Il 2017 è finito da ormai due mesi, lasciandosi alle spalle delle produzioni colossali, anche dal punto di vista d’animazione cinematografica. Carattere comune di gran parte dei nuovi lungometraggi è la tecnologia ed il futuro; basti guardare titoli come Emoji: Accendi le Emozioni, Cars 3 o anche i film targati Warner Bros, come LEGO Ninjago o LEGO Batman. Era da un po’ di tempo che invece mancava un ritorno alle origini, agli albori della storia umana, ed è ciò che è riuscita a ricreare la Aardman Production con la sua ultima fatica: I Primitivi.
Da una preistorica idea allo schermo cinematografico
I Primitivi è realizzato dalla Aardman Production e diretto dal pluripremiato Nick Park (4 Oscar), nonché direttore di film stop-motion come Galline in fuga, Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro e Shaun, vita da pecora – Il film; nonostante i successi, Park aveva in mente l’idea di una commedia preistorica fin dal 2010. Dopo vari intoppi, è riuscito a dirigere la pellicola e non solo, ha anche gestito il doppiaggio e avuto carta bianca per cambiare la trama a piacimento. Il regista non ha voluto lasciare nulla al caso, e per creare l’ambiente dell’Età del Bronzo, ha deciso che il tutto doveva essere caratterizzato da un simbolo, come si addice ad una società spietata e ideologica.
Una strampalata, rumorosa e simpatica tribù
Inizialmente tutto è movimento e in subbuglio: musica, dinosauri che lottano, primitivi che combattono, ogni cosa sembra essere al suo posto, quando, di punto in bianco un meteorite cade sulla Terra, riempiendo di polvere ogni cosa e creando un solco enorme nel terreno. Gli esseri umani si rialzano e trovano qualcosa di rotondo, e scottante, ma il gioco è già fatto: calcio! Due porte, un arbitro, due allenatori e undici componenti per squadre si contendono una partita.
Diverse ere piùtardi, ci si ritrova nella stessa fossa, conoscendo Dag, lo spumeggiante protagonista, il suo fidato compagno d’avventure Grugno (un cinghiale) e la sua rumorosa tribù. La vita scorre perfetta, tra divertimenti e cacce al coniglio, fin quando questa tranquillità viene disturbata dall’arrivo dell’Età del Bronzo, che costringe i nostri amichevoli eroi ad abbandonare la propria casa. Così ha inizio lo scontro tra la due civiltà, ma non nei classici barbarici modi, bensì con una sfida allo sport ancora in voga tra i giovani d’oggi. Riuscirà Dag e i suoi amici a sconfiggere la squadra del Real Bronzio, capitanati da niente meno che Dribblo?
La ruota… e il pallone…
L’ultima creazione di Nick Park è la più grande produzione della Aardman Production nei suoi oltre 40 anni di storia, come testimoniato dall’attenzione dimostrata per molti elementi: i 273 pupazzi, sono stati realizzati da 23 diversi artisti in 30 mesi di lavoro, e ogni singolo personaggio ha richiesto più di 10 settimane di lavoro. Per quanto riguarda i set, la parte più sorprendente, il reparto scenografico ha realizzato 60 alberi per la foresta della tribù dell’Età della Pietra, ciascuno dei quali ha richiesto più di una settimana di lavoro, e tale azione ha contribuito al realizzare uno spazio di circa 1,5 chilometri quadrati. Il vero fiore all’occhiello è però l’area dell’Età del Bronzo, e più precisamente lo stadio di calcio. Un campo immenso, che viene egregiamente ripreso nel lungometraggio, ridotto ad una miniatura mantenente tutti i dettagli architettonici.
Finché l’Età della Pietra va, lasciala a I Primitivi
A rendere il tutto ancora più altisonante, sono le voci dei doppiatori, che nella versione originale sono nomi importanti come Eddie Redmayne, Maisie Williams e Tom Hiddleston, mentre nella versione italiana sono Riccardo Scamarcio, Paola Cortellesi, Salvatore Esposito, Greg, Chef Rubio, Corrado Guzzanti, con una parte ritagliata anche per il calciatore Alessandro Florenzi. Il lavoro del cast italiano è perfetto, andando a premiare alcuni degli attori per il loro lavoro extra-doppiaggio; come quello di Esposito, che ha dovuto prestare la voce al famigerato Lord Nooth, andando a mischiare più accenti e cadenze, sia italiane che straniere. Quello che non mancherà saranno le risate e la spensieratezza, seppur motivata da un motivo serio di fondo, che trasmette la pellicola. Dag e Grugno sono una perfetta coppia di combina guai, sempre legati e pronti a tutto per aiutarsi,come moderni Shaggy e Scooby-Doo, e buona parte del film è tirato avanti da loro due.
I Primitivi è un film che tratta le origini dell’uomo in modo totalmente innovativo, sviluppando lo sport del calcio come unica esperienza che accomunava gli abitanti di quelle ere. Un film adatto agli adulti, ma soprattutto ai bambini, i quali verranno pervasi da un’ilarità massima, grazie anche alle bizzarre espressioni dei personaggi e alle battute comiche sempre col giusto tempismo, senza dimenticare mai i valori, imprescindibili, della famiglia e del gioco di squadra.