Quando – Recensione del film di Walter Veltroni con commento del regista

Quando è l'ultima fatica di Walter Veltroni, che compie lo sforzo di traslare sul grande schermo il suo romanzo omonimo che parla di rinascita.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
7.7
Quando

Abbiamo avuto modo di vedere Quando, ultimo film di Walter Veltroni, preso a piene mani dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso regista. Nella pellicola troviamo Neri Marcorè nei panni del protagonista Giovanni, accanto a Valeria Solarino che interpreta Suor Giulia. Sarà riuscito questo film italiano che non parla d’amore a colpirci? Scopriamolo.

Dopo Berlinguer

Giovanni è un ragazzo iscritto al Partito Comunista da “sempre”, in quanto fin da quando era bambino il padre soleva portarlo al Partito, fulcro della sua crescita morale e psicologica. Nel giorno dei funerali di Enrico Berlinguer, un giorno che ha segnato un punto di svolta nella politica italiana, lo sfortunato Giovanni prende in testa il palo di uno striscione, e finisce in coma. Il ragazzo si “addormenta” a diciotto anni, e si sveglia esattamente trentuno anni dopo, nel corpo di un cinquantenne che non si riconosce e né tanto meno si accetta come tale.

Accanto a Giovanni c’è Suor Giulia, che si è presa cura di lui nel corso degli ultimi anni di degenza del suo corpo, e per tanto ritiene che sia una sua missione quella di seguire la vita di questo ragazzo, che si è “ritrovato uomo” in un colpo. Quando non parla tanto di politica, quanto piuttosto di trovare il proprio spazio in un mondo che non è come lo si ricorda. Senza svelarvi altro circa la trama, possiamo dirvi che nel film si ride a tratti e si piange spesso, non tanto per quel che c’è, quanto per quello che poteva essere e non è stato.

Tutto è cambiato

Spesso si usa dire che nulla è cambiato rispetto al passato, eppure, la vita di Giovanni a cui presta il corpo Neri Marcorè ci spinge a sottolineare quanto sia diverso il mondo moderno rispetto a quello di prima, in bene e in male.

Sotto il punto di vista della prova attoriale di Marcorè, possiamo dire che l’attore fa del suo meglio nell’interpretare una persona uscita dal coma e che trova, per forza di cose, un mondo alieno, con un risultato altalenante tra l’ottimo e l’accettabile. In alcune scene lo stupore per le “nuove tecnologie” di Giovanni è palpabile, in altre scene invece sembra che dia per scontato un po’ tutto. Nel complesso il protagonista risulta essere abbastanza convincente.

Valeria Solarino fa di tutto per restituirci una Suor Giulia smagliante, divisa tra la donna che è e l’abito che porta, quasi fosse la sua armatura contro il mondo esterno, un mondo dal quale sente di dover proteggere Giovanni. Colpisce abbastanza bene il suo personaggio, sebbene ad un certo punto del film sia quasi ridotta a fattorino che sposta Giovanni quasi fosse un pacco postale, scarrozzando il redivivo qua e là per Roma. Avrebbe potuto darci di più se le fosse stato dato più spazio.

Vorremmo parlarvi di altri personaggi che si avvicendano nel corso degli eventi ed avremo parole di critica anche per loro, ma trattandosi di un film volto alla scoperta del passato di Giovanni, un tempo che determina il suo presente e il suo futuro più che ad ogni altra persona, ci sembra giusto soprassedere, invitandovi a guardare il film con l’occhio della sorpresa e della scoperta che ha contraddistinto la nostra esperienza.

Quando… cosa?

Quando è un film decisamente ispirato che spinge lo spettatore a porsi domande interessanti anche dopo essere uscito dalla sala: difficile non empatizzare con il protagonista e con i personaggi comprimari e secondari che s’avvicendano sullo schermo. Il film è ricco di luce ed elementi che richiamano sé stesso quanto il passato di chi, per una questione anagrafica, era presente all’epoca dei fatti o ha vissuto in “differita” gli anni ’80 di questo paese.

Nonostante l’inizio politico della storia, la realtà dei fatti è che c’è poco di questa materia in Quando, come ci sono pochi baci e poco spazio per l’amore uomo/donna, a cui ruba la scena tutt’altra forma d’amore che non vi sveleremo. Il film ci spinge indubbiamente a porci delle domande, e quella più frequente sembra essere racchiusa nel titolo del film stesso, corredato questa volta da un punto interrogativo.

Sono in una fase della mia vita in cui mi interessano i documentari (avendone anche girato qualcuno): cose vere, tangibili, autentiche.

Ci ha raccontato il regista Walter Veltroni e alla nostra domanda circa la possibilità di rendere Quando una Serie TV ha detto:

Non sono contrario alle Serie TV in generale, ma sai, a volte noto che si tende a prendere un concetto (anche buono) e spalmarlo a forza su più puntate quando ti sarebbe bastato meno tempo per essere più incisivo. Quando va bene così: non serve stirare un piccolo tema in una serie.

Quando
7.7
Voto 7.7
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.