario e diminuendo le nostre. Questa peculiarità saprà sicuramente fare la felicità sia degli esperti di Herzog che dei neofiti.
Un’altra importante introduzione è sicuramente la possibilità di svolgere battaglie online sia con amici che con sconosciuti, oltre che quelle multiplayer offline come nell’edizione originale dell’opera. In ogni caso, SEGA AGES Herzog Zwei offre la possibilità di testare le proprie abilità con i videogiocatori di tutto il mondo, unendoci o creando un qualsiasi genere di stanza. Purtroppo non siamo riusciti a trovare videogiocatori attivi durante le nostre sessioni di gioco e, conseguentemente, non abbiamo avuto la possibilità di testare la funzionalità dei server di SEGA per il prodotto in questione. Inoltre, come ogni gioco di questa serie di riedizioni per Nintendo Switch, è inclusa la possibilità di registrare e condividere i replay delle nostre partite. Questa risulta una caratteristica semplice e funzionale come nei precedenti giochi della serie SEGA AGES, ottima magari anche per rivedere i nostri errori e imparare ulteriori strategie da sfruttare nelle mappi di gioco. Infine, per concludere la carrellata di novità, sono stati inclusi una serie di manuali inediti (alcuni leggibili offline mentre altri online) che ci spiegheranno dettagliatamente tutte le caratteristiche del gioco, nel caso volessimo ripassare qualcosa che non ricordiamo.
Bisogna però segnalare che, a differenza di altri giochi di questa serie di riedizioni, non è presente alcuna colonna sonora inedita, se non quella usata nelle spiegazioni dell’ Herzog Academy. Il comparto sonoro di effetti e quant’altro rimane quindi quello originale del 1989, che è comunque possibile ascoltare in qualsiasi momento attraverso il menù del gioco. Ovviamente questo non influisce sul giudizio di SEGA AGES Herzog Zwei, la cura riposta da SEGA e M2 è su ulteriori aspetti che risultano curati maggiormente ad altri riedizioni di questa serie.