Prendi il volo – Recensione, la scoperta del mondo sulle ali di Illumination

In arrivo al cinema il 7 dicembre il nuovo film d'animazione dove i volatili sono gli interpreti e la vita la protagonista. Ecco la recensione.

Laura Traina
Di Laura Traina - Contributor Recensioni Lettura da 6 minuti
7.5
Prendi il volo

Illumination Entertaiment non delude mai, e decolla nuovamente con l’ultimo film d’animazione diretto da Benjamin Renner  “Prendi il Volo”. Prendete una simpatica famiglia di anatre, il fenomeno di migrazione e l’entusiasmo della vita, fondete il tutto con dei disegni esilaranti, e come risultato avrete un cartone animato che fa sorridere e riflettere allo stesso tempo.

Dallo stagno alla Jamaica in un attimo

Il racconto, scritto da Mike White – noto per la serie The White Lotus – narra la storia dei Mallard, una famiglia di anatre che vive una monotona routine in uno stagno del New England in mezzo alla natura. A volere questo tipo di vita è il papà iperprotettivo Mack, convinto che in questa maniera la famiglia possa essere tenuta al sicuro per sempre, mentre la mamma Pam, al contrario, desidera vedere orizzonti nuovi e portare i suoi figli Dax e Gwen a scoprire il mondo.

Un giorno un gruppo di anatre migratorie arriva nel fatidico stagno e inizia a narrare di affascinanti luoghi lontani e delle bellezze che questi riservano. Pam e i ragazzi convincono perciò Mack a partire per un lungo viaggio, nella speranza di poter provare sulle loro piume le stesse meravigliose esperienze raccontate dai loro simili. La famiglia intera inizia quindi l’avventura della migrazione, attraversando luoghi misteriosi e sconosciuti, con l’obbiettivo di giungere in Jamaica. Da paesaggi oscuri alla città di New York, da mete campagnole fino a quelle marine, superando ostacoli e trovando nuovi amici, i nostri protagonisti impareranno meglio a conoscere sé stessi e il mondo che li circonda, superando tutte le loro paure.

Prendi il Volo

The eyes, chico. They never lie

Come nei “Minions” e in “Cattivissimo Me”, ritorna anche qui l’utilizzo dei grandi occhi per caratterizzare i personaggi. Buffi ma tremendamente espressivi, comici e così umani, gli sguardi di questi volatili acchiappano lo spettatore, portandolo a empatizzare con loro. Ad avere gli occhi piccoli è invece l’unico essere umano del racconto, lo chef malefico e terribile che vuole cucinare qualsiasi animale si trovi sottomano. Un’interessante associazione: l’uomo così concentrato su sé stesso e sui propri bisogni, con piccoli occhi cinici, poco interessati alla natura e alla vita animale, e dall’altra parte un uccello che si guarda costantemente attorno e risulta essere molto più sensibile dell’essere umano. Finiamo quindi per affezionarci davanti a questi occhioni, tanto che arriveremmo addirittura ad adottare una di queste piccole creature.

Un ritmo incantevole

Anche la colonna sonora fa la sua parte. Le musiche sono di John Powell, uno dei migliori compositori di Hollywood, che ha creato anche le sinfonie di Shrek. Sorvolando su note fatate e avventurose, quindi, il viaggio delle anatre diventa ancora più affascinante. Certamente anche le voci dei personaggi sono estremamente importanti, da quella tenera della piccola Gwen che con il suo «Ti prego» fa sciogliere chiunque, a quelle dei due genitori, che nel doppiaggio italiano sono interpretati in maniera magistrale da Serena Rossi, nelle vesti di Pam, e Francesco Scianna in quelle di Mack.

Prendi il Volo

Gli ingredienti magici del Film

«C’è tutto un mondo che noi ci perdiamo, cose che neanche immaginiamo» esclama Pam tutta convinta, presentando una delle tematiche più importanti di questo film: quella di vivere la vita appieno, evitando di farci ingabbiare dalle nostre preoccupazioni. «Sarebbe meglio che aprissi gli occhi Mack, prima di perderti tutto» continua l’anatra, cercando di aiutare il compagno a superare i propri limiti.

È anche una storia d’amore questa. Infatti abbiamo di fronte una coppia che si ama molto, ma che ha perso quella scintilla di passione iniziale. Il fuoco però si riaccenderà quando Mack aprirà la propria prospettiva, quando entrambi capiranno che non si smette mai di conoscersi e stupirsi l’uno dell’altro. Non è mai troppo tardi per cambiare. Uscire dalla monotonia fa solo che bene, ci insegnano i nostri protagonisti, ma restare prudenti e con la testa sulle spalle è allo stesso modo essenziale, dando sempre una mano o un abbraccio in più a chi ne ha bisogno. Un altro tema è infatti quello della solidarietà verso il prossimo, aiutando chi è più in difficoltà, una credenza che vediamo ben radicata nel figlio Dax, il quale, nonostante la giovane età, non ci pensa due volte a soccorrere uno stormo intero di oche che stanno per finire sotto i ferri.

Ci sarebbero una miriade di sfaccettature emotive di cui parlare, ma ciò che emerge poi in maniera più profonda è il pensiero che solo assieme a chi vuoi bene veramente, riesci davvero a scoprire te stesso.

Prendi il volo sarà in tutte le sale dal 7 dicembre.

Prendi il volo
7.5
Voto 7.5
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Contributor
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Appassionata di cinema, laureata in DAMS e attrice di professione. Respiro di creatività e scrittura.