Clint Eastwood torna dietro la macchina da presa e forse solo lui riesce a darti quelle emozioni, con tutta la sua maestria! Non giriamoci attorno: Richard Jewell è un vero capolavoro del realismo, dell’eroe che non si piega ma che cresce ed evolve nello spazio, che per noi sono solo un paio d’ore mentre per quel personaggio passano settimane, mesi e addirittura anni. Incontriamo Richard che è quello che è: un americano di trent’anni, marcatamente incline alla legge, preparato come non mai sui protocolli giuridici e della polizia. Richard è zelante nei confronti della legge, quasi esasperante, e il suo eccesso di zelo lo porta ad essere bullizzato, quasi odiato più per quello che non per il suo aspetto fisico (che non è dei più atletici del pianeta). Tra un lavoro ed un altro, conosce Watson Bryant, brillante avvocato ma non esattamente la persona più affabile e simpatica del mondo: i due stringono una sorta di amicizia, fatta di frecciatine reciproche e una sorta di rispetto non del tutto esplicito.
Nel tempo, Richard trova lavoro come guardia di sicurezza presso le olimpiadi del 1996 ed ecco che proprio per il suo eccesso di zelo, il trentatreenne trova uno zaino bomba: non c’è un secondo da perdere, una volta avvisati gli artificieri, c’è da far sgomberare quanta più gente possibile ma è di sicuro difficile coinvolgere una folla che sta ad un concerto senza farla prendere dal panico. La bomba esplode con un fragore assordate e due persone perdono la vita, oltre cento feriti.
La bomba è esplosa sulla folla ma anche nella vita di Richard Jewell: già dalla mattina dopo l’esplosione viene preso d’assalto dai giornalisti che lo proclamano ad eroe, arrivano offerte da New York per la stesura di un libro sulla vicenda; insomma attimi di gloria per la nostra guardia di sicurezza, ma sono appunto attimi perché di lì a poco i media denunciano che l’F.B.I è alle prese con una caccia all’uomo ed il primo e unico sospettato della vicenda è proprio Richard il quale non può fare altro che contattare il suo vecchio amico, Watson Bryant, e farsi forza per affrontare la più grande battaglia legale della sua vita.
Genesi di un Eroe
Cosa definisce Jewell un eroe? Nulla all’apparenza, forse nemmeno nella sostanza: Richard (Paul Walter Hauser) in realtà non ha fatto altro che il suo lavoro, e viene incriminato per questo. Paul Walter Hauser arriva a farti quasi odiare il suo personaggio, forse per la sua totale incoscienza personale, per la sua incapacità di reagire di fronte all’evidenza dei fatti. Senza scendere troppo nei particolari, potreste odiare Richard ma ad un certo punto lo amerete come un vostro amico, capirete prima ancora di lui quello che farà e come reagirà: Jewell non è l’eroe che t’aspetti ma in fondo nemmeno lui si aspettava di diventarlo. Sam Rockwell nei panni di Watson Bryant è graffiante: duro quanto una roccia, inarrestabile quanto uno schiacciasassi quando si tratta di difendere i diritti del suo assistito. Olivia Wilde nei panni della giornalista d’assalto Kathy Scrugges è caleidoscopica: inizialmente è fredda e calcolatrice, una vera tigre della redazione, pronta a predare la notizia prima di tutti; Kathy scoprirà cosa significa fare i conti con la verità. Jon Hamm ha lasciato da tempo i panni del “Mad Man” ed assume i panni di un agente dell’F.B.I. davvero ipocrita: il tipico mascellone americano non lo aiuta di certo ad essere simpatico ma nemmeno il ruolo che ricopre lo è.
Cosa rappresenta Richard Jewell per il panorama moderno dei film? Una critica, un ennesimo attacco al sistema da parte di un quasi novantenne che ne sa forse una più del diavolo: Clint Eastwood continua a dipingere un sogno americano che si è perso nel tempo, senza perdersi in chiacchiere. Indimenticabili certe sequenze di questa pellicola, piccoli dettagli che non parlano ma che si fanno sentire più forti di un dialogo. Il senso di realismo permea questo film, al punto che difficilmente vi ritroverete come spettatori esterni ma crederete davvero di stare lì accanto a Richard quando si “difende” da false accuse, quando cerca di dare un senso ai suoi insegnamenti che però cozzano molto con una realtà fin troppo dura. Il film vi strapperà qualche sorriso e amare lacrime.