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Razer Huntsman V2 – Recensione, la tastiera che dice addio all’input lag

Nel corso degli anni Razer non si è certo trattenuta per quel che riguarda le novità dedicate al mondo del gaming, presentando prodotti di ogni tipo, da articoli quasi divertenti a dispositivi pensati in particolar modo per utilizzi professionali, anche nell’ambito degli Esports. Dopo aver deliziato i fan con diverse sue serie di tastiere, il colosso della tecnologia è tornato all’attacco con un nuovo device pieno di potenzialità, che evolve le feature del precedente modello per offrire un’esperienza qualitativamente migliore e ancora più completa. Noi abbiamo potuto provare la nuovissima Razer Huntsman V2 in anteprima, e vogliamo parlarvi della stessa all’interno di questa recensione dedicata.

Non può mancare lo stile

Non saremmo davanti a un prodotto Corsair nel caso in cui ci trovassimo a interfacciarci con una tastiera che non strizza l’occhio al buon gusto sul design. La Razer Huntsman V2 oggetto di questa recensione si presenta in un cartone che con le sue tinte verdi ricorda subito i colori iconici di Razer, e questa volta è completamente riciclabile e strutturato con un occhio di riguardo per l’ambiente. All’interno troviamo – all’infuori della tastiera, ben protetta per evitare urti e sin da subito in grado di dimostrarsi solida – il cavo di alimentazione, il poggiapolsi Razer e il manuale con le istruzioni.

Razer Huntsman V2

Impossibile non accorgersene già mentre si procede al posizionamento della Razer Huntsman V2, parliamo di un articolo di fascia alta che non vuole saperne di avere compromessi, e che in realtà potrebbe non risultare ottimo per alcuni utenti solo nel caso in cui le scelte di Razer non vengano apprezzate. Non abbiamo a che fare infatti con la solita tastiera meccanica, e ci vuole solo qualche secondo per rendersi conto di come il tappetino morbidissimo, che questa volta copre anche le cornici per evitare urti con i polsi, sia veramente comodissimo, sia per la scrittura che per il gaming.

I tasti sono stati realizzati in PBT a doppia iniezione, tecnologia che evita lo sbiadimento delle scritte dopo molteplici ore di utilizzo. Il layout che abbiamo avuto modo di provare è quello americano, e non si parla per ora di un’uscita del prodotto in versione italiana, anche se c’è da dire che il primo è preferito da molti, e si tratta di uno dei primi dettagli da considerare quando ci si interessa al dispositivo. La Razer Huntsman V2 di cui vi parliamo in questa recensione si presenta al contempo con un modello più economico che non offre il tastierino numerico e risulta di conseguenza più compatto, e per il resto è esattamente identico al dispositivo principale. Un altro dettaglio da tenere in considerazione riguarda la scelta degli Switch ottici, disponibili nella versione viola più rumorosa, su cui abbiamo messo mano, e in quella rossa lineare.

Razer Huntsman V2

Solidità e prestazioni

Qualunque sia l’opzione che si preferisce, la compagnia ha studiato un sistema che sfrutta la schiuma fonoassorbente al fine di ridurre il rumore prodotto dalla nuova tastiera, che comunque offre un ottimo feedback audio, il quale però potrebbe non soddisfare le orecchie di tutti gli utenti. Con i tasti multimediali, anch’essi programmabili, che consentono anche di abbassare e alzare il volume velocemente, l’articolo risulta completo più che mai. All’infuori del comfort durante le sessioni, che si tratti di gioco o lavoro, è bene sottolineare che Razer ha investito le proprie energie per la creazione di un articolo che si presenta quasi senza latenza: sono state combinate le tecnologie HyperPolling e la funzione di registrazione degli input usata per gli switch nuova di zecca, basata sui fasci luminosi, e che permette ai comandi di risultare quasi istantanei. Troviamo infatti fino a 8.000 Hz di polling rate, e come spiegato dal colosso il tutto è talvolta 10 volte migliore di quanto ottenuto dalla concorrenza.

Nonostante sia possibile sfruttare le potenzialità della tastiera già con l’approccio plug and play, nel caso in cui non si proceda all’installazione di Razer Synapse 3 ci si rende conto velocemente di come si stanno sfruttando solo in parte le varie feature pensate dal produttore per il suo gioiellino. Il prodotto è infatti customizzabile con mille dettagli, dall’illuminazione RGB alle impostazioni dei singoli tasti, con un totale di 5 profili che vengono memorizzati all’interno della scocca, dettaglio che torna particolarmente utile quando si cambia computer e non si desidera procedere nuovamente con la configurazione delle impostazioni.

Razer Huntsman V2

9

Razer Huntsman V2 è una tastiera davvero ottima, che all'infuori di gusti specifici degli utenti arriva nelle case dei consumatori pressoché senza compromessi, risultando comoda per moltissimi ambiti e soprattutto molto versatile grazie alle sue potenzialità. C'è da specificare che le scelte prese dalla compagnia per quanto concerne i rumori emessi dal prodotto, come anche il design, potrebbero non soddisfare tutti i palati.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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