Il co-fondatore dello studio Red Barrels, Philippe Morin, ha rivelato recentemente che per lo sviluppo del nuovo Outlast 2, lui e il team si sono ispirati ad eventi realmente accaduti, in particolare al terribile massacro di Jonestown del 1976.
Queste le parole di Philippe Morin sullo sviluppo del gioco basato sul fatto del 1976:
“Abbiamo studiato molto la questione Jonestown avvenuta negli anni 70 per questo secondo gioco. È considerato il più grande suicidio di massa di tutti i tempi. Credo, dunque, sia qualcosa che abbiamo approfondito e preso come ispirazione per Outlast 2. È ancora collegato allo stesso universo e stiamo lavorando al collegamento tra i due capitoli ma avevamo bisogno di qualcosa di nuovo che potesse far domandare ai giocatori cosa diavolo stesse succedendo e così abbiamo pensato di uscire dall’Asylum e spostare tutto in un luogo nuovo, in modo da far riprovare quelle sensazioni ancora una volta, come quelle provate per la prima volta nell’Asylum”.
Per chi è interessato, il massacro di Jonestown è stata la fine terribile di un culto conosciuto come Tempio del Popolo, un movimento laicale di volontariato fondato dal pastore James Warren Jones nel 1955 nello stato dell’Indiana. All’inizio conosciuto come Wings of Delivrance, ossia Ali della Liberazione, e successivamente tramutato col nome di Tempio del Popolo, il movimento conobbe un tragico epilogo il 18 novembre 1976 grazie a un suicidio-omicidio collettivo avvenuto proprio a Jonestown, in Guyana. Nell’evento veramente cruento, morirono 918 adepti, di cui 219 bambini. Per approfondire il fatto potete vistare le pagine dedicate a Jonestone e alle teorie del complotto su Jonestown.
In attesa di altre informazioni su Outlast 2, vi ricordiamo che il gioco sarà previsto per la fine dell’anno su PlayStation 4, Xbox One e PC.