Poker e intelligenza artificiale: al via una nuova rivoluzione?

Dai polverosi saloon del Mississippi a quelli del Vecchio Far West, passando per i moderni casinò fino a giungere alle più recenti versioni onlin

Redazione
Di Redazione Lettura da 5 minuti

Dai polverosi saloon del Mississippi a quelli del Vecchio Far West, passando per i moderni casinò fino a giungere alle più recenti versioni online. Il gioco del poker è sempre stato in costante evoluzione. In questi ultimi anni ha intrapreso una nuova strada, per un futuro che si prospetta ancora più avveniristico e rivoluzionario. Ci riferiamo all’intelligenza artificiale, entrata in modo preponderante nel mondo del poker.

Una tecnologia informatica che ribalta completamente i canoni di come l’uomo interagisce con le macchine, consentendogli di compiere una serie di scelte complesse, assimilabili a quelle della mente umana. Sfidare i più grandi campioni di poker mondiale e batterli: com’è possibile? È sufficiente allenare l’intelligenza artificiale a giocare contro altre macchine, per capire i principali errori da non commettere. In una seconda fase sfidare utenti reali, immagazzinando dati e le scelte ai tavoli degli umani. Infine, una volta conclusi i test, sfidare i campioni di Las Vegas.

Un gioco che, soprattutto nella variante del Texas Hold’em, ha raggiunto oggi una notevole popolarità tra gli utenti sul web. Chiunque sia maggiorenne può partecipare, è sufficiente registrarsi su uno dei migliori siti poker online per sfidare gli avversari, a qualsiasi ora del giorno e della notte, tramite pc o dispositivo mobile.

Qualche preoccupazione è emersa tra gli appassionati quando sono venuti a conoscenza dell’esistenza di un programma artificiale, in grado di studiare le mosse degli avversari, capirne i “tells” e adottare le contromisure più proficue. In pratica prevedere le strategie degli altri giocatori seduti al tavolo, siano essi neofiti o professionisti non importa: il software prende la migliore decisione.

Un’intelligenza artificiale che ha imparato perfino a bluffare, proprio come avviene nei migliori videogiochi di poker. La domanda che sorge spontanea è però la seguente: diverrà più abile di un umano nel gioco? Ci troveremo a sfidare della macchine invece di altri umani? Al momento non è dato sapersi quali saranno i confini nel prossimo futuro, benché già sia stato dimostrato che a fronte di informazioni incomplete, i computer interpretano correttamente le giocate degli umani.

Proprio una recente ricerca americana ha testato quali possono essere le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Un programma denominato “Pluribus” ha giocato a Texas Hold’em contro alcuni campioni, tra cui il popolare Chris “Jesus” Ferguson, vincitore del Main Event delle WSOP del 2000 e di altri cinque braccialetti in carriera. Non, dunque, uno qualunque ma un vero professionista del tavolo verde. L’esperimento ha visto la partecipazione di Chris, di altri quattro giocatori di livello e del “computer”. Dopo una serie di 10mila mani giocate, a vincere è stato proprio “Pluribus”.

Al giorno d’oggi le intelligenze artificiali sono impiegate nei più svariati settori, dalla medicina per la cura di comuni patalogie all’astronomia, dall’automazione nelle industrie sino ad arrivare al gaming. Proprio il comparto videoludico e nello specifico quello del poker, ne ha compreso le potenzialità più di recente. Individuare le mani che non si sono dimostrate profittevoli nel lungo periodo, ha attirato l’attenzione dei grandi giocatori e dell’industria del poker. Ecco dunque spiegato in questi ultimi anni il moltiplicarsi di software legali, in grado di aiutare i giocatori a prendere le migliori decisioni. Attualmente quasi tutti i professionisti dell’online fanno uso di programmi che permettono di analizzare le mani giocate, per compiere le scelte ottimali con più alte probabilità di successo.

Una volta appreso il proprio storico e gli errori commessi, i giocatori imparano dal software quali sono in automatico le mosse più proficue ai tavoli, senza essere influenzati dall’emotività tipica del poker. In pratica giocano come una “macchina” e nel lungo periodo guadagnano soldi – d’altronde il vero obiettivo di ogni professionista al tavolo verde.

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