Riflessioni Sul Giocare Ieri, Oggi e Domani

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 4 minuti

Apro questo articolo che considero una sorta di introspezione su come si giocava Ieri, come lo si vivie Oggi e come (spero) lo vivremo Domani!

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E’ il lontano 1961 e sei pioniei del M.I.T. inventano quello che la storia ricorda come il primo videogioco: Spacewar (l’immagine che ho scelto dice 1985 ma è di un remake), dando vita a una passione che coinvolgerà mezzo mondo e che, ancora non sanno, sarà solo cinquanta anni più tardi l’industria più redditizia in esistente.

Negli anni a venire, verso l’inizio degli anni 80, l’industria dei videogiochi compie passi da gigante, tanto che, ancora oggi, moltissimi dei giochi dell’epoca sono stati ripresi e rivisti in chiave moderna (vedi Super Mario, Sonic).

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Giunsero poi le Console di casa, dove inizialmente Nintendo la faceva da padrone, giunsero poi i poligoni con Sony e la guerra all’ultimo disco non fu più la stessa. I videogiocatori, erano sempre più esigenti e si tendeva ad osare sempre di più: fu cosi che nacquero giochi Free Roaming, G.T.A. forse trai i primi, seguito poi da moltissimi altri.

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Oggi, all’alba del 2014, abbiamo tra le mani una tecnologia che i nostri antenati gamer ci direbbero “non è possibile!”, ci basti pensare alle meraviglie che le nostre macchine, qualunque esse siano, Pc, Xbox One PlayStation 4 sono in grado di riprodurre:

Titanfall Xbox One
Titanfall Xbox One

 

ibFAMOUS: SECOND SON PlayStation 4
ibFAMOUS: SECOND SON PlayStation 4

E domani? oh beh sembra che i geni della lampada abbiano a disposizione moltissime armi: Google Glass, Oculus Rift e chi più ne ha più ne metta.

Ma la domanda che continua a tormentarmi è: ne abbiamo davvero bisogno? Secondo voi, i videogiocatori del 1990 baratterebbero le loro ore ed ore di sudore su Metal Slug per una grafica migliore? Sarebbero disposti a sacrificare l’anima di un gioco per un paio di occhiali che ti fanno vedere a 360°? E’ forse l’età, forse ho giocato veramente tantissimo e tanto ancora voglio giocare ma più vado avanti, più mi sembra che il mondo moderno stia perdendo l’anima di ciò che era questa industria in nome del profitto e dell’accontentare un cliente sempre più insoddisfatto.

Caratteristica dell’essere umano è volere di più, non c’è niente di male, solo che oggi mi sento come quei tizi che a 60 anni, si comprano l’auto “d’epoca” cabriolet, vi siete mai chiesto perché? Spesso quelle auto costano di più delle loro sorelle moderne, hanno costi di mantenimento assurdi eppure loro le comprano…perché furono costruite con un anima, da chi le guidava per chi le guidava: pagano di più per avere meno. Perché alla fine della fiera, chi se ne frega dell’ESP, del sensore di pressione gomme o dei sedili riscaldati? Parafrasando: chi se ne importa dei 30 FpS o del 1080p? Io vorrei tornare a giocare a giochi che hanno un anima, voglio tornare a piangere davanti ad uno schermo per le emozioni che mi da la storia di un videogioco…..e voi?

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.