Il Lucca Comics and Games di quest’anno si è concluso, e oltre a una serie di graditissimi ospiti di livello mondiale – e anche parecchia acqua – ci ha portato anche tantissime novità dal punto di vista ludico, dai giochi da tavolo, di ruolo, e ovviamente videogiochi. Al padiglione Nintendo all’interno delle mura, abbiamo avuto la possibilità di provare con mano niente meno che Prince of Persia: The Lost Crown, nuovo titolo di Ubisoft dedicato alla famosa saga, e che arriverà su tutte le piattaforme a partire dal 15 gennaio 2024.

Il ritorno tra roccia e sabbie

Come già detto, abbiamo provato il titolo nel padiglione Nintendo, quindi ovviamente la versione da noi testata per questa manciata di minuti a disposizione è stata quella Nintendo Switch. Per la nostra prova non abbiamo avuto a disposizione gli iconici joy-con dell’ibrida, bensì un controller vero e proprio, perciò il feeling dei comandi che abbiamo provato si basa soprattutto su quello. Sottolineiamo che abbiamo giocato in modalità fissa, e non portatile, quindi sfruttando un TV come supporto visivo.

Durante i pochi minuti a nostra disposizione, ci siamo fatti un’idea pratica delle potenzialità di questo nuovo action game a scorrimento in 2,5D, che dispone di meccaniche platform alla Prince of Perisa maniera. Insomma, un p. Non siamo stati introdotti da alcun video, quindi non abbiamo potuto saggiarne la qualità, con la demo a nostra disposizione che ci ha fatti partire già dal gameplay nudo e crudo.

Nei panni del nostro protagonista Sargon, ci siamo trovati a percorrere la strada dinnanzi a noi con pochi ma utili comandi a nostra disposizione: possiamo infatti saltare, schivare in scivolata (e correre, se terremo premuto), attaccare con le nostre armi, e anche sparare delle frecce dalla distanza (mirando con la levetta analogica). In tutto ciò ci siamo trovati a saltare da una parete all’altra, a sfruttare le iconiche barre cilindriche per roteare e saltare, ad utilizzare dei meccanismi per tirare giù ponti o aprire porte, e molto altro. Diciamo quindi che la struttura è abbastanza classica, allo stesso tempo gradevole e familiare. Il level design la fa come sempre da padrone, che in alcune parti, fra trappole, salti e quant’altro, ci propone delle strade alternative che potremo percorrere a nostro piacimento. Altre cose particolari saranno dei cristalli da raccogliere, oggetti per recuperare le frecce (all’inizio ne avremo massimo 10), e alcune sfere di energia che faranno “accadere qualcosa” di magico a ciò che ci circonda. Di questo vi lasciamo la scoperta.

Anche il combat system è molto semplice e pratico, dove potremo essere sia forti, sia agili, ma dato che alcuni nemici avranno determinate particolarità, starà a noi studiare le tecniche migliori per abbatterli senza subire danno. Il combattimento acrobatico è fluido, e ci permetterà di alternare combattimento a terra e in aria, sfruttando spesso i vari poteri a disposizione (purtroppo non erano sbloccati nella demo) e i dettagli dell’ambientazione.

Chi ben comincia…

Sul piano tecnico, su Nintendo Switch, il gioco non ha sfigurato, anzi. Sia da un punto di vista grafico, sia da un punto di vista di gameplay e input lag, Prince of Persia: The Lost Crown si è comportato egregiamente, senza alcun tipo di problema legato alla potenza meno marcata dell’ibrida della grande N. Effetti scenici e di luce, elementi dello scenario ispirato all’antica Persia, le peculiarità di Sargon, tutto è riprodotto in modo egregio (nonostante non ci sia la pulizia dei dettagli e gli FPS che ci si aspetterebbe dalle console tecnologicamente più avanzate). Per questa specifica versione, rimane da capire come potrà comportarsi in modalità portatile, ma per quello, ci sarà tempo.

In conclusione questo Prince of Persia: The Lost Crown non ci è dispiaciuto affatto, e siamo curiosi di scoprire come saprà evolversi il gioco di livello in livello, e se soprattutto saprà metterci alla prova con sfide importanti e tenerci incollati allo schermo.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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