Per Molyneux bisogna darsi al Free to Play

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 2 minuti

Dichiarazione importante da parte di Peter Molyneux, autore di diversi videogiochi di successo, come Fable e Dungeon Keeper: lavorare sul free to play è molto meglio. Il developer, dopo anni di onorato servizio, ha deciso di fondare una sua software house, chiamata 22 Cans, e si sta appunto dedicando quasi esclusivamente a titoli mobile, come Godus e Curiosity.

Free to Play

Ecco le parole di Molyneux riguardo Dungeon Keeper  e al free to play stesso:

“credo che, visualmente, fosse Dungeon Keeper. […] Hanno scelto di cambiare il cuore del gioco, che era il multiplayer. In qualche modo, hanno deciso di sostituirlo con il free-to-play. Penso che se sempre più designer si dessero al free-to-play, allora il free-to-play diventerebbe via via sempre migliore. Ma, ora come ora, non ci sono molti veri game designer che lavorano con questi giochi […] Mi piacerebbe moltissimo che altri designer provassero a dedicarsi ai free-to-play, così da riuscire a rendere brillante questo approccio.”

“Il free-to-play dovrebbe essere la cosa migliore per la comunità di videogiocatori, dal momento che l’idea che un PR possa convincermi a prenotare un gioco che non ho mai provato, e spenderci $50, dovrebbe essere considerato il modo peggiore di spendere denaro sui videogame – o almeno il più rischioso. L’industria dei videogiochi dovrebbe amare i free-to-play. Ciò che i giocatori devono fare è convincere i designer a dedicarsi a questo tipo di giochi. Ma ci sono molti che dicono che se ci lavori, non stai davvero creando videogiochi”

Siete d’accordo con le sue parole? Pensate davvero che il Free to Play sia migliore della formula attuale di vendite dei videogiochi?

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.