PlayStation VR Worlds si è proposto come il titolo d’entrata al mondo della realtà virtuale per il visore di casa Sony, offrendo una collezione di titoli di diverso genere capaci di mostrare le potenzialità del device in tutte le sue sfaccettature. In effetti il gioco si presenta esattamente come ce lo si aspettava, come una “collezione tech demo”, fra le quali certo troviamo spunti interessanti, ma nulla di più. Qui vogliamo sottolineare uno dei problemi subito evidenti del gioco, prima di parlare delle cinque demo singolarmente, il prezzo: il gioco infatti ci viene proposto ad un prezzo di €39.90, che se calcoliamo la natura del titolo è decisamente alto.Qui allora viene da domandarci, perché il gioco negli Stati Uniti era (giustamente) incluso nella confezione del PlayStation VR mentre noi dovremmo spendere una cifra così per delle demo? Cominciando a parlare del gioco vero e proprio dobbiamo dire che fin dai primi attimi riesce nel suo intento, immergerci in un altro mondo. Appena avvieremo il gioco ci troveremo trasportati all’interno di un salone misterioso con un impatto visivo non da poco, dove una luce magica illumina cinque diverse statue rappresentanti appunto i cinque mini giochi che potremo giocare in questo VR Worlds. Cominciamo ora ad analizzare singolarmente le cinque esperienze di gioco.Ocean Descent:
Fra le cinque è sicuramente uno dei giochi che più abbiamo visto nei vari trailer/video e presentazioni varie del visore. In Ocean Descent, come dice il nome appunto, ci troveremo spettatori di una discesa nelle profondità oceaniche. La resa visiva dei fondali e dei vari pesci che incontreremo mentre verremo calati insieme alla nostra gabbia sicuramente è di impatto, con paesaggi davvero piacevoli allo sguardo. Il problema è che saremo, nel vero senso della parola, solamente spettatori di ciò che avviene. Il giocatore non avrà nulla con cui interagire, se non permettendogli di girare la testa per guardarsi intorno ed ammirare i fondali. Nulla di così esaltante dunque per questo titolo, a parte quei pochi momenti in cui ci troveremo “Faccia a faccia con lo squalo” (che è letteralmente il nome del livello), dove ci verrà naturale e istintivo fare un balzo indietro quando il pescecane attaccherà la nostra gabbia. Eccetto questi pochi momenti di tensione dunque il gioco non è altro che un bel quadretto che ammireremo in Realtà Virtuale.VR Luge:
Un po’ di azione cominciamo a viverla in VR Luge, una proposta dal sapore più arcade che ci mette ai comandi di uno slittino da strada lanciato a folli velocità che controlleremo col movimento della nostra testa. In queste frenetiche discese dovremo schivare veicoli e altri ostacoli che intralceranno il nostro percorso, e che se non riusciremo ad evitare opportunamente ci rallenteranno, e non ci consentiranno di arrivare in tempo ai vari checkpoint presenti sui tracciati. Il gioco tuttavia presenta davvero pochissimi percorsi, quattro per la precisione, che ovviamente limitano fortemente la rigiocabilità dell’esperienza. Da segnalare anche la possibilità di provare Motion-Sickness data la velocità delle discese per chi non è abituato ad un visore VR.
Danger Ball:
Una delle esperienze sicuramente più divertenti dal punto di vista puramente ludico offerte da questo PlayStation VR Worlds è sicuramente Danger Ball. Il gioco non è altro che un “Pong” futuristico in 3D, che ci trasporta in uno spettacolare stadio in stile Tron, dove dovremo fare gol colpendo la palla. Questa sarà direzionata da una griglia controllata dal movimento della nostra testa e che assumerà anche effetti particolari se colpita con un tempismo giusto. Man mano che sconfiggeremo gli avversari controllati dalla CPU, incontreremo sempre più difficoltà date le skill speciali che questi ultimi acquisiranno: alcuni potranno far sdoppiare la sfera, altri di trattenerla per qualche istante per poi scagliarla con forza contro di noi, e così via. Il gioco come abbiamo detto prima ha un grandissimo potenziale, il colpo d’occhio è spettacolare e la sua semplicità nel gameplay è azzeccatissima. Peccato solo che una volta battuti tutti gli avversari disponibili l’esperienza finisca così, senza classifiche e soprattutto senza multiplayer. Se gli sviluppatori avessero programmato la possibilità di giocare online con questo Danger Ball, probabilmente sarebbe valso quasi da solo l’acquisto di VR Worlds, ma purtroppo così non è stato.Scavenger’s Odyssey:
Una delle avventure più spettacolari di PlayStation VR Worlds è sicuramente Scavenger’s Odyssey, non tanto per il reparto tecnico (che poteva sicuramente essere più curato) ma per il fatto che l’atmosfera Sci-Fi ci fa capire davvero le potenzialità offerte dal PlayStation VR. In questo mini gioco impersoneremo un alieno al comando di un mech che sarà alla ricerca di un misterioso manufatto extraterrestre. Grazie a questo tetrapode meccanico saremo in grado di muoverci fra gli asteroidi ed esplorare (anche se in maniera limitata) l’ambiente che ci circonda. Saremo anche dotati di un gancio che potremo usare per rimuovere i detriti che ci bloccheranno il passaggio. Stavolta i controlli saranno affidati al pad della nostra console ma con il visore saremo in grado di guardarci intorno e mirare ai nemici alieni che ci si pareranno davanti. Probabilmente il gioco che riesce a fare più impressione allo spettatore è questo Scavenger’s Odyssey, peccato che l’esperienza di questa avventura spaziale duri meno di un’ora in tutto, lasciandoci davvero con l’amaro in bocca.The London Heist:
Ultima esperienza di VR Worlds, ma sicuramente non per importanza, parliamo di The London Heist. Se proprio dobbiamo mettere in ordine di importanza i vari mini giochi presenti nella collezione, forse questa è quella che si meriterebbe il primo posto per essere la più completa sotto tutti i punti di vista. In The London Heist saremo catapultati fra la malavita londinese, in una lotta di potere fra gangster spietati. Il gioco, a differenza degli altri ha anche una trama che pur durando davvero pochissimo, arricchisce l’esperienza di gioco rendendolo un semplice sparatutto su binari con quel qualcosa in più. Sia nelle due sequenze d’azione, sia durante i dialoghi fra i personaggi che subiremo passivamente, potremo interagire con l’ambiente e con i vari oggetti che ci capiteranno sotto mano.
Fra queste sono degne di nota le varie chicche messe dagli sviluppatori nel gioco, come il sigaro che si accende avvicinandoci l’accendino, oppure l’audio del cellulare che si sentirà solo un orecchio o parzialmente a seconda di quale mano lo impugna e a quale distanza lo teniamo. Anche le fasi di shooting sono ben realizzate (nonostante siano solo due), è molto interessante il fatto che per ricaricare la nostra arma dovremo letteralmente prendere i caricatori e infilarli nell’arma. Nella prima fase di azione potremo anche ripararci dietro una scrivania e sporgerci al momento giusto per avere una linea di tiro ottimale. Tutto questo è possibile grazie all’ottimo utilizzo dei PlayStation Move, che riprodurranno fedelmente il movimento delle nostre due mani all’interno del gioco. Positivo è anche il fatto che il gioco abbia due finali diversi che ci faranno venire la curiosità di giocarlo di nuovo. La durata di una partita completa però non supera la mezz’ora dunque non vi aspettate una longevità estrema.