Tra i titoli più chiacchierati delle ultime settimane c’è come saprete Pentiment, titolo sviluppato da Obsidian Entertainment e pubblicato da Xbox Game Studios. Si tratta di un titolo narrativo molto particolare, che ci racconta le vicende di un miniaturista di nome Andreas Maler, che nella Baviera del 1518 si ritrova invischiato nelle vicende di un piccolo paese chiamato Tassing, e dell’abbazia che troneggia sulle colline accanto ad esso. Il gioco è senza dubbio frutto di uno studio a dir poco certosino della cultura, della storia e delle usanze di quei tempi, e sono stati molti gli studiosi e gli esperti che sono stati consultati e coinvolti da Obsidian durante lo sviluppo. Ebbene, tra essi era presente anche un “Consulente per le gestualità italiane”.
Contestualizzando il tutto, tra le varie “competenze” di background che potevamo scegliere per il nostro Andreas, c’era anche quella dell’aver vissuto e studiato in Italia: se nel gioco farete una scelta (ma anche nelle altre), si sbloccheranno azioni, commenti e dialoghi dedicati, e se sceglierete di aver vissuto in Italia Andreas sarà ben informato su tutto ciò che riguarda l’arte italiana e i posti da lui visitati in prima persona.
Thanks to my dear friend @jesawyer who gave me the chance to enrich my CV with this incredible and challenging experience! 😆😆 Pentiment is out today, what a superb game! #pentiment #joshsawyer #gamedev #videogames #italianconsultant pic.twitter.com/vO6FnTbhgb
— Giulia Zamboni (@charlotteblabla) November 15, 2022
Ebbene quindi, oltre a chi ha fornito supporto e cultura per le varie lingue straniere e per il latino, c’è stato anche chi ha collaborato per le gestualità italiane: si tratta di Giulia Zamboni, che è inoltre una Lead Producer in Supermassive Games. Anche se in molti l’avevano notato, è stata la stessa Giulia a fare i suoi personali ringraziamenti al director di Pentimen, Josh Sawyer, citandolo per aver arricchito il suo curriculum con un’esperienza così accattivante e particolare.
Non è un segreto che le gestualità italiane siano col tempo diventate un meme internazionale, ma in questo caso fa sorridere – anche con un pizzico d’orgoglio – come tale peculiarità del nostro folklore siano state affrontate sotto un piano più serio e culturale.
Se non l’avete ancora fatto, vi invitiamo a leggere la nostra recensione di Pentiment.